Fossetta sacrale: cos’è e quando preoccuparsi

Nella maggior parte dei casi si tratta di una semplice caratteristica cutanea del tutto benigna e non sono necessarie terapie di alcun genere. Tuttavia, in alcune circostanze, la presenza di una fossetta sacrale può sottendere un’anomalia a carico del midollo spinale

Lorenza Di Genova , pediatra e neonatologa
neonato con fossetta sacrale

Lucia è nata da poche ore e già riempie di gioia i suoi genitori. Nella stanza d’ospedale, dove lei e la sua mamma recuperano le energie dopo le fatiche del parto, il neonatologo valuta con cura la piccola e poi spiega ai genitori che Lucia sta bene, ma… «Ha una fossetta sacrale, necessita di ulteriori approfondimenti prima di poter tornare a casa». Ed ecco comparire un velo di timore nei loro occhi. Cosa intende dire il medico? Quali sono gli eventuali problemi legati a una fossetta sacrale?

Che cos’è la fossetta sacrale?

Cos’è la fossetta sacrale? Chiamata anche “fossetta sacro-coccigea”, è una depressione della cute presente sin dalla nascita e localizzata in fondo alla schiena, nella regione lombare o sacrale. A volte può presentarsi con due piccoli fori tra le natiche. Viene distinta in “tipica”, quando le sue dimensioni sono inferiori a 5 mm di diametro e si localizza a meno di 2,5 cm dall’ano, e “atipica” quando supera queste misure.

C’è da preoccuparsi? Nella maggior parte dei casi si tratta di una semplice caratteristica cutanea del tutto benigna. Non sono necessari approfondimenti diagnostici né terapie di alcun genere e si limita solo a un fatto “estetico” irrilevante. Tuttavia, in alcune circostanze, può sottendere un’anomalia a carico del midollo spinale, la componente del sistema nervoso che decorre lungo la colonna vertebrale fino alla regione lombare. Ecco dunque perché la presenza di una fossetta sacrale può richiede un approfondimento.

Quando si chiude la fossetta sacrale?

Prima di parlare della chiusura della fossetta sacrale occorre fare un passo indietro… L’origine della fossetta sacrale è ancora poco chiara: si forma in utero, ma i meccanismi attraverso cui ciò avviene non sono del tutto noti. Probabilmente, durante le prime fasi di sviluppo dell’embrione (periodo in cui prende forma il tegumento, ovvero lo strato che separa l’ambiente interno da quello esterno del nostro corpo) si possono verificare dei difetti di chiusura, che alla nascita si manifesteranno come depressioni della cute. Fattori genetici, ambientali (come pressioni esercitate nelle fasi di sviluppo intrauterino sui vari organi) e altri ancora sconosciuti intervengono nel determinare la formazione della fossetta.

Maggiormente compreso è il processo in cui difetti di sviluppo del tessuto tegumentario si associano a malformazioni a carico del sistema nervoso, per la stretta vicinanza dei tessuti embrionali da cui traggono origine e per le tappe che li vedono coinvolti nelle prime sei settimane di vita. Nelle fasi iniziali, infatti, sistema nervoso centrale e midollo spinale condividono con la cute lo stesso tessuto d’origine (l’ectoderma). Nell’arco di pochi giorni, le cellule dell’ectoderma si dividono per formare cute e sistema nervoso. Tale processo, che prende il nome di “disgiunzione”, può subire delle alterazioni su base genetica o spesso non nota, determinando una possibile comunicazione tra i due organi lungo la linea mediana del corpo, che va dalla testa alla parte bassa della schiena.

Pertanto, lesioni cutanee possono essere la spia di malformazioni neurologiche associate e, quando presenti in regione lombosacrale, far sospettare difetti del midollo spinale e della colonna vertebrale non rintracciabili in gravidanza, denominati “disrafismi spinali occulti”. [1] .

La correzione neurochirurgica dei difetti del midollo spinale prevede la chiusura delle anomalie cutanee, come appunto la fossetta sacrale nei rari casi in cui questa si associa a una patologia neurologica sottostante.
Dunque, per riassumere, quando si chiude la fossetta sacrale? Mai spontaneamente e nella maggior parte dei casi non necessita di alcun tipo di intervento, ad eccezione della contemporanea presenza di disrafismi spinali che prevedono una correzione neurochirurgica.

