Adolescenza: quando inizia e quali cambiamenti comporta

L'adolescenza è una fase molto delicata dello sviluppo L’adolescenza rappresenta il periodo della vita durante il quale i bambini si trasformano in adulti, un momento che si colloca tra la pubertà, intesa come momento in cui compaiono le prime trasformazioni del corpo, e il raggiungimento della maturità sociale, ossia l’acquisizione della responsabilità legale

Maria Luisa Zuccolo , pediatra
Mariana Callegari , pediatra
Madre e figlia in età adolescenza

L’adolescenza rappresenta il periodo della vita durante il quale i bambini si trasformano in adulti. È compreso tra la pubertà, intesa come momento in cui compaiono le prime trasformazioni del corpo, e il raggiungimento della maturità sociale, ovvero l’acquisizione della responsabilità legale.

Durante l’adolescenza a cambiare non è solo il corpo e l’aspetto fisico, ma si assiste anche all’acquisizione di nuove competenze sul piano delle relazioni e a una graduale e sempre maggiore maturità psicoaffettiva.

L’adolescenza rappresenta dunque un processo di rinascita che coinvolge il corpo e la mente e che comporta il passaggio (non sempre graduale) dall’immaturità e dalla dipendenza sociale dell’età infantile all’autonomia della vita adulta. Ma quando ha inizio questa fase della vita? A che età inizia l’adolescenza e quali cambiamenti ci si deve aspettare?

Quando inizia l’adolescenza

«Dottore, la mia bambina di 9 anni ha dei puntini alla fronte, sembrano dei brufoletti» chiede la mamma di Elena. «Dottoressa, vorrei portare il mio bambino di 11 anni dall’otoiatra, perché ogni tanto ha dei cali di voce e sono un po’ preoccupata» afferma il papà di Tommaso. Quando i genitori si sentono rispondere che probabilmente Elena sta sperimentando l’acne adolescenziale e Tommaso la muta vocale dell’adolescente, rimangono basite: «Ma come, così presto? Ma non è ancora presto per l’inizio dell’adolescenza

Ma a quale età inizia quindi l’adolescenza? Non c’è un’età prestabilita e uguale per tutti e si hanno inoltre delle differenze nell’epoca di inizio dell’adolescenza tra maschi e femmine. Per i maschi i primi segnali di cambiamento del corpo (aumento del volume dei testicoli e del pene, peluria pubica e ascellare) iniziano tra i 9 e i 14 anni

Mentre invece l’adolescenza nelle femmine (il segnale di inizio della pubertà è un ingrossamento in corrispondenza del capezzolo, bottone mammario), avviene in media verso i 10 anni, ma non prima degli 8 o al più tardi entro i 13. Dopo questa prima fase, nei mesi successivi, si assisterà allo sviluppo graduale del pelo, che comparirà dapprima al pube e poi nella zona ascellare. Anche la comparsa dell’odore acre del sudore o di piccoli brufoli fa parte di questa fase di cambiamenti e potrebbero comparire anche un anno prima dello sviluppo del bottone mammario nelle femmine e dell’aumento dei testicoli nei maschi.

Ma quanto dura questo periodo? Se è relativamente facile indicare un’età per l’inizio dell’adolescenza, abbiamo ancora molte incertezze sul suo termine. Dal punto di vista fisico l’adolescenza indicativamente termina tra i 18 e i 20 anni, tuttavia non si è concordi sull’età di conclusione di questa fase della vita, dal momento che per alcuni si deve prendere in esame anche il raggiungimento dell’autonomia economica del ragazzo o della ragazza che si raggiunge tuttavia molto più tardi.

Per alcuni esperti infatti è da prendere in considerazione anche il momento in cui avviene il raggiungimento dell’autonomia economica (ingresso nel mondo del lavoro), che spesso ormai avviene più tardi rispetto al passato.

Quali sono i cambiamenti dell’adolescenza?

