BMI nei bambini, calcolo e interpretazione dei valori

L’andamento del peso e del BMI nei bambini sono indicatori di salute molto utili, che però devono essere utilizzati con saggezza, pensando sempre al contesto e non considerando esclusivamente il dato indicato sulla bilancia

Ileana Gervasi , dietista
misurazione del BMI di un bambino

Valutare e calcolare il Body Mass Index (BMI) nei bambini è sicuramente importante, ma non si deve commettere l’errore di prendere in considerazione esclusivamente il numero che compare sulla bilancia, solo uno tra i tanti indicatori di salute di adulti e bambini. Occorre prima comprendere cosa si intende quando si parla di indice di massa corporea nei bambini e come questo dato deve essere interpretato. 

Prima di tutto facciamo un quadro su quella che è la situazione sul sovrappeso e l’obesità infantile in Italia. Il report 2019 del programma di sorveglianza Okkio alla Salute promosso dall’Istituto Superiore di Sanità rileva che il 20,4% dei bambini tra i 6 e i 10 anni è in sovrappeso e il 9,4% obeso. E le cose non sembrano migliorare in questo periodo di pandemia, tanto che si è iniziato a parlare di Covibesity

In questo articolo faremo chiarezza su cos’è il Body Mass Index, come si calcola il BMI dei bambini e soprattutto in che modo si devono interpretare i dati e i valori di questo indice.

Cos’è il Body Mass Index?

Il Body Mass Index (BMI) è un parametro utile per la valutazione dello stato ponderale e del rischio di malattia di una persona e, con alcune accortezze, può venire utilizzato anche per i bambini. Con questo termine, tradotto in italiano con Indice di Massa Corporea (IMC), ci si riferisce a un valore calcolato dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza (espressa in metri): il risultato ottenuto è un parametro che consente di stabilire se la persona è sottopeso, normopeso, sovrappeso o obeso. 

Ad esempio, per calcolare il BMI di una persona alta 1,70 m che pesa 60 Kg si divide il peso per 2,89 (1,7 X 1,7), ottenendo 20,7. Attraverso l’uso di questa formula si definisce:

  • Grave magrezza: BMI inferiore a 16
  • Sottopeso: BMI inferiore a 18,5
  • Normopeso: BMI compreso tra 18,5 e 24,9
  • Sovrappeso: BMI compreso tra 25 e 29,9
  • Obesità: BMI compreso tra 30 e 40
  • Grave obesità: BMI oltre 40

Si tratta di un’informazione importante, ma con valore indicativo. Valori di BMI distanti dal normopeso, in particolare quando uniti a un’alimentazione del bambino poco equilibrata, a uno stile di vita poco attivo o ad altre patologie importanti, sono predittivi di un maggiore rischio di sviluppare patologie metaboliche. 

Quando si parla di BMI senza ulteriori specifiche ci si riferisce a una popolazione adulta, cioè dai 18 anni di età in su. Per utilizzare lindice di massa corporea nei bambini dobbiamo invece tenere conto anche di altri aspetti specifici, attraverso cui sarà possibile valutare con maggiore attendibilità l’andamento ponderale e l’adiposità.

Come si calcola il BMI dei bambini?

Nel calcolo del BMI nei bambini è necessario tenere in considerazione che maschi e femmine crescono a ritmi differenti e che le percentuali di grasso corporeo non sono distribuite allo stesso modo tra i due sessi. Inoltre, non è possibile fissare dei range di valori rigidi, dal momento che sensibili variazioni del peso durante la crescita possono essere fisiologiche.

Ecco perché, per calcolare l’indice di massa corporea nei bambini, il dato ottenuto con la formula di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente deve essere poi inserito in apposite tabelle dei percentili che tengono conto del genere di appartenenza e dell’età. Dal momento che esistono diverse tabelle è opportuno che sia il pediatra o un operatore sanitario adeguatamente formato a valutare la crescita del bambino o della bambina. 

In particolare, da 0 a 24 mesi si utilizzano delle tabelle dei percentili di crescita diverse tra maschi e femmine, in cui si considerano età, peso, lunghezza e circonferenza cranica del bambino. In questa fascia d’età il calcolo del BMI non è indicato. 

Dai 2 ai 18 anni vengono invece utilizzate due diverse tabelle dei percentili, che prendono in considerazione l’età e sono distinte per sesso, una tiene in considerazione anche peso e altezza, mentre l’altra è la tabella dedicata al BMI dei bambini.

La formula corretta per calcolare il BMI nei bambini prevede quindi che questo valore sia inserito in una griglia di riferimento, incrociando il dato con l’età. Si definisce così un punto sul percentile di appartenenza. 

