Come scegliere il pannolino giusto: tra comodità, sicurezza e rispetto per l’ambiente

Nella scelta del pannolino migliore per il proprio bambino, bisogna inevitabilmente partire dalle dimensioni e dal peso del piccolo, per individuare la taglia più adatta. Come per i vestiti, infatti, anche i pannolini hanno delle misure, per accompagnare il bambino in tutte le fasi della sua crescita

Giorgia Fanari , giornalista
bambino con pannolino

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Scegliere il pannolino adatto al proprio bambino può non essere così facile per dei neo-genitori. Si tratta di un indumento che entrerà a far parte della routine familiare sin dai primi giorni di vita del neonato fin quando non inizierà il cosiddetto spannolinamento. È fondamentale cambiare il pannolino regolarmente (ciò può avvenire anche dieci volte al giorno nel caso dei neonati), ovvero ogni volta che è sporco, per evitare arrossamenti, fastidi e irritazioni da parte del bambino. 

Bisogna dunque tenere in considerazione numerosi aspetti nell’acquisto del pannolino, dalla taglia al materiale, dalla forma al grado di assorbenza, per assicurare comodità, igiene e sicurezza al piccolo o alla piccola. Senza dimenticare il rispetto per l’ambiente

Per aiutarvi a capire come scegliere i pannolini giusti, tenendo conto di taglia, assorbenza, rischio irritazioni, materiali di cui sono composti e su come smaltirli nel modo più corretto, abbiamo individuato alcune indicazioni utili insieme a LILLYDOO, il brand specializzato in pannolini privi di profumi, parabeni ed emulsionanti PEG, vegan, certificati OEKO-TEX®, STANDARD 100 e da PETA. Alle alte performance e all’attenzione alla sostenibilità, LILLYDOO affianca il design, con prodotti per bambini originali e con simpatiche fantasie, e la comodità, grazie ad abbonamenti senza vincoli e 100% flessibili per ricevere direttamente a casa il pacco mensile di pannolini. 

Scegliere il pannolino “giusto”: regole e consigli

Nella scelta del pannolino migliore per il proprio bambino, bisogna inevitabilmente partire dalle dimensioni e dal peso del bambino, per individuare la taglia più adatta. Come per i vestiti, infatti, anche i pannolini hanno delle misure, per accompagnare il bambino in tutte le fasi della sua crescita. Generalmente, per ogni taglia (1, 2, 3 etc) viene indicato il peso (in kg) per il quale viene considerata più idonea, ma naturalmente le eccezioni sono tantissime e dipendono dalla tipologia del pannolino (con gli strappi o a mutandina), dalla marca e dal grado di assorbenza che si desidera. 

LILLYDOO, ad esempio, specifica che le taglie dei suoi pannolini vanno per fasce che a volte risultano sovrapponibili: nel caso in cui i bambini abbiano un peso adatto a due taglie, il consiglio è quello di scegliere la più grande, per via della buona vestibilità. In ogni caso, dato che il bambino cresce abbastanza rapidamente, la taglia più piccola può diventare presto inadatta.
Si parte quindi dal peso del bambino ma, volta per volta, bisognerà cogliere alcuni segnali per valutare quando passare alla taglia successiva. 

Come capire se il pannolino è stretto? Scegliere la taglia corretta è fondamentale perché un pannolino troppo stretto non solo risulterà scomodo da indossare, ma potrebbe anche non garantire l’adeguata assorbenza, essendo studiato per quantità di liquidi minori, provocando spiacevoli fuoriuscite o umidità. 

Inoltre, se si notano arrossamenti o irritazioni sulla pelle del bambino, una delle motivazioni che portano a questi sfoghi è un pannolino troppo stretto o aderente e in questo caso il consiglio è quello di passare ad una taglia più grande. Per capire se la taglia è quella corretta prestate anche attenzione alle linguette adesive del pannolino, che possono essere un ottimo aiuto. Le due linguette dovrebbero infatti combaciare e quando cominciano ad “allontanarsi” o si fa più fatica a sovrapporle, potrebbe essere arrivato il momento di passare alla misura successiva di pannolino. Anche l’elastico può aiutare a capire se la taglia è diventata troppo piccola: dovrebbe infatti chiudersi senza stringere e lasciare segni sulla pancia del bimbo o della bimba.

