La dermatite seborroica è una condizione dermatologica cronica e molto comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, sia in età adulta che in età pediatrica. Sebbene non sia contagiosa, può causare notevole disagio e imbarazzo per la comparsa di arrossamento, desquamazione e prurito, che possono interessare diverse aree del corpo contemporaneamente.
La dermatite seborroica presenta due picchi di incidenza: il primo nei primi tre mesi di vita e il secondo a partire dalla pubertà, con un massimo tra i 30 e i 40 anni.
Comprendere le cause, riconoscere i sintomi ed essere informati correttamente sulle opzioni terapeutiche disponibili è fondamentale per gestire efficacemente questa condizione e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre.
La dermatite seborroica è un’infiammazione cutanea cronica che colpisce principalmente le aree ricche di ghiandole sebacee, che sono abbondanti nella nostra pelle e producono il sebo, una sostanza grassa che contribuisce alla protezione della superficie cutanea dagli agenti esterni. Generalmente si manifesta con eritema (arrossamento), desquamazione e, nei casi più severi, formazione di croste giallastre. Le zone più comunemente interessate includono:
La desquamazione tende spesso a predominare sul cuoio capelluto, mentre l’eritema è più evidente nelle pieghe flessorie e nelle zone intertriginose, cioè aree del nostro corpo dove due superfici cutanee si toccano o sfregano tra loro, come ascelle, inguine, pieghe del collo, eccetera. È più frequente nel sesso maschile rispetto a quello femminile, probabilmente per effetto della stimolazione da parte degli ormoni androgeni sulla produzione di sebo.
La comparsa di dermatite seborroica sulla fronte è molto frequente. In quest’area si presenta tipicamente con placche eritematose e desquamanti che possono estendersi fino alle sopracciglia e alla zona attorno agli occhi. Spesso i pazienti lamentano prurito e una sensazione di tensione cutanea vicino all’occhio.
Altrettanto comune è la dermatite seborroica sul naso, che interessa le pieghe nasolabiali e le zone accanto alle narici e può essere particolarmente evidente, presentandosi con desquamazione giallastra e arrossamento.
Le cause della dermatite seborroica sono multifattoriali e non completamente chiarite. Tuttavia, è stato riscontrato che diversi fattori contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento della condizione:
La dermatite seborroica può essere associata a diverse condizioni, che è importante riconoscere. Nell’adolescenza è più frequente l’associazione con acne, obesità, sindrome metabolica, insulino-resistenza e diabete mellito. Nei neonati, invece, di solito non sono note associazioni con altre malattie, sebbene la dermatite seborroica e la dermatite atopica possano svilupparsi nello stesso individuo, creando spesso difficoltà nella gestione terapeutica.
Altre condizioni associate possono essere:
La diagnosi di dermatite seborroica si basa sull’osservazione delle lesioni cutanee e sulla loro distribuzione caratteristica nelle aree ad alta produzione di sebo. In età infantile, ad esempio, oltre al cuoio capelluto, è frequente nella zona del pannolino, dove si può evidenziare come un’eruzione eritematosa, grassa e squamosa, ben delimitata, con tendenza alla confluenza, in assenza di secrezioni. Negli adulti, invece, può anche presentarsi con placche eritematose poco definite, con squame giallo-biancastre e grasse localizzate anche sulla parte anteriore del torace, oltre alle zone tipiche già precedentemente descritte.
In casi dubbi, possono essere utili esami complementari come l’esame microscopico per valutare la presenza della Malassezia o altri miceti o, raramente, la biopsia cutanea.
La diagnosi differenziale con altre malattie della pelle è fondamentale per impostare un trattamento adeguato:
La sede in cui si manifesta più comunemente la dermatite seborroica è il cuoio capelluto. Nella forma infantile, che si sviluppa di solito entro il primo mese di vita, i neonati affetti presentano desquamazione e croste grasse, bianche o gialle, localizzate in modo focale o diffuso in quest’area. Le lesioni possono ispessirsi al punto da formare la crosta lattea, che spesso rappresenta la prima e talvolta unica manifestazione della dermatite seborroica infantile.
