Gli integratori in gravidanza servono davvero?

Vitamine e minerali svolgono un ruolo fondamentale per il normale funzionamento dell’organismo, ma durante la gestazione l’aggiunta di integratori alimentari, se non discussa prima assieme al proprio medico, può determinare effetti inattesi e indesiderati

Immagine per l'autore: Margherita Borgatti
Margherita Borgatti , ostetrica e docente
donna in gravidanza assume integratori

Una dieta varia ed equilibrata in gravidanza fornisce già, in genere, tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo della donna ha bisogno. Si parla però spesso dell’utilizzo di integratori durante la gestazione, ovvero dell’assunzione di fonti concentrate di nutrienti o altre sostanze fisiologiche ideate per favorire nell’organismo della donna il regolare svolgimento di specifiche funzioni. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Integratori in gravidanza: servono davvero?

Cominciamo col dire che un prodotto non è sicuro solo perché è “naturale”. In determinate situazioni come la gestazione, infatti, un integratore, pur svolgendo un’azione fisiologica, può determinare effetti inattesi e indesiderati. Per questo motivo l’impiego di integratori naturali in gravidanza non dovrebbe avvenire senza prima consultare il proprio medico, che valuterà se esistono o meno le condizioni per un utilizzo in sicurezza che possa offrire benefici. Ma facciamo una rapida panoramica degli integratori naturali più utilizzati in gravidanza.

Integratori di ferro in gravidanza

Vitamine e minerali in gravidanza svolgono un ruolo fondamentale. Tra questi micronutrienti vi è sicuramente il ferro, la cui carenza induce anemia. Carne, pesce, legumi e verdure a foglie verdi rappresentano le principali fonti di questa sostanza. La maggior parte delle donne che seguono una dieta contenente questi alimenti non ha bisogno di integratori di ferro in gravidanza, raccomandati solo in presenza di determinare concentrazioni emoglobiniche (nel primo trimestre inferiori a 11 g/dl e, oltre la 28° settimana,  <10,5 g/dl ).

Talvolta un supplemento può essere utile in caso di regime alimentare vegano o vegetariano, ma è comunque necessaria prima la consultazione con il proprio medico, dal momento che possono comparire effetti indesiderati come costipazione, diarrea e bruciore di stomaco. 

Integratori di magnesio in gravidanza

Il magnesio è un minerale fondamentale per il metabolismo energetico, la mineralizzazione ossea e altre funzioni cellulari. È presente in quasi tutti gli alimenti, compresa l’acqua, con concentrazioni maggiori nei legumi, nei cereali integrali e nella frutta secca. In gravidanza, una dieta varia ed equilibrata che soddisfi le necessità degli altri nutrienti essenziali contiene quantità di magnesio sufficienti.

Attualmente non vi sono evidenze scientifiche che supportino l’assunzione di routine di integratori di magnesio in gravidanza. La donna in stato di attesa che segue una dieta vegetariana o vegana può discutere con il proprio medico a proposito di un’integrazione o meno di questa sostanza.

Integratori di omega 3 in gravidanza

In gravidanza, così come durante l’allattamento, il fabbisogno di lipidi (grassi), tra cui DHA (acido docosaesaenoico) e omega-3, aumenta di 100-200 mg al giorno. 

La principale fonte di acidi grassi omega-3 sono oli e semi di lino, oli e vegetali in genere, noci, alghe, avocado, fagioli di soia. Inoltre, l’assunzione di una-due porzioni di pesce di mare a settimana durante la gravidanza, inclusi i pesci cosiddetti “grassi” e “semigrassi” (salmone, sgombro, triglia, sardina) garantisce l’apporto adeguato di acidi grassi essenziali per il corretto sviluppo del bambino

Livelli di grassi eccessivamente bassi sono stati riscontrati solo in donne che assumono diete esclusivamente veg o che non hanno un adeguato apporto di pesce o che mantengono l’abitudine al fumo. Dunque, anche in questi casi, è necessario valutare con il proprio medico l’assunzione o meno di integratori di omega 3 in gravidanza.  

