Quando un genitore nota chiazze arrossate e squamose sulla pelle del proprio bambino, la prima reazione è spesso la preoccupazione. Ci si chiede se si tratti di un’allergia, di un’infezione, un fungo o di una semplice dermatite. A volte, dietro questi segni, può esserci la psoriasi, una malattia della pelle che non riguarda solo gli adulti ma che può comparire anche nei più piccoli, talvolta già nei primi mesi di vita.
La psoriasi nel neonato, così come la psoriasi nei bambini in generale, è una condizione abbastanza frequente. Non è contagiosa ma è una malattia cronica, cioè destinata ad accompagnare il bambino per un periodo più o meno lungo della vita. Ciò non significa che non si possa vivere bene: oggi, infatti, disponiamo di molte terapie efficaci che permettono di ridurre i sintomi di questa condizione, controllarla e migliorare la qualità di vita dei soggetti che ne sono affetti.
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle con andamento cronico, cioè tende a ripresentarsi nel tempo. Colpisce circa l’1-2% dei bambini ed è caratterizzata dalla comparsa di chiazze rosse ben delimitate, ricoperte da squame bianche o argentate. Queste lesioni possono comparire in zone diverse del corpo e assumere aspetti differenti, localizzandosi soprattutto nelle aree dove la cute subisce piccoli e costanti traumi.
Alla base c’è un meccanismo di eccessiva “accelerazione” del normale ricambio cellulare. Normalmente, le cellule della pelle si rinnovano ogni tre-quattro settimane. Nella psoriasi, invece, questo processo avviene in pochi giorni: le cellule si accumulano, la pelle si ispessisce e compaiono le tipiche squame bianco-argentee.
Nei bambini la psoriasi può presentarsi in forme particolari, talvolta più difficili da riconoscere rispetto agli adulti. Inoltre, la pelle dei piccoli è più delicata, e questo rende la malattia più impattante nella vita quotidiana.
L’esordio della psoriasi è generalmente lento e progressivo, ma esistono dei casi in cui le lesioni compaiono molto rapidamente. I sintomi della psoriasi non sono sempre uguali: dipendono dalla tipologia della condizione, dall’età del bambino e dalla localizzazione delle lesioni. Alcuni segni, però, sono molto comuni:
Nei bambini più piccoli, le lesioni possono assomigliare a quelle della dermatite atopica, ma spesso la psoriasi ha margini più netti e tende a non migliorare con i comuni trattamenti per la pelle sensibile.
Esistono rari casi in cui la psoriasi si può anche associare ad altri sintomi più importanti, quali artrite, febbre o spossatezza.
Un altro aspetto da considerare è l’andamento a “ondate”: la psoriasi può comparire e durare settimane o mesi, regredire anche senza terapia per poi ricomparire in seguito. Questo andamento imprevedibile è spesso fonte di frustrazione per i genitori, che si sentono impotenti di fronte a una malattia che sembra andare e venire senza motivo.
La psoriasi è una malattia multifattoriale: significa che non ha una sola causa ma deriva da più elementi che interagiscono. Ovvero:
È importante ricordare che la psoriasi non è legata a cattive abitudini igieniche, non è causata dall’alimentazione e non è contagiosa.
La diagnosi è clinica, cioè si basa sull’osservazione delle lesioni da parte del pediatra o del dermatologo. Nella maggior parte dei casi, non servono esami invasivi. A volte può essere utile una visita specialistica per distinguere la psoriasi da altre dermatiti, come la dermatite atopica o la dermatite seborroica, dato che possono essere molto simili sia nella forma che nell’andamento.
Quando le lesioni sono molto atipiche, può essere necessaria una piccola biopsia cutanea, ma nei bambini questo avviene raramente. In alcuni casi, se si sospetta un’infezione da streptococco come fattore scatenante, può essere richiesto un tampone faringeo.
Detta anche “psoriasi volgare”, è la forma più frequente in età pediatrica (35-85%). Presenta le caratteristiche placche su varie sedi del corpo, nello specifico:
E’ una forma tipica nei bambini. Rappresenta la seconda forma più frequente nell’infanzia. Si presenta con tante piccole macchie rosse sparse su tronco, braccia e gambe. La comparsa delle lesioni è abbastanza rapida, in circa una settimana. Si associa spesso ad una infezione da streptococco (si manifesta in circa il 2% delle infezioni). Anche se può spaventare, tende a regredire nel tempo o a seguito della terapia antibiotica. Si può confondere con altre malattie esantematiche.
In alcuni bambini si presenta con lesioni molto ridotte, localizzate in poche zone. Anche se meno evidente, va comunque seguita e trattata.
La terapia della psoriasi, dipende dalla severità, localizzazione ed estensione della condizione. In generale, le manifestazioni cutanee hanno una durata variabile da settimane a mesi. Anche le ricadute sono imprevedibili e spesso non sono causate da nessun evento in particolare. Non esiste una cura definitiva, ma ci sono molti trattamenti che aiutano a controllare la malattia:
Ogni piano terapeutico viene costruito su misura: non esiste un approccio valido per tutti i bambini, ma va adattato alla gravità, alla localizzazione e all’impatto della malattia sulla vita del piccolo.
La psoriasi non si limita alla pelle. Può avere profondi effetti psicologici e sociali su bambini e adolescenti, indipendentemente dalla gravità della malattia.
I bambini affetti spesso riportano una qualità di vita ridotta a causa di imbarazzo, prurito, disturbi del sonno, limitazioni nelle attività quotidiane e difficoltà legate ai trattamenti.
Soprattutto negli adolescenti, può diventare motivo di vergogna o isolamento. I ragazzi possono sentirsi diversi, rifiutare di indossare magliette a maniche corte o evitare attività sportive. Inoltre, la psoriasi nei giovani è associata a un aumento del rischio di diverse malattie metaboliche e autoimmuni quali iperlipidemia, obesità, ipertensione e diabete mellito.
Per questo il supporto emotivo è fondamentale. Parlare con il bambino, spiegargli che non ha colpe, coinvolgere insegnanti o allenatori sportivi può fare la differenza. In alcuni casi può essere utile un supporto psicologico.
Oggi esistono anche associazioni e gruppi di sostegno che aiutano le famiglie a confrontarsi e a sentirsi meno sole.
La psoriasi è una malattia cronica, quindi non esiste una guarigione definitiva. Tuttavia, nei bambini è possibile osservare lunghi periodi di remissione, durante i quali le lesioni scompaiono del tutto. Alcuni bambini presentano episodi isolati che non si ripetono più.
Il messaggio importante è che con i trattamenti adeguati la psoriasi può essere controllata efficacemente, permettendo al bambino di condurre una vita normale e senza limitazioni.