In Italia vengono prese come riferimento le tabelle di Cacciari ed al. promosse dalla SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia Pediatrica) nel 2006.

Valori del BMI nei bambini: come interpretarli?

I valori del BMI nei bambini vanno valutati nel loro andamento nel tempo, perché una singola misurazione isolata comunica davvero poco sullo stato di salute dei piccoli. È quindi necessario ripetere più misurazioni e riportarle sul grafico, in modo da costruire lo specifico pattern di crescita. 

Tenere traccia dell’andamento del BMI del bambino nel tempo consente di valutare l’eventuale presenza di patologie e di squilibri nella crescita. Generalmente si registra una certa armonia tra peso e altezza, anche se è lecito aspettarsi delle fasi di scatto e delle fasi di stallo: un forte squilibrio tra questi due valori e quindi una velocità di crescita non regolare, però, può essere un segnale da monitorare. Ad esempio, in caso di insufficiente apporto calorico, il percentile del peso è il primo a decrescere, seguito poi da quello dell’altezza. Invece, un aumento del percentile del peso con una riduzione di quello della crescita, spingerà il pediatra a fare ulteriori accertamenti. 

I bambini che presentano una crescita rallentata o, al contrario, si attestano sui percentili più alti saranno seguiti con maggiore attenzione, in modo da monitorare la situazione con attenzione. 

Molti genitori, in queste visite, sperano che il loro bambino si collochi con peso e altezza sul 50° percentile, pensando che ciò corrisponda ad avere i parametri giusti. In realtà non è importante questo, quanto che il bambino abbiamo una certa armonia e coerenza tra i valori rilevati. Il 5° e il 95° percentile sono stati stabiliti come percentili limite, oltre i quali il pediatra presterà attenzione. 

Il BMI dei bambini viene considerato con valori normali se si colloca tra il 5° e il 95° percentile, più nello specifico, si definisce:

  • Sottopeso: BMI < 5° percentile
  • Normopeso: BMI compreso tra 5° e 85° percentile
  • Sovrappeso: BMI compreso tra 85° e 95° percentile
  • Obesità: BMI > 95° percentile

A cosa serve e perché è importante il BMI dei bambini?

Per capire a cosa serve la valutazione nel tempo del BMI e della crescita nei bambini possiamo prendere in prestito le parole di Carlos Gonzales che nel suo libro Il mio bambino non mi mangia sottolinea come i percentili e i loro valori limiti non servano per operare una separazione netta tra i sani e i malati, quanto piuttosto per aiutare a capire chi deve essere osservato più attentamente perché «molto probabilmente non avrà nulla, ma può anche darsi che sia malato». 

Tenere d’occhio le modificazioni del BMI e della crescita del bambino è utile anche per prevenzione. Basti pensare all’importanza di riconoscere i piccoli che potrebbero essere a rischio di sviluppare obesità o che già la stanno sviluppando. Considerando che un bambino obeso ha una forte probabilità di diventare un adulto obeso, e che questa condizione si associa a un più alto rischio di sviluppare patologie metaboliche (diabete e malattie cardiovascolari) e a risvolti psicologici, è facile intuire l’importanza di tenere monitorata la curva del BMI nell’età infantile

Valutare questo dato è utile anche per identificare un fenomeno chiamato early adiposity rebound (letteralmente, “rimbalzo dell’adiposità precoce”). Nella normale crescita di un bambino c’è un punto, tra i 5 e 6 anni, in cui l’adiposità raggiunge un minimo, a cui  segue un’inversione della curva, chiamata appunto rimbalzo dell’adiposità. È normale che da questo momento il BMI torni a crescere. Se questo innalzamento avviene in età inferiore a quella prevista, però, può indicare l’inizio di sovrappeso e, se non si agisce, può significare una maggiore probabilità di sviluppare obesità

L’andamento del peso e del BMI sono quindi indicatori di salute che possono essere molto utili se monitorati con saggezza nel tempo, ma è importante ricordare che è necessario non focalizzarsi unicamente su questo dato tralasciando il contesto.

Bibliografia
  • AA.VV., Italian cross-sectional growth charts for height, weight and BMI (2 to 20 yr), in «Journal of Endocrinological Investigation», luglio-agosto 2006, 29 (7) 581-93.
  • Istituto Superiore di Sanità, Indagine nazionale 2019: i dati nazionali, «epicentro.iss.it», 26 novembre 2020.
  • Carlos Gonzales, Il mio bambino non mi mangia, Pavia, Bonomi Editore, 2003, pp. 44
Articolo pubblicato il 01/02/2022 e aggiornato il 09/01/2023
Immagine in apertura baona / iStock

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