L’Autosvezzamento non nasconde alcuna insidia

L'Alimentazione Complementare a Richiesta si sta espandendo vertiginosamente tra famiglie e pediatri. Capiamo perché alcuni si dichiarano contrari a questa pratica tanto da giudicarla pericolosa

Immagine per l'autore: Lucio Piermarini
Lucio Piermarini , pediatra e autore
Bambina durante lo svezzamento

Sono della scorsa settimana le dichiarazioni di alcuni importanti pediatri contro l’Alimentazione Complementare a Richiesta, ribattezzata “Svezzamento fai da te”. Nasconderebbe insidie e pericoli. Dicono sia meglio affidarsi al pediatra e al baby food. A noi sembra invece che le insidie si nascondano sempre negli stessi posti e che il comandamento da non infrangere sia sempre lo stesso: comprate, comprate, comprate. Un commento di Lucio Piermarini, autore del libro “Io mi svezzo da solo”.

“Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettarsi risultati diversi” diceva Albert Einstein. Be’, non ci voleva lo scopritore della teoria della relatività generale per rendersene conto però, sentirselo confermare da un genio della sua portata, rassicura di fronte a certe prese di posizione cui spesso assistiamo in vari campi della scienza. Tanto più questo ci sostiene quando determinate affermazioni di importanti esponenti dell’università italiana riguardano proprio quello che più ci interessa che, nel nostro caso, è l’informazione pediatrica e, in questo specifico frangente, l’introduzione dei cibi solidi nella dieta dei bambini esclusivamente allattati.

Il nemico da combattere

Attualmente sembra che il nemico da colpire sia l’autosvezzamento, meglio definito come “Alimentazione Complementare a Richiesta” (ACR). Questo, sia chiaro, ci fa solo piacere, per il semplice motivo che fino a qualche anno fa, a parte qualche eccezione, era praticamente ignorata, mentre ora si moltiplicano le dichiarazioni di accademici, su giornali giornaletti e siti web, volte a mettere in guardia sui pericoli nascosti in questo insidioso metodo. La ragione vera di tutto ciò è che l’ACR comincia a far paura, e per vari motivi.

Il primo è che, per la sua “normalità” e garanzia di risultato, si sta diffondendo vertiginosamente tra famiglie e pediatri; il secondo, che il suo fratellastro britannico, il Baby Led Weaning, sta stimolando, ma sfortunatamente solo in lingua inglese, un’abbondante ricerca scientifica che nessuno si può più permettere di ignorare. Diciamo fratellastro perché nato da una stessa madre, la buona ricerca scientifica, e da padre diverso (in realtà è una donna, ma oggi non fa differenza), il che spiega perché nella attuazione pratica e nei risultati ci distinguiamo, e non poco.

L’affanno cui assistiamo dipende dal fatto che invece, nel caso del vecchio svezzamento, di basi scientifiche non ce ne sono proprio. Nel corso degli anni passati la ricerca ha demolito ogni vecchio schema: nessuna scaletta di introduzione, nessuna dilazione degli alimenti allergizzanti, nessuna quantità precostituita e nessuna età fissa per iniziare, anzi si raccomanda, dalle società scientifiche all’OMS e UNICEF, di rispettare i tempi di maturazione di ogni singolo bambino.

L’autonomia che fa paura

Ai tradizionalisti, per marcare una qualche distinzione, non resta che abbarbicarsi alla supposta superiorità degli alimenti specifici per lattanti. Aspetto questo che, non si sa perché, assume rilevanza solo in Italia. Sarà perché lascia al pediatra un minimo della vecchia supremazia nel campo alimentare? Forse c’è di meglio che spacciarsi per esperti di brodi vegetali e formulazioni varie di creme e omogeneizzati. Al di là delle Alpi nessun pediatra, né di base né universitario, se ne cura, e l’uso di questi prodotti entra in discussione solo in merito ad una loro supposta praticità per non dover cucinare qualcosa in più apposta per il bambino, problema che con l’ACR è brillantemente superato.

Che questo atteggiamento non sia soltanto superficialità nordica lo testimoniano gli stessi esperti della Commissione Europea che, in documenti ufficiali, ne dichiarano la totale inutilità e raccomandano invece proprio l’uso degli alimenti di quella specifica famiglia  Ma le famiglie mangiano male! Certo, e precisamente questo è l’enorme vantaggio dell’ACR, che obbliga le famiglie ad aggiustare la propria dieta con benefici per tutti, piccoli e grandi. Noi abbiamo cominciato a tornare alla normalità (l’ACR) nei primi anni 90, e da altrettanto tempo ne verifichiamo i vantaggi; chi vuole continuare a fare gli stessi errori non potrà che aspettarsi gli stessi risultati: pessima qualità della dieta, disturbi del comportamento alimentare, obesità, disarmonie familiari, e via discorrendo.

Immagine per l'autore: Lucio Piermarini
Lucio Piermarini

Ternano, dopo aver lavorato come pediatra ospedaliero, si occupa di formazione nell’ambito dei corsi di preparazione alla nascita presso il consultorio “Città Giardino” di Terni. È uno degli autori storici di Uppa e ha pubblicato numerosi articoli sullo svezzamento su riviste pediatriche e non solo. Nel 2019 è uscita per Uppa edizioni una nuova versione del suo libro “Io mi svezzo da solo!”

Articolo pubblicato il 15/02/2016 e aggiornato il 22/09/2022

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