Dove partorire? I consigli per scegliere la struttura più adatta

Ecco le indicazioni per selezionare il punto nascita più adatto alle proprie esigenze e rispettoso dei diritti di mamma e bambino

Elise Chapin
Stefania Solare , UNICEF
Mamma che ha appena partorito e tiene in braccio il suo bambino

Scegliere dove partorire è un passo importante: sapere di aver optato per una struttura che tutela i diritti della madre e del bambino, e mette al centro il loro benessere, permetterà di affrontare il parto in maniera più serena. Ma come fare per orientarsi? Alcuni documenti recenti stabiliscono quali sono gli aspetti alla base di un’adeguata attenzione al parto e post-parto.

I documenti più importanti

Nel 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le Raccomandazioni sull’assistenza al travaglio e al parto per un’esperienza positiva della nascita [1] . Quasi in contemporanea è stata elaborata la Guida aggiornata dell’Ospedale amico delle bambine e dei bambini [2] . Entrambi questi testi hanno come focus il benessere della coppia madre-bambino durante un evento, il parto, che è ogni volta unico nella vita di una famiglia.

Un’attenzione più specifica alle esigenze della donna, inoltre, ha portato all’identificazione di pratiche di parto e di assistenza post-natale “amiche della madre”, basate sul mantenimento del suo benessere e sul rispetto dei suoi diritti e della sua dignità [3] . Le Cure Amiche della Madre (CAM) assecondano la fisiologia della nascita e sollecitano un percorso che favorisca l’empowerment della donna, garantendole innanzitutto la possibilità di prendere decisioni consapevoli e informate. Vediamo più nel dettaglio che cosa stabiliscono i diversi documenti.

Le buone pratiche da conoscere

Le raccomandazioni base dell’OMS per l’assistenza durante il travaglio e il parto fisiologici si fondano tutte sulle prove di efficacia (cioè, sui risultati emersi dalla ricerca scientifica) e comprendono:

  1. Assistenza materna rispettosa: l’insieme delle cure fornite a tutte le donne durante il travaglio e il parto per tutelare la loro dignità, privacy e riservatezza, nel pieno rispetto dei loro bisogni, evitando qualsiasi forma di abuso e offrendo la possibilità di prendere decisioni informate e di ricevere un sostegno continuo.
  2. Comunicazione efficace: una comunicazione tra le diverse figure professionali e le donne in travaglio che sia al contempo chiara, precisa e rispettosa delle specificità culturali.
  3. Accompagnamento durante il travaglio e parto: la presenza di una persona a scelta della donna durante le fasi di travaglio e parto.
  4. Strategie di controllo del dolore: alle donne in gravidanza gli operatori dovrebbero sempre illustrare e offrire le opzioni disponibili nel punto nascita per il controllo del dolore con metodi non farmacologici e farmacologici, presentando i vantaggi e i limiti di ognuna. 
  5. Mobilità in travaglio e libertà di scelta della posizione del parto: le donne devono avere la possibilità di passeggiare o muoversi durante il travaglio, se lo desiderano, e di trovare le posizioni per loro più comode durante il parto.

Il programma Ospedale amico delle bambine e dei bambini, da parte sua, si propone di assicurare alle madri e ai neonati cure tempestive e adeguate prima e durante la loro permanenza nel punto nascita. Questo comporta l’adozione di un insieme di pratiche assistenziali precoci e appropriate, e il sostegno continuo da parte di personale qualificato che sappia, tra le altre cose, proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento (nel rispetto del diritto di ogni madre di prendere una decisione informata su come alimentare il figlio).

Che cosa significa, concretamente? Il complesso equilibrio che regola il processo fisiologico dell’intero percorso nascita in tutti i suoi aspetti – prenatali, perinatali e postnatali – viene favorito dalla capacità di mettere le famiglie al centro, accompagnandole nelle scelte per la cura dei propri bambini. I punti nascita “amici delle bambine e dei bambini” sono tenuti a rispettare varie azioni individuate come fondamentali, che riguardano:

  • Politiche e procedure per incentivare i Dieci passi a sostegno dell’allattamento
  • Competenze fondamentali di counselling 
  • Informazioni adeguate e corrette nel periodo prenatale
  • Assistenza al parto e nell’immediato post-parto
  • Sostegno pratico alla madre che allatta 
  • Assistenza alle coppie madre-neonato con bisogni speciali 
  • Continuità assistenziale e sostegno alla genitorialità

Tutte queste raccomandazioni e buone pratiche sono state ribadite come imprescindibili dall’OMS, dall’UNICEF e dall’Istituto Superiore di Sanità anche durante l’attuale pandemia, e anche per le madri con sospetta o confermata COVID-19. L’ISS ha infatti recentemente pubblicato indicazioni [4] che sottolineano l’importanza della presenza di una persona scelta dalla donna durante il travaglio, il parto e il periodo di degenza; del contatto pelle a pelle tra madre e neonato subito dopo la nascita e nei giorni successivi; del rooming-in (la condivisione da parte di mamma e bambino della stessa stanza per 24 ore al giorno); dell’allattamento.

Questi aspetti fondamentali sono stati ulteriormente ripresi in un documento del 2020 del Ministero della Salute, Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita, dove viene sottolineato il ruolo che le figure professionali devono avere nell’adoperarsi per proporre azioni e interventi volti a minimizzare i fattori di rischio e a promuovere la salute di mamma e bambino

Cosa fare, in concreto?

Sulla pagina dedicata dell’UNICEF è possibile consultare l’elenco degli Ospedali “amici dei bambini”. Nel caso in cui non fossero presenti sul proprio territorio, il suggerimento è di tenere le diverse indicazioni e pratiche che abbiamo elencato come criteri di riferimento per procedere alla scelta del punto nascita. Informarsi su quali siano le strutture che garantiscono il rispetto dei diritti della mamma e del bambino e che mettono al centro il benessere loro e di tutta la famiglia è un primo passo importante nel percorso verso la genitorialità.

Articolo pubblicato il 21/05/2021 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura kipgodi / iStock

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