Zecche: prevenzione e rimozione in caso di puntura

Poche e semplici indicazioni per difendersi dalle zecche, e per rimuoverle correttamente in caso di puntura

Immagine per l'autore: Laura Reali
Laura Reali , pediatra di famiglia

Le zecche, così come i pidocchi, sono insetti parassiti. Hanno diverse dimensioni a seconda del loro stadio di sviluppo, ma non tutte le zecche sono infettanti. In generale la loro attività si concentra nei mesi più caldi, da Aprile a Settembre.

Il metodo migliore per evitare le malattie da loro trasmesse è evitare di essere punti ricorrendo ai seguenti accorgimenti:

  • Vestirsi con abiti chiari che rendono più facile l’individuazione delle zecche
  • coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali)
  • utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello (possono trovarsi sui rami più bassi degli alberi)
  • evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri
  • non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta
  • al rientro da una passeggiata all’aperto, spazzolare gli indumenti prima di rientrare in casa
  • utilizzare repellenti per insetti (DEET, che è adeguato anche per i bambini,  N-dietiltoluamide, icaridina, permetrina) e prodotti piretroidi da spruzzare sugli abiti per tenerle lontano.

Come rimuovere le zecche in caso di puntura

Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia e sui fianchi. Se individuate sulla pelle, vanno prontamente rimosse seguendo regole precise:

  • La zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente e cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione
  • durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni
  • disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato
  • evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette (con guanti) e poi lavate
  • se rimane parte della zecca all’interno della cute deve essere estratta con un ago sterile
  • distruggere la zecca, possibilmente bruciandola
  • dopo la rimozione, controllare l’ultima dose di antitetanica effettuata
  • annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni
  • rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro intorno alla puntura, che tende ad allargarsi, oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi entro 15-40 giorni
  • non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcool, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.
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Laura Reali

nata a Frosinone nel 1956, pediatra di famiglia a Roma dal 1985, si occupa soprattutto di Formazione e di ricerca in pediatria delle cure primarie. È redattrice della rivista «Quaderni ACP» e autrice per Uppa magazine, dove ricopre anche il ruolo di responsabile scientifico. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, e di alcuni libri.

Articolo pubblicato il 15/07/2016 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura ArtBoyMB / E+ / Getty Images

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