Per i genitori i segnali che qualcosa sta cambiando nel loro bambino o nella bambina sono legati soprattutto al comportamento, dal momento che spesso si trovano ad interagire con figli che (a volte) a un certo punto non riconoscono più. Anche il corpo però muta e si innescano diverse trasformazioni come ad esempio l’abbassamento del tono di voce o la comparsa di peli nella zona delle ascelle e del pube.

L’adolescenza è caratterizzata quindi da numerosi cambiamenti fisici ma la rivoluzione maggiore è quella che avviene nel suo cervello. Gli studi effettuati mediante risonanza magnetica funzionale hanno dimostrato che in questo periodo il cervello è più plastico e subisce trasformazioni molto importanti.

Ma andiamo per gradi e vediamo con precisione cosa succede al corpo dell’adolescente. Per maschi e femmine i mutamenti procedono in maniera diversa, per cui è bene distinguere i cambiamenti del corpo dell’adolescenza di maschi e femmine.

Cambiamenti nel corpo dei maschi

Verso i 12 anni, i maschi, con gradualità, perdono le sembianze infantili, crescono in altezza, il piede può cambiare di due numeri tutto in una volta e cambia il timbro della voce. Tutto questo avviene per l’effetto del lavoro di diverse ghiandole.

Ad esempio le ghiandole sudoripare iniziano a produrre sudore con odore più intenso, per azione delle ghiandole surrenali i peli crescono più robusti e scuri nella zona del pube, sotto le ascelle e sul viso (baffetti e barba), la pelle ingrassa più velocemente e può avvenire che al ragazzo compaia l’acne.
L’ormone della crescita determina invece la crescita in altezza, che in alcuni casi può essere così veloce da causare problemi per i ragazzi, che tendono a vedersi sproporzionati rispetto a qualche mese prima e trovano difficoltà a coordinare i movimenti del corpo. In generale il corpo dell’adolescente risulta più massiccio e aumentano anche i muscoli. 

Anche le ghiandole sessuali si mettono al lavoro determinando diversi fenomeni, per esempio il fenomeno della polluzione, un’attività involontaria tramite cui viene emesso in modo non controllato del liquido seminale. Può capitare che il ragazzo si svegli al mattino “bagnato”, un fenomeno del tutto normale, ma che potrebbe far provare senso di vergogna e disagio al ragazzo. Per questo è bene che i genitori spieghino e soprattutto tranquillizzino l’adolescente su questa eventualità.

Non è così raro inoltre che anche i maschi presentino il cosiddetto “bottone mammario”, che si registra in circa un terzo dei ragazzi durante lo sviluppo e si presenta sotto forma di un piccolo ingrossamento sotto il capezzolo che si risolve spontaneamente entro i successivi 12 mesi

Il fenomeno del cambiamento del timbro vocale (muta vocale) che diviene più basso e profondo e che preoccupa il papà di Tommaso, all’inizio dell’articolo, è uno dei segni più evidenti del cambiamento maschile durante l’adolescenza.

Questo cambio della voce è determinato dal testosterone e da un aumento della lunghezza delle corde vocali. In questa fase può quindi accadere che si verifichino dei cali repentini del tono della voce che talvolta si accompagnano alla comparsa improvvisa di voce in falsetto o calo/perdita della voce, della durata di qualche giorno. Un fenomeno del tutto normale, legato allo sviluppo e alla crescita, che si risolve autonomamente senza terapie e che non deve generare ansia nei genitori del ragazzo.

Cambiamenti nel corpo delle femmine

E alle femmine in adolescenza cosa accade? I segnali che qualcosa nel fisico sta cambiando, per le ragazze, si manifestano un po’ prima, mediamente attorno ai 9 anni quando comincia a svilupparsi il seno, le forme si arrotondano e la bambina inizia a distanziare il maschio coetaneo in altezza.

Nell’arco di circa due anni la trasformazione si completa: può comparire l’acne, l’odore corporeo muta, cambia il tono della voce (avviene anche nella femmina anche se in maniera meno evidente), compaiono i peli pubici e ascellari e, alla fine, arriva la prima mestruazione (menarca).

