Psoriasi nel neonato e nei bambini: perché si verifica?

Colpisce l’1-2% dei bambini. Anche se è possibile osservare lunghi periodi di remissione, durante i quali le lesioni scompaiono del tutto, questa condizione può avere profondi effetti psicologici e sociali su piccoli e adolescenti, indipendentemente dalla gravità dei sintomi

Federico Loi , pediatra
Bambina con sintomi della psoriasi sul braccio

Quando un genitore nota chiazze arrossate e squamose sulla pelle del proprio bambino, la prima reazione è spesso la preoccupazione. Ci si chiede se si tratti di un’allergia, di un’infezione, un fungo o di una semplice dermatite. A volte, dietro questi segni, può esserci la psoriasi, una malattia della pelle che non riguarda solo gli adulti ma che può comparire anche nei più piccoli, talvolta già nei primi mesi di vita.

La psoriasi nel neonato, così come la psoriasi nei bambini in generale, è una condizione abbastanza frequente. Non è contagiosa ma è una malattia cronica, cioè destinata ad accompagnare il bambino per un periodo più o meno lungo della vita. Ciò non significa che non si possa vivere bene: oggi, infatti, disponiamo di molte terapie efficaci che permettono di ridurre i sintomi di questa condizione, controllarla e migliorare la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti. 

Cos’è la psoriasi

La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle con andamento cronico, cioè tende a ripresentarsi nel tempo. Colpisce circa l’1-2% dei bambini ed è caratterizzata dalla comparsa di chiazze rosse ben delimitate, ricoperte da squame bianche o argentate. Queste lesioni possono comparire in zone diverse del corpo e assumere aspetti differenti, localizzandosi soprattutto nelle aree dove la cute subisce piccoli e costanti traumi.

Alla base c’è un meccanismo di eccessiva “accelerazione” del normale ricambio cellulare. Normalmente, le cellule della pelle si rinnovano ogni tre-quattro settimane. Nella psoriasi, invece, questo processo avviene in pochi giorni: le cellule si accumulano, la pelle si ispessisce e compaiono le tipiche squame bianco-argentee.

Nei bambini la psoriasi può presentarsi in forme particolari, talvolta più difficili da riconoscere rispetto agli adulti. Inoltre, la pelle dei piccoli è più delicata, e questo rende la malattia più impattante nella vita quotidiana.

Sintomi della psoriasi nei bambini

L’esordio della psoriasi è generalmente lento e progressivo, ma esistono dei casi in cui le lesioni compaiono molto rapidamente. I sintomi della psoriasi non sono sempre uguali: dipendono dalla tipologia della condizione, dall’età del bambino e dalla localizzazione delle lesioni. Alcuni segni, però, sono molto comuni:

  • Chiazze rosse ben delimitate, spesso con bordi netti, che si ricoprono con delle squame biancastre o argentee che si staccano facilmente con il grattamento. Le placche possono essere piccole, ma possono anche assumere dimensioni importanti, fino a 20 cm. Si localizzano generalmente su gomiti, ginocchia, testa, orecchie, mani, ascelle, inguine, regione interglutea.
  • Prurito, che può disturbare il sonno e il gioco. In età pediatrica è un sintomo molto frequente.
  • Dolore o fastidio, soprattutto se le lesioni sono in zone soggette a sfregamento, come gomiti, ginocchia, ascelle.
  • Alterazioni delle unghie, con puntini, fragilità o ispessimento.

Nei bambini più piccoli, le lesioni possono assomigliare a quelle della dermatite atopica, ma spesso la psoriasi ha margini più netti e tende a non migliorare con i comuni trattamenti per la pelle sensibile.

Esistono rari casi in cui la psoriasi si può anche associare ad altri sintomi più importanti, quali artrite, febbre o spossatezza.

Un altro aspetto da considerare è l’andamento a “ondate”: la psoriasi può comparire e durare settimane o mesi, regredire anche senza terapia per poi ricomparire in seguito. Questo andamento imprevedibile è spesso fonte di frustrazione per i genitori, che si sentono impotenti di fronte a una malattia che sembra andare e venire senza motivo.

