Influenza nei bambini: quanto dura e come affrontarla?

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’influenza stagionale colpisce ogni anno tra il 20% e il 30% dei bambini, e i più piccoli sono a maggior rischio di sviluppare complicazioni, come polmonite o disidratazione

Immagine per l'autore: Giulia Ceglie
Giulia Ceglie , pediatra
Bambina a letto con l'influenza

Nina ha appena iniziato il suo secondo anno di asilo nido. Durante il primo anno si è ammalata spesso, e ha trasmesso una delle sue influenze più forti alla nonna, che si occupa di lei quando non va a scuola e mamma e papà sono a lavoro. Ora i genitori, per proteggere la piccola e le persone che si prendono cura di lei, chiedono al pediatra se è il caso di fare qualcosa.

Con l’arrivo dei mesi più freddi, l’influenza nei bambini diventa una preoccupazione comune per molti genitori (ancor di più se i piccoli trascorrono molto tempo a contatto con persone fragili o anziane). Sebbene la maggior parte dei casi si risolva senza complicazioni, è importante riconoscere i sintomi di questa malattia infettiva, sapere come prevenirla e conoscere i rimedi migliori per affrontarla in modo efficace.

Per prima cosa, è importante sottolineare che l’influenza nei bambini si diffonde spesso nei luoghi in cui i piccoli si trovano a stretto contatto, come asili e scuole materne. Cosa fare, dunque?

Cos’è l’influenza e quanto è diffusa nei bambini

L’influenza è una malattia infettiva causata da un virus appartenente alla famiglia degli Orthomyxoviridae, si trasmette principalmente per via aerea, attraverso goccioline di saliva e secrezioni respiratorie emesse con i  colpi di tosse o gli starnuti. Una volta entrato nel corpo, il virus attacca le cellule dell’epitelio respiratorio, iniziando un processo infiammatorio che genera i sintomi caratteristici dell’influenza.

Il nostro sistema immunitario risponde infatti all’infezione con una forte risposta infiammatoria che provoca sintomi sistemici come febbre alta, dolori muscolari e stanchezza. Nei bambini, il sistema immunitario è ancora in fase di sviluppo dunque i piccoli sono più suscettibili all’infezione e alle sue complicazioni.

L’influenza è una delle malattie infettive più comuni tra i bambini, con i tassi di incidenza più elevati nei piccoli sotto i 5 anni (e soprattutto sotto i 2 anni). Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’influenza stagionale colpisce ogni anno tra il 20% e il 30% dei bambini, e i più piccoli sono a maggior rischio di sviluppare complicazioni, come polmonite o disidratazione.

L’influenza nei bambini, come detto, si diffonde rapidamente negli asili e le scuole, dove il contatto diretto e la condivisione di spazi e oggetti facilitano la trasmissione del virus. Anche se la maggior parte dei piccoli guarisce senza particolari problemi, la diffusione rapida dell’influenza in queste comunità può contribuire a epidemie stagionali che mettono sotto pressione il sistema sanitario.

Quali sono i sintomi dell’influenza nei bambini?

I sintomi dell’influenza nei bambini possono essere facilmente confusi con quelli di molte altre malattie di origine virale, ma ci sono alcune caratteristiche che permettono di distinguerla. Tra i sintomi più comuni dell’influenza nei bambini troviamo:

  • febbre alta (spesso sopra i 38°C);
  • brividi e sudorazione;
  • tosse secca;
  • dolori muscolari e articolari;
  • mal di gola;
  • stanchezza e debolezza;
  • mal di testa;
  • nausea o vomito (più frequente nei bambini rispetto agli adulti).

Questi sintomi possono durare dai cinque ai sette giorni, anche se la stanchezza e la tosse possono persistere più a lungo (fino anche a quattro settimane). È essenziale monitorare la febbre e mantenere il bambino idratato durante tutto il decorso dell’influenza.

È possibile prevenire l’influenza?

Il metodo più efficace per prevenire l’influenza è la vaccinazione. Il vaccino antinfluenzale per i bambini è raccomandato a partire dai 6 mesi di età, ed è particolarmente indicato per i piccoli che frequentano asili e scuole materne, dove l’esposizione al virus è maggiore. Attualmente sono disponibili due formulazioni specifiche per i più piccoli: la prima è la versione iniettiva, somministrata tramite iniezione intramuscolare, indicata per bambini dai 6 mesi ai 2 anni; la seconda è uno spray nasale, adatto per bambini dai 2 ai 7 anni.

Il vaccino antinfluenzale è sicuro e ben tollerato anche dai più piccoli. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi e temporanei, come arrossamento o gonfiore nel punto dell’iniezione (se somministrato per via intramuscolare),  febbre leggera o irritabilità. I benefici della vaccinazione superano di gran lunga i potenziali rischi, poiché proteggono il bambino non solo dall’influenza, ma anche dalle complicazioni legate alla malattia, che nei casi più gravi possono richiedere un ricovero ospedaliero.

La vaccinazione deve essere considerata non solo uno strumento di protezione per il proprio bambino, ma anche per l’intera comunità scolastica, dal momento che contribuisce a limitare la circolazione del virus tra i piccoli e il personale scolastico, aiutando in questo modo a proteggere le persone più fragili.

Oltre alla vaccinazione, altre misure di prevenzione, comuni a molte altre malattie infettive,  che possono essere insegnate soprattutto ai bambini più grandi includono:

  • lavare frequentemente le mani con acqua e sapone;
  • evitare il contatto stretto con persone malate;
  • mantenere una buona igiene respiratoria, coprendo bocca e naso quando si tossisce o starnutisce.

Come curare l’influenza nei bambini?

Una volta contratta l’influenza, non esiste una cura mirata per eliminarla. Esistono però molti rimedi per l’influenza nei bambini che possono alleviare i sintomi della malattia. Ecco alcuni consigli pratici:

  • assicurarsi che il bambino riposi e beva molti liquidi per prevenire la disidratazione;
  • utilizzare farmaci antipiretici come il paracetamolo o l’ibuprofene per alleviare i dolori muscolari;
  • in alcuni casi, il pediatra può prescrivere farmaci antivirali, più efficaci se somministrati entro le prime 48 ore dall’insorgere dei sintomi.

È importante evitare l’uso di antibiotici, che sono inefficaci contro i virus come l’influenza e possono causare resistenze batteriche.
In ogni caso, consultare sempre il pediatra prima di somministrare qualsiasi farmaco al bambino.

Immagine per l'autore: Giulia Ceglie
Giulia Ceglie

Pediatra, nel 2024 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Immunologia, Medicina Molecolare e Biotecnologie Applicate presso l’Università di Roma Tor Vergata. Attualmente lavora come Clinical Research Fellow presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove svolge attività clinica presso il Dipartimento di Oncoematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico e attività di ricerca presso i laboratori dell’Unità di Terapia Cellulare e Genica delle Malattie Ematologiche.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 26/12/2024 e aggiornato il 24/12/2024
Immagine in apertura Jacob Wackerhausen / iStock

Condividi l'articolo