Giochi educativi per bambini: quali proporre e come sceglierli

A rendere peculiari queste proposte è il fatto che vengono appositamente pensate con uno o più scopi educativi specifici. Ma come capire quali sono quelle più adatte per i nostri bambini?

Immagine per l'autore: Francesca Perica
Francesca Perica , educatrice montessoriana
bambina gioca con giochi educativi

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«Giocare è una cosa seria» sosteneva il grande artista e designer Bruno Munari. In effetti il gioco è, per i bambini, molto più che un semplice passatempo: giocando, i bambini e le bambine hanno la possibilità di conoscere il mondo e farlo proprio, attraverso l’acquisizione di importanti conoscenze e lo sviluppo di competenze anche complesse. 

Il gioco ha inizio fin dai primi mesi di vita e si concentra, inizialmente, sul corpo (l’esplorazione delle mani, dei piedi…). Con il tempo l’attenzione dei bambini si sposta sul mondo circostante e bisogna offrire loro risorse di gioco interessanti e diversificate, così da sostenere le loro acquisizioni. In un ambiente pensato per favorire il pieno sviluppo del potenziale dei bambini e delle bambine non possono mancare i cosiddetti “giochi educativi”. Vediamo insieme come sceglierli e scopriamo una selezione di giochi istruttivi di Città del Sole adatti a differenti fasce di età, che spaziano in diverse aree di apprendimento, con lo scopo di aiutare i piccoli a sviluppare appieno il loro potenziale.

Cos’è un gioco educativo?

Sebbene qualsiasi esperienza di gioco sia per i bambini fonte di apprendimento, a rendere peculiare questo tipo di proposte è il fatto che si tratta di risorse appositamente pensate con uno o più scopi educativi specifici

L’apprendimento non avviene quindi in via “accidentale”, ma è il gioco stesso, con le sue caratteristiche, ad aiutare il bambino ad acquisire particolari conoscenze o a sviluppare determinate abilità. Grazie ai giochi educativi, i piccoli hanno quindi modo di apprendere per mezzo di esperienze divertenti, coinvolgenti e che rispondo ai loro peculiari interessi.

Altro importante aspetto da non trascurare è che questi giochi di apprendimento sono generalmente studiati per favorire anche lo sviluppo di importanti competenze trasversali fondamentali, come la capacità di problem solving, la pazienza, la creatività e l’autonomia.

Ma come capire quali giochi educativi offrire ai nostri bambini? Come già accennato, a rendere davvero efficace questa tipologia di proposte è la loro capacità di corrispondere agli interessi dei nostri figli. In base a questo aspetto e all’età del nostro piccolo, dunque, potremo scegliere diverse tipologie di giochi di apprendimento: da quelli incentrati sull’educazione dei sensi a quelli destinati a supportare lo sviluppo linguistico, da quelli che permettono di comprendere i primi principi di fisica a quelli dedicati alla comprensione del regno animale. 

Giochi educativi dai 3 ai 6 anni

Nei primi 6 anni di vita il gioco sensoriale assume grande importanza per la crescita dei bambini e delle bambine. L’offerta di giochi educativi di qualità li aiuta perché contribuisce a stimolare lo sviluppo sensoriale attraverso esperienze coinvolgenti e stimolanti. Tra i giochi di apprendimento più divertenti per favorire lo sviluppo dei sensi troviamo la tombola degli odori: una serie di barattolini profumati che i bambini possono annusare e, successivamente, abbinare agli oggetti che emanano quegli odori (rappresentati su delle cartelline). 

Tra i 3 e i 6 anni diventa anche sempre più grande l’interesse dei bambini per il linguaggio e, in alcuni casi, per la lettura e la scrittura. Se nostro figlio manifesta una naturale curiosità verso le lettere, possiamo proporgli dei giochi educativi mirati, come “Le mie prime parole”. Il gioco contiene alcuni puzzle di animali e su ciascun pezzo è riportata una lettera. Componendo ciascun puzzle, il bambino impara a riconoscere tutte le lettere che formano il nome di ogni singolo animale.

Altra importante acquisizione a cui i bambini lavorano in questa fascia d’età è quella del concetto di tempo. Per i più piccoli, che necessitano di riferimenti fortemente concreti, è difficile afferrare qualcosa di così astratto. Intorno ai 3 anni, però, cominciano a sviluppare la capacità di concepire il tempo in maniera lineare. Iniziano cioè a capire che esiste un susseguirsi degli eventi, un “prima” e un “dopo”. Continuano ad avere bisogno di riferimenti concreti, ma pian piano il loro livello di comprensione del tempo e del succedersi di episodi, momenti, giorni, stagioni, eccetera si fa più complesso. 

Noi adulti possiamo sostenere e facilitare queste acquisizioni attraverso un interessante gioco educativo, il primo calendario, costituito da un grosso pannello con una serie di elementi a indicare i giorni della settimana, i mesi, gli anni, il tempo meteorologico, le routine della giornata. Mettendo ogni giorno in ordine gli elementi presenti sul calendario, i bambini e le bambine imparano a riconoscere i giorni della settimana, i mesi dell’anno nella loro sequenza e hanno la possibilità di discutere con noi della routine giornaliera (affrontandola così con maggiore consapevolezza e serenità).

