Antitetanica: come funziona il vaccino contro il tetano

La vaccinazione antitetanica è molto efficace (più del 95% dei soggetti vaccinati sono protetti) ma non fornisce una protezione duratura. Ecco perché è necessario effettuare il vaccino antitetanica non solo ai bambini, ma anche in età successive

Antonio Clavenna , farmacologo clinico
Bambino riceve la vaccinazione antitetanica

Il vaccino contro il tetano (o antitetanica) è uno dei sei vaccini contenuti nella vaccinazione esavalente

Questo vaccino protegge dal tetano, una malattia infettiva molto pericolosa dovuta al Clostridium tetani, batterio che cresce solo in assenza di ossigeno (cioè è anaerobio), ed è presente in natura sia nella forma vegetativa, attiva e in grado di riprodursi, che sotto forma di spore. Quando il batterio è nella forma vegetativa produce una tossina estremamente potente e tossica per le cellule del sistema nervoso centrale.

Il tetano non è contagioso, non si trasmette, cioè, da persona a persona. Il contagio avviene generalmente attraverso il contatto di una ferita con il terreno contaminato dalle spore del batterio: le spore possono penetrare nei tessuti attraverso la ferita e se si trovano in assenza di ossigeno si possono trasformare nelle forme vegetative, che producono la tossina. La tossina agisce sulle cellule del sistema nervoso, interferendo con l’attività dei muscoli e causando contrazioni e spasmi. Il rischio di morte è elevato e dipende dalla tempestività con cui si intraprende il trattamento.

La vaccinazione antitetanica è molto efficace (più del 95% dei soggetti vaccinati sono protetti) ma non fornisce una protezione duratura. Ecco perché è necessario effettuare il vaccino antitetanica non solo ai bambini, ma anche in età successive. 

Di seguito rispondiamo alle domande più frequenti sul tema.

Da cosa è composto il vaccino?

Il vaccino contiene una forma inattivata della tossina del tetano, cioè una tossina resa del tutto innocua. Inoltre, il vaccino contiene generalmente sali di alluminio, che agiscono come “adiuvanti”, cioè con lo scopo di stimolare la risposta del sistema immunitario.

Come già detto, l’antitetanica non è disponibile come vaccino singolo, ma all’interno del vaccino combinato esavalente, oppure insieme ai vaccini antidifterite e antipertosse (DTP), o insieme ad antidifterite, antipertosse e antipolio (DTPP). 

Quando fare l’antitetanica?

Il ciclo di vaccinazione primario dell’esavalente prevede tre somministrazioni da effettuare nel terzo, quinto e undicesimo mese di età.

Richiamo dell’antitetanica

Sono previsti richiami periodici: il primo richiamo tra i 5 e il 6 anni di età e il secondo nell’adolescenza intorno ai 12-13 anni (vaccino combinato difterite-tetano-pertosse-poliomielite, DTPP). Successivamente sono raccomandati richiami ogni 10 anni di età, per garantire una copertura anticorpale contro la tossina tetanica.

L’antitetanica è obbligatoria?

La vaccinazione antitetanica è tra le 10 vaccinazioni obbligatorie in Italia.
Sono obbligatori il ciclo primario (vaccinazione esavalente) e i due richiami in età pediatrica e in adolescenza (vaccino DTPP). 

Con l’eccezione di alcune categorie professionali a rischio di tetano, per cui è prevista l’obbligatorietà della vaccinazione antitetanica (ad esempio lavoratori agricoli, allevatori, addetti alla nettezza urbana, eccetera), i richiami da effettuare in età adulta sono raccomandati ma non più obbligatori. 

Antitetanica: quanto dura la copertura?

In genere la copertura garantita dal vaccino antitetanico non ha una lunga durata e per questo motivo sono raccomandati i richiami periodici. 10 anni è l’intervallo di tempo ottimale per effettuare questi richiami, ciò non significa, però, che trascorsi 10 anni la copertura antitetanica si sia per forza completamente esaurita. 

In molte persone che hanno effettuato il ciclo primario e i due richiami previsti in età pediatrica e nell’adolescenza il livello di anticorpi può essere in grado di bloccare la tossina del tetano anche a distanza di 30 o più anni. L’unico modo per valutare se questa protezione è ancora attiva sarebbe, però, effettuare ciclicamente degli esami del sangue per ogni singolo individuo. 

La strategia di offrire periodicamente richiami del vaccino alla popolazione adulta è quella più efficiente per garantire un’elevata copertura antitetanica generale.

In ogni caso, è estremamente importante effettuare i richiami della vaccinazione antitetanica dopo i 65 anni, dal momento che negli anziani la risposta del sistema immunitario si indebolisce e la copertura anticorpale si riduce. Non a caso, la classe di età degli over 65 è quella più a rischio di malattia.

Antitetanica: effetti collaterali

Gli effetti collaterali della vaccinazione antitetanica sono simili a quelli riportati per altre vaccinazioni. Quelli più frequenti sono dolore e gonfiore nel punto dove è stata effettuata l’iniezione, febbre, malessere, mal di testa.

In casi molto rari (circa un caso su 1 milione di dosi di vaccino) possono verificarsi gravi reazioni allergiche.

Antitetanica in gravidanza

L’antitetanica viene somministrata in gravidanza semplicemente perché è compresa all’interno del vaccino DTP, che contiene anche il vaccino contro la pertosse, fortemente raccomandato per le gestanti.

I dati a disposizione dimostrano che il vaccino DTP è sicuro nel corso della gravidanza sia per la madre che per il feto.

Antonio Clavenna

medico e specialista in Farmacologia Clinica, ricercatore presso il Laboratorio per la Salute Materno Infantile dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS di Milano, dove è responsabile dell’Unità di Farmacoepidemiologia. Si occupa principalmente del monitoraggio dell’uso dei farmaci nei bambini e negli adolescenti e del trasferimento dell’informazione sull’impiego dei farmaci, in particolare per quanto riguarda la gravidanza, l’allattamento e l’età pediatrica, agli operatori sanitari e ai cittadini.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 08/07/2025 e aggiornato il 08/07/2025
Immagine in apertura Juanmonino

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