Quando preoccuparsi per la fossetta sacrale

I rischi della fossetta sacrale aumentano quando questa è atipica (cioè, come detto, di dimensioni superiori ai 5 mm e localizzata oltre 2,5 cm sopra l’ano) e/o associata ad altre anomalie della cute, quali:

  • presenza di un ciuffo di peli;
  • emangioma, ovvero densa raccolta di capillari che forma un nodulo rosso superficiale o profondo;
  • piega cutanea tra i glutei  deviata;
  • lipoma, ovvero accumulo di grasso nel sottocute;
  • seno dermico, ovvero manifestazione cutanea simile a un piccolo “tunnel” molto stretto, che mette in comunicazione la superficie del corpo con le regioni più profonde, fino anche al midollo spinale.

Il rischio è maggiore se c’è la presenza associata di più anomalie cutanee. I problemi della fossetta sacrale sono dunque vincolati alla presenza o meno di una patologia neurologica sottostante e non nota al momento della nascita. I difetti congeniti a carico del sistema nervoso di maggior rilievo sono soggetti a screening durante la gravidanza, attraverso la valutazione dell’alfa-fetoproteina materna (prelievo che si effettua tra la 14^ e la 16^ settimana di gestazione), il monitoraggio ecografico fetale e la ricerca dell’alfa-fetoproteina nel liquido amniotico.

Inoltre, l’assunzione almeno un mese prima del concepimento di integratori a base di acido folico da parte della futura mamma consente di prevenire le stesse condizioni, in particolare le forme più gravi. Tuttavia, le anomalie minori possono sfuggire ai controlli in gravidanza e, se non note al momento della nascita né riconosciute, possono rendersi evidenti con la crescita del bambino. In particolare: 

  • ritardata acquisizione del controllo degli sfinteri;
  • ritardo nella deambulazione;
  • sviluppo di deformità ai piedi;
  • meningiti ricorrenti e/o sintomi neurologici acuti in caso di malformazioni a rapida crescita.

Alla nascita, in alcuni casi, sono proprio le manifestazioni cutanee a consentire una diagnosi precoce. In particolare, per le fossette sacrali tipiche e isolate, studi recenti definiscono necessaria la sola osservazione clinica, e l’esecuzione di una risonanza magnetica solo qualora comparissero segni ortopedici o neurologici.

Nel caso di fossette atipiche o deviazioni della piega tra i glutei, oppure in caso di associazione di non più di due segni cutanei già descritti, viene proposta la valutazione ecografica della regione lombosacrale e successivamente una risonanza magnetica in caso fossero evidenziate delle anomalie.

Infine, in presenza di lesioni considerate ad alto rischio di associazione con disrafismi spinali occulti (seno dermico, lipoma e appendice, oppure associazione di oltre due markers cutanei) viene proposta direttamente l’esecuzione di una risonanza.

La piccola Lucia, con una fossetta sacrale atipica e isolata, viene valutata ecograficamente prima della dimissione dall’ospedale. L’assenza di anomalie a carico del midollo spinale consente ai medici di tranquillizzare i genitori, spiegando loro come quella fossetta lungo la schiena sia una sua caratteristica benigna, abbastanza comune nei neonati, ma che  non richiede ulteriori interventi. Sarà importante però prestare attenzione alla sua pulizia per evitare il rischio di eventuali infezioni cutanee cutanee nella delicata zona del pannolino. In caso di rossore, presenza di materiale maleodorante o pus in prossimità della fossetta, è importante chiedere consiglio al pediatra su come detergere la piccola ed eventualmente intervenire.

Note
[1] Lorenzo Genitori I disrafismi spinali occulti «pinguini.net»
Bibliografia
  • AA.VV. Occult spinal dysraphisms in newborns with skin markers: role of ultrasonography and magnetic resonance imaging. «Childs Nerv Syst». 2018;34:285-291.
  • Cho HH, Lee SM, You SK. Optimal Timing of Spinal Ultrasound Evaluations for Sacral Dimples in Neonates: Earlier May Not Be Better, «J Ultrasound Med.» 2019;38:1241-1247.
  • Lazzerini M., I difetti del tubo neurale. «Medico e Bambino pagine elettroniche 2005»;8(4)
  • AA.VV, Imaging of congenital anomalies and variations of the caudal spine and back in neonates and small infants, «Eur J Radiol.», 2006;58:3-14.
  • Sewell MJ, Chiu YE, Drolet BA. Neural tube dysraphism: review of cutaneous markers and imaging, «Pediatr Dermatol.» 2015;32:161-70.
Articolo pubblicato il 02/11/2023
Immagine in apertura Ratchat / iStock

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