L’hypnobirthing (in italiano “ipnoparto”) è un programma di educazione prenatale che fornisce ai futuri genitori gli strumenti necessari per vivere la nascita del proprio bambino come un’esperienza positiva e soddisfacente. Un numero sempre più crescente di donne ricorre a questa tecnica proveniente dal mondo anglosassone, che rende l’esperienza del parto naturale o cesareo meno doloroso e aiuta anche la neomamma nel periodo iniziale della maternità.
L’hypnobirthing si basa sul concetto che il nemico del parto non è il dolore, bensì paura, ansia e tensione. Queste reazioni, infatti, attivano nel nostro corpo un meccanismo primordiale che causa il rilascio di alcune sostanze “ostacolanti” per il parto (ne parliamo anche in questo articolo, dove facciamo chiarezza sul tema “parto orgasmico”). Si tratta di ormoni che hanno l’effetto di deviare il sangue verso i nostri organi di difesa, in modo che la donna possa “combattere” il pericolo percepito: il corpo si irrigidisce, fino ad aumentare il dolore e ostacolare il processo del parto.
Quando una donna è rilassata, invece, il suo organismo rilascia endorfine, ovvero antidolorifici naturali prodotti dal corpo stesso, che interagiscono con altri ormoni contribuendo a distendere i muscoli e facilitare, in questo modo, il parto.
I tre principali metodi che si apprendono durante un corso di hypnobirthing sono: le tecniche di respirazione, le affermazioni positive sul parto e l’autorilassamento.
Le prime sono utili per bloccare quelle risposte automatiche del nostro corpo che generano stress, con l’effetto di far risparmiare energia utile alla donna.
Le affermazioni positive, invece, vanno a sostituire le credenze negative apprese ad esempio dai racconti di altre mamme che hanno vissuto il parto come un’esperienza traumatica.
Infine, le tecniche di rilassamento, praticate durante l’ultimo trimestre della gravidanza, garantiscono una partecipazione attiva e consapevole della donna all’esperienza della nascita.
Si tratta di una forma naturale di gestione del dolore che non prevede l’utilizzo di farmaci con potenziali effetti collaterali né per la mamma né per il bambino. Inoltre, può fornire comfort, relax e sollievo e diminuire lo stress e la paura durante il travaglio, permette di rimanere vigili e facilita l’esperienza del post-partum: se una mamma sente di aver preso le decisioni migliori per le sue particolari circostanze, il puerperio, ovvero il tempo necessario all’apparato genitale femminile per riprendere le normali funzionalità dopo il parto, sarà facilitato.
Ecco un elenco di concetti da chiarire sull’hypnobirthing:
Sebbene siano presenti sotto forma di moduli divulgativi in alcuni reparti di ostetricia, l’offerta della maggioranza dei programmi di accompagnamento alla nascita non prevede i corsi complementari di hypnobirthing, che in Italia sono tenuti privatamente da personale adeguatamente istruito.
Il periodo migliore per seguire il corso coincide con l’inizio del terzo trimestre di gravidanza, in modo da avere poi tutto il tempo per praticare quanto appreso, mentre per quanto riguarda la frequenza, a un primo incontro, utile a informare e sensibilizzare entrambi i futuri genitori, ne seguono altri quattro.
L’hypnobirthing si rivela importante non solo per la neomamma, ma anche per i papà, che grazie a questa tecnica hanno la possibilità di essere parte integrante del processo di nascita del bambino.