Cos’è l’esogestazione e quanto dura? Quando parliamo di esogestazione, facciamo riferimento ai nove mesi successivi rispetto alla nascita del neonato. Infatti, subito dopo il concepimento inizia la gestazione, o più correttamente l’endogestazione, periodo in cui il bambino o la bambina cresce e si sviluppa all’interno dell’utero materno.
L’esogestazione è il periodo immediatamente successivo al parto in cui la mamma e il neonato stabiliscono una profonda simbiosi e attraverso il contatto reciproco. Questa fase è di vitale importanza e si distingue per l’intensa connessione istintiva tra la madre e il suo bambino o la sua bambina. Infatti, dopo nove mesi nel grembo materno al momento della nascita il neonato non è ancora completamente maturo e nei mesi successivi alla sua nascita ripete comportamenti e sensazioni già messe in atto durante la vita prenatale.
In questo articolo si analizza il periodo dell’esogestazione: che cos’è e la sua durata, le diverse fasi con le loro caratteristiche e i vari cambiamenti che questo lungo periodo porta per il neonato, la sua mamma e l’intera famiglia.
Proprio come la gravidanza si compone di 9 mesi, suddivisi in tre trimestri con caratteristiche ed eventi diversi, anche dopo la nascita ci sono altrettanti mesi che accompagnano le prime fasi di sviluppo del bambino e della sua famiglia.
Che cosa vuol dire esogestazione? Il termine deriva dal greco: éxo significa “fuori”, infatti l’esogestazione identifica i novi mesi che seguono la nascita del bambino fuori dall’utero materno e anche in questo caso, queste settimane, sono suddivisibili in tre trimestri in cui il neonato cresce e inizia a conoscere il mondo che lo circonda, interagendo con questo.
Quando finisce l’esogestazione? Il termine di questo periodo si ha intorno al nono mese dopo la nascita quando il neonato ha assunto abilità come il gattonamento che lo aiutano a scoprire in autonomia il mondo che lo circonda, allontanandosi dalla sua mamma, di cui ha sempre meno bisogno.
L’esogestazione è, quindi, il proseguimento dei mesi della gravidanza e proprio come durante quest’ultima si susseguono più fasi sia per il piccolo sia per il suo nucleo familiare, in particolare per la mamma. Infatti, secondo la psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), recente disciplina basata sull’interazione tra comportamento umano, ambiente e risposte endocrine e immunologiche dell’organismo, la maternità è ciclica perché la nascita umana e il suo sviluppo incontrano più volte le stesse tappe, similari ma con competenze sempre nuove.
Ecco le fasi dell’esogestazione, paragonate con le rispettive settimane che decorrono durante la gravidanza:
Durante il periodo dell’esogestazione così come durante la gravidanza si vivono dei momenti unici e speciali per tutta la famiglia, caratterizzati dai cambiamenti (fisici, psicologici e sociali), da numerosi controlli e visite per il benessere della mamma e del bambino e sono entrambi percorsi lunghi e faticosi, che determinano dinamiche variabili da famiglia a famiglia, da bambino a bambino.
Pertanto è bene sempre confrontarsi con professionisti sanitari che possano fornire tutte le spiegazioni e indicazioni necessarie per affrontare questi periodi nel miglior modo possibile, ma allo stesso tempo può essere di grande aiuto anche il confronto con altre donne in gravidanza, neo-mamme e genitori che stanno affrontando o che hanno affrontato in passato tutti questi cambiamenti, per un confronto più intimo e diretto. È necessario, però, tenere sempre a mente che ognuno di noi è diverso e quindi anche le tappe e il modo di affrontarle saranno diversi: non siamo tutti uguali.
Abbiamo parlato di esogestazione considerando in particolare la diade mamma-bambino, ma si tratta di una fase di trasformazione che con la presenza del padre o partner, attraversa la triade genitori-bambino. Anche il ruolo del partner, fondamentale durante il percorso della gravidanza e durante il travaglio di parto, si trasforma nel tempo dell’esogestazione, sperimentando giorno dopo giorno il nuovo ruolo di genitore e la relazione con il neonato. In questa fase, cambiamenti e “aggiustamenti”, a volte anche faticosi e destabilizzanti, attraversano anche le dinamiche di coppia, sia relazionali e sia di intimità.