Giochi educativi dai 6 ai 9 anni

La mente dei bambini e delle bambine in questa fascia d’età è affamata di conoscenza ed è piena di domande. Per riprendere il pensiero di Maria Montessori, è il momento ideale per piantare «quanti più semi di conoscenza», perché siano pronti un giorno a germogliare. 

In tal senso possiamo proporre giochi educativi quali incastri e puzzle tematici, che consentano ai bambini di acquisire specifici concetti e precise nomenclature. Ad esempio, questo puzzle del corpo umano può rappresentare un punto di partenza per svolgere interessanti attività, sia da soli che in compagnia, volte a far conoscere meglio ai bambini l’anatomia (le parti del corpo, i muscoli, lo scheletro…). Il gioco comprende alcuni elementi in 3D per svolgere lavori di riconoscimento e appaiamento e, con un pizzico di fantasia, può essere utilizzato come risorsa per tante attività di apprendimento (per esempio, possiamo invitare i bambini a scrivere i nomi delle parti del corpo oppure chiedergli di riprodurle attraverso dei disegni).

Una proposta di gioco educativo molto interessante è anche quella delle carte Nature challenge. Trattando diversi temi (animali marini, dinosauri, spazio…), queste carte sono pensate per rispondere con precisione agli interessi peculiari dei bambini e per nutrire la loro curiosità attraverso il divertimento. Ciascun giocatore deve scommettere sui punti di forza della propria carta (che a seconda del tema del mazzo potrà essere un animale, un pianeta, un vulcano…). Il giocatore che vince la mano riceve le carte degli altri; il primo a raccogliere tutte le carte del gioco vince la partita. Attraverso il gioco i bambini e le bambine acquisiscono tantissime informazioni interessanti sul mondo animale e naturale e apprendono divertendosi insieme.

Altro gioco di apprendimento molto coinvolgente è “Enigmi”. Anche qui troviamo diverse versioni che incontrano gli interessi dei bambini, come questa dedicata al corpo umano. Lo scopo del gioco è quello di indovinare la parola (un animale, una parte anatomica…) per mezzo dei cinque indizi presenti su ciascuna carta. Il primo giocatore che riesce a indovinare e a collezionare sei carte vince.

Sempre intriganti a quest’età anche le proposte che permettono ai bambini e alle bambine di costruire oggetti e comprenderne il funzionamento. Tra i giochi istruttivi di questo tipo rientra questa auto da corsa da costruire: il gioco con questo modellino, costituito da 92 elementi che possono essere assemblati senza colla, aiuta i bambini a familiarizzare con vari principi fisici (elasticità, slancio, movimento…) e permette loro di sviluppare la concentrazione, la pazienza e la precisione.

Giochi educativi dai 9 ai 14 anni

E per i bambini più grandi? Per questa fascia d’età, personalmente ritengo molto interessanti le proposte di giochi educativi volti a far avvicinare bambini e ragazzi al mondo STEAM, abbreviazione di Science, Technology, Engineering and Mathematics (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica), ovvero le quattro discipline fondamentali che, intersecandosi tra loro, promuovono una comprensione approfondita del mondo che ci circonda e stimolano l’innovazione tecnologica.

Negli ultimi anni sono stati sviluppati moltissimi giochi di apprendimento volti a favorire, ad esempio, un primo approccio di bambini e ragazzi alle basi del coding (la programmazione informatica, metodologia trasversale della cultura digitale che consente di apprendere a usare in modo critico la tecnologia e la rete), dell’ingegneria, della meccanica, della chimica… Un esempio interessante è Coding robot 5in1, un robottino che i bambini e le bambine possono montare e programmare per eseguire alcune azioni (disegnare, lanciare, sollevare, afferrare e calciare). La ruota presente al centro del robot può essere programmata attraverso semplici pulsanti di codifica e permette così di far eseguire al robottino le sue funzioni senza bisogno di ricorrere a un computer. L’idea alla base è quella di avvicinare bambini e bambine all’ingegneria meccanica e alla programmazione attraverso il divertimento.

Grandi classici, ma sempre attuali, sono anche giochi istruttivi come il laboratorio di chimica o un set di microscopio con accessori. Entrambe le proposte consentono infatti di avvicinarsi all’osservazione scientifica e di imparare attraverso la realizzazione di semplici esperimenti. Si tratta di esperienze di apprendimento estremamente coinvolgenti, che aiutano bambini e ragazzi non solo a iniziare a comprendere e far proprio il procedimento scientifico, ma anche a sviluppare abilità di ragionamento, capacità tecniche, pazienza e problem solving.

In conclusione, possiamo affermare che non esiste “un’età limite” per i giochi educativi. Queste attività permettono di imparare divertendosi e rappresentano una risorsa preziosa in ogni fase della vita.

Immagine per l'autore: Francesca Perica
Francesca Perica

Dopo la laurea in Scienze dell’educazione si specializza nel Metodo Montessori per la prima infanzia presso l’Opera Nazionale Montessori e successivamente con il Centro Nascita Montessori. Nel 2016 fonda “Aiutami a fare da me”, sito che ha lo scopo di divulgare il pensiero di Maria Montessori, e nel 2019 si trasferisce in Germania continuando il suo lavoro di educatrice presso un asilo nido di ispirazione Reggio Children. Collabora con numerose riviste specializzate e sostiene i genitori con percorsi individuali di parent coaching.

Articolo pubblicato il 12/09/2023 e aggiornato il 12/09/2023
Immagine in apertura Città del Sole

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