Cause della psoriasi nei bambini

La psoriasi è una malattia multifattoriale: significa che non ha una sola causa ma deriva da più elementi che interagiscono. Ovvero:

  • Predisposizione genetica. La psoriasi tende a ricorrere nelle famiglie. Se uno dei genitori ne soffre, il rischio per il figlio è più alto.
  • Sistema immunitario. La psoriasi è considerata una malattia “immuno-mediata”. Alcune cellule di difesa del corpo si attivano in modo anomalo, come se ci fosse un’infezione da combattere, stimolando la pelle a produrre cellule in eccesso.
  • Fattori scatenanti. Nei bambini sono spesso infezioni delle vie respiratorie (soprattutto da streptococco), piccoli traumi cutanei (sfregamenti, graffi o piccole ferite), stress emotivo, variazioni climatiche o alcuni farmaci.

È importante ricordare che la psoriasi non è legata a cattive abitudini igieniche, non è causata dall’alimentazione e non è contagiosa.

Diagnosi di psoriasi

La diagnosi è clinica, cioè si basa sull’osservazione delle lesioni da parte del pediatra o del dermatologo. Nella maggior parte dei casi, non servono esami invasivi. A volte può essere utile una visita specialistica per distinguere la psoriasi da altre dermatiti, come la dermatite atopica o la dermatite seborroica, dato che possono essere molto simili sia nella forma che nell’andamento.

Quando le lesioni sono molto atipiche, può essere necessaria una piccola biopsia cutanea, ma nei bambini questo avviene raramente. In alcuni casi, se si sospetta un’infezione da streptococco come fattore scatenante, può essere richiesto un tampone faringeo.

Forme e localizzazioni della psoriasi nei bambini

Psoriasi a placche

Detta anche “psoriasi volgare”, è la forma più frequente in età pediatrica (35-85%). Presenta le caratteristiche placche su varie sedi del corpo, nello specifico: 

  • Psoriasi del cuoio capelluto. Nei bambini si manifesta con placche squamose tra i capelli. Rappresenta la forma più frequente della psoriasi a placche. Può essere confusa con la forfora o con la dermatite seborroica, ma le squame della psoriasi sono più spesse e biancastre. Generalmente non porta alla alopecia (perdita dei capelli) ma causa spesso prurito.
  • Psoriasi dei gomiti e delle ginocchia. Queste sono zone molto comuni nei bambini, per lo sfregamento continuo. Le placche possono diventare dure e fastidiose.
  • Psoriasi del volto. Meno frequente nei bambini, ma molto impattante, le lesioni sono ben visibili, spesso localizzate ai padiglioni auricolari e possono influenzare l’autostima del bambino.
  • Psoriasi da pannolino. Nei bambini può presentarsi già nei primi mesi di vita. Si manifesta come un arrossamento persistente nella zona coperta dal pannolino, che non migliora con le normali creme. Possono verificarsi plurimi episodi con ricadute e miglioramenti. È importante distinguerla dalla comune dermatite da pannolino poiché richiede trattamenti differenti.
  • Psoriasi delle unghie. Piuttosto frequente negli adulti ma visibile anche nei bambini. Può causare piccoli puntini sulla superficie delle unghie come “un ditale da cucito”, ispessimento, chiazze color salmone o fragilità. Nei bambini può essere fonte di disagio, soprattutto a scuola o durante attività sportive.
  • Psoriasi dei piedi e delle mani. Rara in età pediatrica, può causare screpolature dolorose, che limitano la corsa e il gioco.

Psoriasi guttata

E’ una forma tipica nei bambini. Rappresenta la seconda forma più frequente nell’infanzia. Si presenta con tante piccole macchie rosse sparse su tronco, braccia e gambe. La comparsa delle lesioni è abbastanza rapida, in circa una settimana. Si associa spesso ad una infezione da streptococco (si manifesta in circa il 2% delle infezioni). Anche se può spaventare, tende a regredire nel tempo o a seguito della terapia antibiotica. Si può confondere con altre malattie esantematiche. 