In adolescenza e oltre, invece, la dermatite seborroica si manifesta di solito come desquamazione grassa del cuoio capelluto (forfora). A differenza della forma infantile, il prurito è un sintomo più comune, talvolta associato a odore sgradevole nelle forme più severe.
La dermatite seborroica e la caduta dei capelli rappresentano un binomio che preoccupa molti pazienti. Sebbene la dermatite seborroica non causi direttamente alopecia, può contribuire a un’aumentata caduta dei capelli attraverso diversi meccanismi:
È importante rassicurare i pazienti che, nella maggior parte dei casi, la caduta dei capelli associata alla dermatite seborroica è reversibile con un trattamento appropriato.
Il trattamento della dermatite seborroica richiede un approccio multidisciplinare che tenga conto dell’età del paziente, della severità della condizione e della localizzazione delle lesioni. L’obiettivo principale è il controllo dell’infiammazione e la prevenzione delle recidive.
Le lesioni del cuoio capelluto nella dermatite seborroica infantile rispondono di solito a una detersione più frequente, da sola o in combinazione con shampoo delicati, specificamente formulati, che rappresentano generalmente la prima linea di trattamento.
I principi attivi più efficaci includono:
Per massimizzare l’efficacia dello shampoo per la dermatite seborroica, si consiglia di lasciare agire il prodotto sul cuoio capelluto per 3-5 minuti prima del risciacquo e alternare diversi principi attivi per evitare fenomeni di resistenza nel tempo. Importante fare sempre riferimento alle prescrizioni terapeutiche date dal medico.
L’evoluzione della dermatite seborroica è favorevole nella maggior parte dei casi, portando a piena risoluzione dei sintomi; tuttavia, talvolta possono persistere per alcune settimane macule ipopigmentate residue.
I corticosteroidi topici, cioè creme applicate sulla cute, rappresentano un pilastro nel trattamento della dermatite seborroica, particolarmente efficaci nel controllo rapido dell’infiammazione acuta. Tuttavia, il loro uso deve essere attentamente monitorato per evitare effetti collaterali. Vengono utilizzati in caso di:
Vanno scelti, sempre previa prescrizione medica specialistica, corticosteroidi di bassa-media potenza (idrocortisone 1%, flumetasone 0,02%), con applicazione generalmente una volta al giorno per periodi limitati (max 2-4 settimane) per risolvere la sintomatologia acuta e successiva riduzione graduale della frequenza di somministrazione, in quanto l’uso prolungato può portare ad atrofia cutanea, dermatite periorale e telangiectasie, cioè come detto dilatazione di capillari e piccole vene.
Gli inibitori della calcineurina, agenti modulatori della risposta immunitaria locale, rappresentano un’alternativa preziosa ai corticosteroidi, particolarmente indicati per il trattamento a lungo termine e per le aree sensibili come il viso, in quanto non provocano atrofia cutanea in caso di uso prolungato, mantenendo un buon profilo di sicurezza ed efficacia nel mantenimento della remissione della fase acuta di malattia. I più utilizzati sono:
È importante informare i pazienti che può verificarsi una sensazione di bruciore iniziale, che tende a diminuire con l’uso continuativo.
Le terapie sistemiche e la fototerapia sono riservate ai casi più severi, estesi o resistenti ai trattamenti topici convenzionali. Ad esempio, si può ricorrere ad antimicotici sistemici per alcune settimane.
L’isotretinoina, derivato della Vitamina A, noto soprattutto per il suo impiego nel trattamento dell’acne cistica grave, viene riservato a casi di dermatite seborroica eccezionalmente gravi, resistenti a ogni altra terapia. Agisce tramite la riduzione nella produzione di sebo, “terreno fertile” per la crescita della Malassezia, e svolge un’azione antinfiammatoria, favorendo la normalizzazione del processo di cheratinizzazione, cioè di rinnovamento periodico delle cellule della pelle, con minore formazione di squame. Tuttavia, va somministrata per periodi prolungati e può dare secchezza cutanea.