Viceversa, se il pannolino è troppo grande rischia di scivolare, non aderire e di spostarsi durante i movimenti, provocando fuoriuscite di liquido che non terranno all’asciutto il bambino, creando fastidio e scomodità.
In generale, potrebbe essere utile verificare che tra cintura e pancino passino sempre circa 2 dita, così che anche in caso di gonfiore il bimbo abbia spazio a sufficienza. 

Meglio un pannolino a strappo o a mutandina?

Bisogna inoltre valutare la tipologia di pannolini più adatta: esistono infatti sia quelli con strappi laterali che quelli a mutandina, che si differenziano per il modo in cui vengono indossati e rimossi. 

I pannolini con strappo si avvolgono attorno al corpo del bambino utilizzando degli adesivi o strappi in velcro (le linguette) posti su entrambi i lati per aprire e chiudere. In questo caso, assicuratevi che il sistema di chiusura garantisca che il pannolino si adatti perfettamente alla pancia e alla schiena del bambino grazie a questi elementi: ali elastiche, ali frontali, linguette adesive e fascia frontale. 

Quelli a mutandina invece sono progettati per essere più simili agli slip intimi, hanno un elastico in vita e possono essere più facilmente tirati su e giù anche dal bambino stesso. Per cambiare i bambini in questo caso è sufficiente abbassarli come se fossero dei pantaloni, e non richiedono di sdraiare il bambino su un fasciatoio (tuttavia, a differenza di quelli a strappo, sarà necessario togliere tutti i vestiti, come tutine o pantaloncini). I pannolini a mutandina sono indicati soprattutto nel momento in cui si sta insegnando al bambino a usare il vasino, poiché sono più simili a normali indumenti intimi e possono essere gestiti in maniera più indipendente.

E se il bambino soffre di dermatite? Quale pannolino scegliere?

Indossare quotidianamente i pannolini può portare i bambini ad avere irritazioni o dermatiti, che sono estremamente soggettive e possono avere cause tra di loro molto diverse: possono dipendere da ciò che i piccoli indossano, da ciò che mangiano, ma anche essere causate dal cambio di temperature o di abitudini.
La pelle dei bambini è molto delicata e la zona del sederino, in particolare, può arrossarsi o irritarsi con grande facilità, trasformandosi anche in dermatite da pannolino, con piccole piaghette tra glutei, interno cosce e giro vita.

Nella scelta del pannolino bisogna quindi tenere conto di alcuni accorgimenti, a partire dal verificare che siano dermatologicamente o clinicamente testati, nonché privi di profumi, allergeni e additivi, così da ridurre la presenza di elementi chimici. In ogni caso, alcuni materiali potrebbero rivelarsi fastidiosi per alcune pelli. Per questo, si consiglia di scegliere pannolini morbidi e prodotti con materiali di alta qualità come quelli LILLYDOO, che sono ipoallergenici. In più, il brand assicura che tutti i materiali a contatto con la pelle vengano testati da Dermatest, sigillo che conferma come i prodotti per cura dei bambini non causino intolleranze su pelli sensibili

Come anticipato, anche scegliere la misura giusta è cruciale: pannolini troppo stretti, oltre a non essere confortevoli, possono infatti provocare irritazioni da sfregamento. Fondamentale è poi una corretta pulizia e igiene delle parti intime del bambino o della bambina: è preferibile cambiare il pannolino regolarmente o non appena si sporca, sciacquando la pelle con acqua tiepida, evitando saponi, talco, profumi o altri detergenti e asciugando bene, soprattutto in inverno, con un panno morbido.

In particolare, è bene non dimenticare di pulire con attenzione le pieghe della pelle, dove possono depositarsi sebo e sporco e con il sudore si rischia più facilmente di provocare infiammazioni. Inoltre, nella zona delle natiche, interno coscia e genitali, si consiglia di fare attenzione alla proliferazione di funghi e batteri. 

Soprattutto se il bambino soffre di dermatite atopica, è importante rivolgersi al proprio pediatra per consigli più accurati.