Psoriasi minima

In alcuni bambini si presenta con lesioni molto ridotte, localizzate in poche zone. Anche se meno evidente, va comunque seguita e trattata.

Psoriasi nei bambini: cura e trattamento

La terapia della psoriasi, dipende dalla severità, localizzazione ed estensione della condizione. In generale, le manifestazioni cutanee hanno una durata variabile da settimane a mesi. Anche le ricadute sono imprevedibili e spesso non sono causate da nessun evento in particolare. Non esiste una cura definitiva, ma ci sono molti trattamenti che aiutano a controllare la malattia:

  • Terapie locali. Cheratolitici esfolianti (per rimuovere le squame), idratanti, creme cortisoniche ed i derivati della vitamina D sono i trattamenti più utilizzati. Gli emollienti sono fondamentali per mantenere la pelle morbida e ridurre il prurito.
  • Fototerapia. La luce ultravioletta, somministrata in ambiente controllato, può migliorare la psoriasi. Non va confusa con la normale esposizione solare, che ha effetti variabili.
  • Terapie sistemiche. Nei casi più severi o resistenti, soprattutto negli adolescenti, si usano farmaci che modulano la risposta immunitaria (come metotrexato, ciclosporina o farmaci biologici). Queste terapie sono sempre gestite da specialisti e richiedono controlli regolari. Se si è resa evidente una contestuale infezione da streptococco, è necessaria una terapia antibiotica per debellare sia l’infezione che la psoriasi. 
  • Supporto quotidiano. I bagni possono aiutare ad alleviare il prurito ed a rimuovere le squame. Dovrebbero essere tiepidi e di durata massima di 10 minuti. Idratazione quotidiana, evitare graffi e sfregamenti, curare le infezioni tempestivamente.

Ogni piano terapeutico viene costruito su misura: non esiste un approccio valido per tutti i bambini, ma va adattato alla gravità, alla localizzazione e all’impatto della malattia sulla vita del piccolo.

Impatto psicologico su bambini e adolescenti

La psoriasi non si limita alla pelle. Può avere profondi effetti psicologici e sociali su bambini e adolescenti, indipendentemente dalla gravità della malattia.

I bambini affetti spesso riportano una qualità di vita ridotta a causa di imbarazzo, prurito, disturbi del sonno, limitazioni nelle attività quotidiane e difficoltà legate ai trattamenti.

Soprattutto negli adolescenti, può diventare motivo di vergogna o isolamento. I ragazzi possono sentirsi diversi, rifiutare di indossare magliette a maniche corte o evitare attività sportive. Inoltre, la psoriasi nei giovani è associata a un aumento del rischio di diverse malattie metaboliche e autoimmuni quali iperlipidemia, obesità, ipertensione e diabete mellito.

Per questo il supporto emotivo è fondamentale. Parlare con il bambino, spiegargli che non ha colpe, coinvolgere insegnanti o allenatori sportivi può fare la differenza. In alcuni casi può essere utile un supporto psicologico.
Oggi esistono anche associazioni e gruppi di sostegno che aiutano le famiglie a confrontarsi e a sentirsi meno sole.

Si guarisce dalla psoriasi infantile?

La psoriasi è una malattia cronica, quindi non esiste una guarigione definitiva. Tuttavia, nei bambini è possibile osservare lunghi periodi di remissione, durante i quali le lesioni scompaiono del tutto. Alcuni bambini presentano episodi isolati che non si ripetono più.

Il messaggio importante è che con i trattamenti adeguati la psoriasi può essere controllata efficacemente, permettendo al bambino di condurre una vita normale e senza limitazioni.

Bibliografia
  • AA.VV, Color Atlas & Synopsis of Pediatric Dermatology, III edizione, 2016
  • AA.VV, Dermatologia e malattie sessualmente trasmissibili, III edizione, 2015  
  • AA.VV, Harper’s Textbook of pediatric dermatology, IV edizione, 2019
Articolo pubblicato il 28/10/2025 e aggiornato il 28/10/2025
Immagine in apertura DALL-E

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