La Fototerapia con UVB a banda stretta può essere efficace nei casi estesi di dermatite seborroica del tronco, aiutando a ridurre l’infiammazione, in aggiunta ad un effetto immunosoppressivo locale e antimicrobico contro la Malassezia. Il trattamento avviene in ambulatorio medico o in centri specializzati, generalmente le sessioni si ripetono 2-3 volte a settimana per diverse settimane o mesi, fino al miglioramento dei sintomi. Può portare ad eritema locale, dato dall’esposizione ripetuta ai raggi solari.
La dermatite seborroica nel neonato è una condizione molto frequente che si manifesta tipicamente entro le prime settimane dalla nascita (picco d’insorgenza tra le due e le tre settimane di vita) e tende a risolversi spontaneamente entro il primo anno d’età. È dovuta probabilmente all’effetto degli ormoni materni, che stimolano le ghiandole sebacee del neonato, in presenza di colonizzazione da parte della Malassezia. Più frequentemente, le lesioni si osservano sul cuoio capelluto e nella regione genitale.
La dermatite seborroica del neonato localizzata sul cuoio capelluto (crosta lattea, pityriasis capitis) è caratterizzata dalla presenza di squame spesse, giallastre, con un aspetto “unto” e tendenza alla desquamazione, aderenti al cuoio capelluto nella regione fronto-parietale, spesso associate a lesioni simili nella zona delle sopracciglia, sul margine ciliare, nei solchi nasolabiali, sulle guance, dietro le orecchie, o anche in sedi più distanti (ombelico, area del pannolino o pieghe cutanee). Nella zona della testa l’eritema è di solito meno evidente, mentre nelle altre aree l’eritema risulta più intenso, mentre il prurito è generalmente assente.
Esiste anche la variante di dermatite seborroica a localizzazione esclusivamente sul viso, da mettere in diagnosi differenziale con la dermatite atopica, difficile da distinguere tra i 2 e i 6 mesi di età, periodo in cui le due condizioni possono susseguirsi: la prima di solito regredisce, mentre la seconda si sviluppa.
Studi recenti hanno evidenziato che la presenza di dermatite seborroica già in epoca neonatale, in particolare al cuoio capelluto, è più frequente nei bambini provenienti da famiglie con una storia di dermatite atopica o asma.
La dermatite seborroica di tipo intertriginoso, invece, è caratterizzata da lesioni di aspetto eritematoso, con squame sottili, ben delimitate e dall’aspetto omogeneo, localizzate nelle ascelle, nell’ombelico, nella regione del collo, nella fossa poplitea, nella piega del braccio e nell’inguine, per cui può essere confusa con la dermatite irritativa da pannolino.
La terapia della dermatite seborroica nel neonato deve essere delicata e adattata all’età del paziente. Solitamente si consiglia:
È importante spiegare ai genitori che la crosta lattea è una condizione benigna e transitoria che non causa disagio al bambino e non lascia cicatrici.
Accanto alla terapia tradizionale, esistono diversi rimedi naturali per la dermatite seborroica, sia come complemento ai trattamenti convenzionali che come approccio primario nelle forme lievi. Sebbene l’evidenza scientifica sia spesso limitata, alcuni rimedi naturali hanno mostrato risultati promettenti, tra cui:
I rimedi naturali non sostituiscono il parere medico e possono causare reazioni allergiche, per cui è sempre consigliabile eseguire prima una prova su una piccola area.
È importante consultare un dermatologo o il medico di base se:
Il professionista potrà quindi confermare la diagnosi e prescrivere la terapia più adatta al caso specifico. Pertanto, la dermatite seborroica è una condizione cronica che richiede un approccio di gestione a lungo termine. Controlli periodici con il medico specialista aiutano a ottimizzare il trattamento e prevenire complicazioni.