Acido folico

Gli studi degli ultimi 30 anni hanno riconosciuto il ruolo fondamentale dei folati nella prevenzione dei difetti del tubo neurale, come spina bifida, anencefalia, encefalocele. Per questo motivo, alle donne che programmano una gravidanza o che non ne escludono attivamente la possibilità, si raccomanda l’assunzione regolare di 0.4 mg al giorno di acido folico, una vitamina utile a ridurre il rischio di difetti congeniti. L’assunzione dovrebbe iniziare almeno 30 giorni prima del concepimento e continuare per tutto il primo trimestre di gravidanza (o, in ogni caso, va iniziata non appena si scopre di essere incinta).

Dopo il primo trimestre di gravidanza la supplementazione con acido folico non è strettamente necessaria e va valutata con il medico di fiducia, poiché un’alimentazione che comprende cereali integrali, frutta, verdura e legumi particolarmente ricchi in folati può coprire i fabbisogni raccomandati.

Se il rischio di avere un bambino con spina bifida è superiore alla norma, si consiglia la supplementazione con 4-5 mg di acido folico al giorno, ovvero nei seguenti casi:

  • celiachia;
  • obesità;
  • diabete o malassorbimento;
  • assunzione di farmaci per l’epilessia;
  • anemia a cellule falciformi;
  • talassemia (malattia del sangue ereditaria molto grave causata da un difetto genetico che provoca la distruzione dei globuli rossi);
  • precedente nascita di un bambino con spina bifida;
  • presenza di spina bifida nella gestante o nel partner.

Integratori in gravidanza: sì o no?

Sono 13 le vitamine importanti per la crescita e lo sviluppo: A, C, D, E, K e le vitamine del complesso B. A parte la vitamina D, che viene sintetizzata con l’esposizione al sole, la maggior parte delle altre si assume con gli alimenti.

«Ma gli integratori in gravidanza fanno male?». La supplementazione di vitamine e di minerali, ad eccezione dell’acido folico, unico integratore fortemente raccomandato in gravidanza, non è indicata e potrebbe, in alcuni casi, risultare anche dannosa. Per questo motivo l’uso di integratori alimentari di ferro, magnesio e vitamina D in gravidanza non viene raccomandato di routine, ma è da valutare caso per caso.

Quali integratori non si devono assumere in gravidanza?

Come già accennato, l’assunzione di alcuni integratori in gravidanza può causare alcuni effetti collaterali. Ad esempio, l’assunzione di vitamina A (o retinolo) attraverso dieta e supplementi vitaminici deve essere limitata durante la gestazione, in quanto può nuocere allo sviluppo del sistema nervoso del bambino. Si consiglia a tal proposito di evitare, oltre all’assunzione di integratori di questa vitamina, il consumo di olio di fegato di merluzzo (e di altri tipi di fegato).

Anche l’assunzione di integratori a base di ferro non deve essere offerta di routine a tutte le donne in gravidanza, dal momento che non porta benefici né alla donna né al bambino. Come già detto, inoltre, questi integratori possono avere effetti collaterali indesiderati. Per questo motivo è importante indagare i casi di livelli di emoglobina inferiori al normale e prescrivere, solo se indicata, la supplementazione opportuna. 

Immagine per l'autore: Margherita Borgatti
Margherita Borgatti

Lavora come ostetrica negli ospedali bolognesi dal 2018 e conduce corsi di accompagnamento alla nascita. Dal 2020 è professoressa a contratto presso l’Università di Bologna, per il corso di Laurea in Ostetricia. Ha elaborato e coordinato un progetto, in collaborazione con l’Università di Bologna, di protezione e promozione dell’allattamento al seno, sostenendo a domicilio le mamme con difficoltà nell’avvio dell’allattamento.

Bibliografia

 

Articolo pubblicato il 26/01/2022 e aggiornato il 18/04/2024
Immagine in apertura Predrag Vuckovic / iStock

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