L’utile e l’inutile in medicina

Franco Panizon, uno dei più illustri pediatri in Italia, riflette su come non sempre fare di più coincida con fare meglio, in particolare in medicina.

Immagine per l'autore: Franco Panizon
Franco Panizon , pediatra e docente
bimba visitata da pediatra con stetoscopio

Un intervento del prof. Franco Panizon, fondatore di Uppa

Fare meglio con meno è una vecchia frase, chissà chi l’ha inventata, che è stata adottata per decenni da un gruppo di (allora) giovani pediatri come se fosse il motto del reggimento. Ma è una frase piena di significato, e sempre più ne acquista col passare del tempo, in un mondo che, anche sul versante medico, consuma molto più tempo (e denaro) sul superfluo, esami sofisticati, controlli e poi controlli, vaccinazioni discutibili, e trascura, a volte colpevolmente, l’essenziale.

Fare l’essenziale, scegliere l’essenziale, è difficile; e non è senza rischi: c’è sempre il rischio di trascurare qualcosa; ed è questo rischio, troppo presente nella testa dei genitori, e qualche volta anche del medico, che comporta poi, invece, la scelta di fare tutto, il che naturalmente è impossibile. Fare meglio con meno non vuol dire risparmiare: vuol dire prima di tutto fare meglio. Gli esami inutili, fatti “per sicurezza”, o “per completezza” (una sicurezza e una completezza che, in medicina , non sono mai possibili) mettono anche su false strade. E sono un “fare peggio” travestito.

Fare meglio con meno non è un gioco: è l’espressione, per il medico, del massimo della professionalità. Per il medico. Ma per il genitore? Dove sta il limite tra la ricerca di sicurezza (per il proprio figlio) e la ragionevole libertà e tranquillità di svolgere la funzione di genitore?

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Sembra a me che il giusto mezzo consista nel fidarsi di quello che si vede e del proprio pediatra. Del pediatra perché ne sa, comunque, di più. E di quello che si vede, perché la malattia, il disturbo, il difetto, si vedono. Si vedono coi propri occhi, con occhi affettuosi e solerti di genitori, basta non accecarsi. Si vede da soli se il bambino è troppo grasso. Si vede (e semmai si fa finta di non vedere). Si vede se stenta a crescere. Si vede se parla troppo male a un’età in cui si dovrebbe parlare meglio. Si vede se all’anno, è ancora lontano dal camminare da solo. Si vede quando si ammala, quando tossisce, quando fa fatica a respirare. Si vede se mangia troppo, oppure se non vuole mangiare affatto. Si vede se ha la diarrea. Si vede, e se ne parla col proprio pediatra.

Si può anche voler essere dei genitori perfetti. Si possono leggere dei libri; ce ne sono anche di buoni. Ma difficilmente si diventa buoni genitori leggendo un libro su come essere genitori. Forse si risparmia qualche errore; ma forse se ne fanno altri. Fare meglio con meno, per un genitore, decidere, ogni volta, come comportarsi, è ascoltare il proprio cuore. Ma ascoltarlo bene. Essere sicuri che il vostro cuore parli per il bene del vostro bambino: un bene che mai o quasi mai coincide con accontentarlo, o con il cercare di “farlo contento”.

Articolo pubblicato il 24/06/2013 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura andriano_cz / iStock

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