Il cambiamenti nel cervello dell’adolescente

La rivoluzione maggiore è tuttavia, come si accennava prima, quella che avviene alla mente dell’adolescente. Il cervello è un organo che si modifica durante tutto il corso della vita ma i cambiamenti maggiori avvengono in due momenti ben precisi dello sviluppo:

  1. durante i primi mille giorni di vita, periodo in cui si formano enormi quantità di collegamenti (rete sinaptica) tra le cellule cerebrali (neuroni) e le varie parti del cervello, un processo che è alla base dell’apprendimento.
  2. durante l’adolescenza.

La caratteristica principale del cervello degli adolescenti è la sua capacità di cambiare in risposta all’ambiente e questo si realizza modificando le reti di comunicazione che collegano le varie parti del cervello. Nell’adolescenza si realizza il secondo importante rimaneggiamento cerebrale caratterizzato prevalentemente dall’attività di pruning: ossia tutto ciò che non è stato utilizzato durante l’infanzia, viene eliminato. Il pruning è influenzato da fattori ambientali familiari e porta a collegamenti più pertinenti mediante il criterio «use or loose» (usalo o perdilo). Ciò che, nel contesto in cui vive il ragazzo, viene ritenuto essenziale e importante viene invece rinforzato con la creazione di nuovi collegamenti. 

La comunicazione veloce tra parti diverse del cervello che in tal modo si realizza, permette una migliore capacità di analisi e un mantenimento della memoria. La precisione e la bontà di costruzione delle connessioni stabilisce la qualità dell’apprendimento. 

Questa speciale plasticità è però un’arma a doppio taglio, perché se da una parte permette all’adolescente di fare passi enormi nel pensiero, nell’ideazione e nella socializzazione, dall’altra questo passaggio rende l’adolescente molto vulnerabile a comportamenti pericolosi.

Ciò avviene perché i sistemi cerebrali che subiscono i maggiori cambiamenti durante l’adolescenza sono quelli che controllano la ricerca della ricompensa, le relazioni e i comportamenti regolatori. Ma cosa significa tutto ciò? Il nostro cervello è formato da due sistemi: la parte che domina gli istinti e le emozioni (sistema limbico) e la parte che ci fa capire come controllare questi istinti/emozioni per evitare di metterci nei guai (la corteccia prefrontale o sistema regolatore).

Durante l’adolescenza avviene che i due sistemi non si sviluppano contemporaneamente, ma prima matura e si intensifica il sistema limbico, istintivo ed emotivo che a questa età si potenzia, mentre la corteccia prefrontale matura molto più lentamente e tale maturazione si conclude solo verso i 20 anni (talvolta fino ai 24 anni).

Gli adolescenti hanno spesso delle condotte irragionevoli e pericolose, manifestazione di un pensiero a corto raggio e legato anche alla pressione da parte dei coetanei (per esempio stare sui binari dei treni, sfidare il treno e spostarsi solo all’ultimo minuto, sperimentare alcool e droghe, sperimentare il sesso senza curarsi di proteggersi da malattie sessualmente trasmesse o da gravidanze non desiderate); questo succede perchè il bisogno di esplorare nuove situazioni non è ben regolato dalla corteccia prefrontale che non è ancora matura. 

Comprendere il procedere naturale dello sviluppo del cervello ci aiuta a comprendere che la propensione al rischio, la ricerca di sensazioni e l’allontanamento dai genitori verso i coetanei non sono segni di problemi cognitivi o emotivi, ma fanno parte della crescita. L’adolescenza è infatti una delle fasi della vita a più elevato potenziale creativo. Grazie ai processi di rimaneggiamento cerebrale e alle sollecitazioni ormonali, il pensiero, in questo periodo della vita, oltre a essere fortemente orientato all’esplorazione, con i rischi che ne conseguono, è nel pieno delle sue capacità cognitive che sviluppano e potenziano la creatività. Ed è proprio questa trasformazione che porta a mettere in discussione tutto ciò che è noto ed acquisito per sentirsi liberi di essere qualcos’altro.