Cosa c’è dentro il pannolino?

Un pannolino usa e getta è composto prevalentemente di materiale plastico impermeabile.

Partendo dall’interno, nella parte a contatto con la pelle del bambino, si trova uno strato di polipropilene di consistenza morbida e permeabile, che dovrà consentire il passaggio dei liquidi verso lo strato assorbente intermedio. Tale strato assorbente, come anticipato, è costituito per lo più da cellulosa e da un gel chimico in granuli (SAP, Super Absorbent Powder) come il poliacrilato di sodio, capace di assorbire un volume di liquido pari a 200-300 volte il suo peso. 

Infine, all’esterno, si trova uno strato di polietilene, che ha il compito di evitare le fuoriuscite di liquidi. Potrebbe essere presente nel pannolino anche un ulteriore strato sottile di polipropilene, che ha lo scopo di rendere più morbida anche la superficie esterna. Infine, ci sono gli adesivi o le chiusure in velcro, gli elastici in vita e sul giro coscia. Per aggregare le parti che compongono il pannolino si usano generalmente colle hot melt. 

Per questo è più che mai necessario fare attenzione a quali pannolini si scelgono, evitando l’uso di eccessiva plastica o di prodotti contenenti sostanze nocive e agenti chimici rischiosi per la salute, nonché per l’ambiente. Il consiglio è di provare ad acquistare pannolini con certificazione MADE IN GREEN by OEKO-TEX®, un’etichetta che ci dice che il prodotto è tracciabile per tutti i tipi elemento tessile e in pelle, e che verifica che un articolo sia stato testato per le sostanze nocive. Ciò avviene attraverso la certificazione secondo lo STANDARD 100 by OEKO-TEX® o il LEATHER STANDARD by OEKO-TEX®. Inoltre garantisce che il prodotto è stato realizzato con processi sostenibili in condizioni di lavoro ecocompatibili e socialmente responsabili (attraverso la certificazione secondo STeP by OEKO-TEX®).

Pannolini: come smaltirli e come fare una scelta consapevole 

Come smaltire correttamente i pannolini usa e getta? Una volta sporchi questi prodotti vanno gettati nel contenitore della spazzatura indifferenziata o nei contenitori dedicati se il comune in cui si risiede li prevede. 

In generale, l’impatto ambientale dello smaltimento dei pannolini è decisamente importante, considerando anche la produzione (che richiede un enorme consumo di energia e di materie prime non riciclabili e l’utilizzo di grandi quantità di acqua), il trasporto e la distribuzione.  

Se si utilizzano pannolini usa e getta è quindi più che mai importante fare, ove possibile, una scelta consapevole, ad esempio selezionando prodotti più rispettosi di ambiente, animali e persone. 

Ad esempio, i pannolini usa e getta della linea LILLYDOO green evitano la plastica dove possibile, utilizzando invece ingredienti naturali come la cellulosa non sbiancata, cosa che gli conferisce il colore beige naturale, e confezioni in carta certificata FSC®. Laddove invece l’azienda utilizza la plastica per garantire le prestazioni del prodotto in mancanza di alternative ecologiche, il brand neutralizza la quantità di plastica usata collaborando con Plastic Bank®. Ogni volta che viene acquistato un prodotto della linea LILLYDOO green, Plastic Bank riceve parte del ricavato, che viene investito per eliminare dall’ambiente i rifiuti di plastica. Questo aiuta anche comunità socialmente svantaggiate ad Haiti, nelle Filippine e in Indonesia a trarre benefici dal riciclaggio. Inoltre i pannolini LILLYDOO hanno il nucleo assorbente realizzato con uno strato in cellulosa proveniente da foreste gestite in modo responsabile certificate FSC®.

Infine, tutte le linee di pannolini LILLYDOO sono vegane (non contengono quindi sostanze di origine animale), non vengono testatesugli animali, come certificato dalla PETA, e hanno l’etichetta MADE IN GREEN by OEKO-TEX®.

Articolo pubblicato il 11/12/2023 e aggiornato il 12/12/2023
Immagine in apertura Lillydoo

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