Consigli per genitori di figli adolescenti

Nel processo di trasformazione da bambino ad adulto l’adolescente si muove cercando un equilibrio tra diverse dimensioni: dipendenza-indipendenza, impotenza-onnipotenza, passività-aggressività, altruismo-narcisismo, femminilità-virilità e fluttua tra gli estremi di esse. 

La famiglia con le proprie risorse e incertezze, è l’ambito privilegiato di sviluppo e cura dell’adolescente. È l’ambiente che riesce a riconoscere e valorizzare le diversità dei suoi componenti mantenendo sempre aperta la comunicazione al suo interno. Un nucleo familiare in grado di litigare, affrontare la tristezza, ma anche l’allegria è in grado di aiutare l’adolescente ad attraversare i momenti critici della crescita.

Nel contesto attuale in cui l’autorità è spesso percepita come un abuso di potere, può accadere che il sostegno dell’adulto diventi debole o poco saldo, ciò può esser un problema poiché sappiamo che un adolescente può “ritrovarsi” solamente se incontra qualcuno che gli resista e gli risponda. Il timore di essere autoritari può quindi spingere i genitori a cedere troppo facilmente alle richieste dei figli adolescenti, concedendo la libertà tutta in una volta. L’adolescente tuttavia non è pronto a tutto ciò e l’eccessiva permissività lo può spingere a sentirsi disorientato e mettersi in pericolo.

È importante in questa fase che i genitori accompagnino l’adolescente nel difficile percorso verso l’autonomia, senza mai fargli mancare il proprio sostegno. 

Quali consigli possiamo dare dunque ai genitori alle prese con figli adolescenti? Innanzitutto è bene capire che il silenzio non è una cosa negativa, ma è un momento fondamentale per la riflessione e la costruire della propria identità. Quindi se i vostri figli rimangono chiusi in camera, non parlano più con voi così spesso o lo fanno mugugnando non c’è nulla di cui preoccuparsi. È importante rispettare questi silenzi, come diceva il pediatra Donald Winnicott quando affermava che occorre “tener duro nel ruolo di sostegno, giocando sul tempo”, un tempo inteso come capacità di saper aspettare, senza essere interventisti o passivi, ma presenti. 

È importante che il genitore anticipi e spieghi, già nel corso della tarda infanzia, di quello che capiterà a breve al suo corpo di bambino o di bambina, descrivendo i cambiamenti che si verificheranno nel fisico.

Per i genitori uno degli aspetti più difficili da gestire è l’atteggiamento di opposizione e critica nei confronti dell’adulto che caratterizza l’età adolescenziale; il suggerimento è di offrire il più possibile modelli di identificazione positiva, rispettare le provocazioni, mantenere in poche parole un ruolo di contenimento delle pulsioni e dell’aggressività. Quando il genitore si  sente  esasperato dai comportamenti dell’adolescente, non dovrebbe farsi trascinare in liti furiose, ma lasciare passare qualche ora e comunicare eventuali decisioni nel momento in cui tutti si saranno calmati. Anche in questo caso quindi la regola è sempre la stessa regola: aspettare e ascoltare. 

È importante che i genitori imparino a rispettare gli spazi privati che l’adolescente sta faticosamente cercando di rivendicare, senza imporre una presenza ossessiva, cercando invece, quando possibile, il dialogo. Questo non significa dovere sempre scendere a patti, alcune regole devono esserci, ma devono essere chiare e inderogabili perché, se è importante essere disponibili a capire le reazioni dei figli adolescenti, è altrettanto importante saper garantire un limite. La richiesta di maggiore libertà, come per esempio volere stare fuori fino a tardi tutte le sere, dovrebbe essere concordata prevedendo comunque  delle regole, per esempio: non tutte le sere ma una volta la settimana; non le 4 di mattina ma mezzanotte, e così via.

Bibliografia
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  4. Pellai A., E ora basta!, Feltrinelli, 2013.
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  6. Fields, R. A new mechanism of nervous system plasticity: activity-dependent myelination, «Nat Rev Neurosci 16», 2015, 756–767.
Articolo pubblicato il 17/03/2023 e aggiornato il 29/12/2023
Immagine in apertura Dima Berlin / iStock

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