Questo articolo è sponsorizzato da Banca Etica. Qui trovi una spiegazione più esaustiva.
Ogni giorno prendiamo piccole e grandi decisioni che riflettono i nostri valori: dalla spesa alimentare all’uso dei mezzi di trasporto, dall’attenzione alla sostenibilità all’educazione dei nostri figli. Ci impegniamo per l’ambiente, per la cura del bene comune, ma quello che forse siamo abituati a fare meno è chiederci se il nostro conto corrente stia andando o meno nella stessa direzione.
Il modo in cui il denaro viene gestito ha un impatto concreto sulle persone, sull’ambiente e sulla società in cui viviamo. Basta ampliare l’orizzonte per accorgersi che le banche tradizionali a cui in molti si affidano per l’apertura di conti correnti e altri prodotti continuano a finanziare settori controversi che riguardano combustibili fossili, armi, gioco d’azzardo e speculazione finanziaria. Secondo il report Banking on Climate Chaos 2024, le 60 principali banche globali hanno investito oltre 6.900 miliardi di dollari nel settore delle fonti fossili dal 2016 a oggi (669 miliardi solo nel 2022), e questo nonostante gli impegni presi con l’Accordo di Parigi sul clima del 2015. Il “Sesto Rapporto sulla Finanza Etica e Sostenibile in Europa” della Fondazione Finanza Etica conferma che molte banche convenzionali continuano a sostenere finanziariamente aziende produttrici di armi, contribuendo indirettamente a conflitti e tensioni globali. E questo avviene con i nostri risparmi depositati e investiti, senza che ne siamo necessariamente consapevoli.
L’Italia, purtroppo, non fa eccezione, con istituti di credito molto noti che sostengono ancora attivamente industrie dannose per le persone e per il pianeta.
Un esempio di azione concreta per contrastare questo fenomeno è l’iniziativa delle mamme di Climate Families NYC, un movimento che sta portando avanti una battaglia proprio per spingere le banche a disinvestire dai combustibili fossili e a riorientare i loro finanziamenti verso settori sostenibili. Questa rete di famiglie attiviste sta dimostrando come l’impegno dal basso possa influenzare il settore finanziario e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Cambiare questo scenario è possibile anche grazie all’aiuto della finanza etica, capace di offrire un’alternativa concreta: investimenti in settori unicamente sostenibili, escludendo i comparti “nocivi” e promuovendo un’economia che rispetta le persone e l’ambiente. Questo settore finanziario ha mostrato una crescita significativa negli ultimi anni. I dati più recenti indicano che gli attivi delle banche etiche europee hanno raggiunto 79,2 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 54,5% rispetto al 2018. I crediti erogati sono cresciuti del 45%, raggiungendo 58,2 miliardi di euro, mentre i depositi sono più che raddoppiati, attestandosi a 61,1 miliardi di euro.
Un esempio virtuoso – oltre che l’unico istituto bancario in Italia dedito esclusivamente alla finanza etica – è quello Banca Etica, che da oltre 25 anni sostiene esclusivamente progetti che garantiscono un impatto sociale e ambientale positivo, finanziando energie rinnovabili, inclusione sociale, cooperazione e cultura. Giusto per fare qualche esempio, nel tempo il Gruppo Banca Etica ha finanziato cooperative agricole che promuovono l’agricoltura biologica e la filiera corta, ha sostenuto imprese sociali che offrono opportunità lavorative a persone svantaggiate e ha investito in progetti di housing sociale per garantire accesso a un’abitazione dignitosa a chi ne ha più bisogno.
A differenza delle banche tradizionali, che possono nascondere i propri investimenti in settori dannosi dietro pratiche di greenwashing, la finanza etica impone rigorosi criteri di esclusione: non finanzia combustibili fossili, industria bellica, gioco d’azzardo e altre attività nocive e speculative. Banca Etica è inoltre tra le pochissime banche a rendere pubblico ogni finanziamento concesso, permettendo ai clienti di verificare l’impatto concreto del loro denaro (i dati sono disponibili sul sito di Banca Etica, alla pagina bancaetica.it/finanziamenti e nel Report di Impatto pubblicato annualmente).
Una banca, dunque, che si propone non solo come istituto di credito, ma come strumento di cambiamento economico e sociale, seguendo il principio per cui ogni euro depositato contribuisce a costruire un’economia più giusta, attenta alle esigenze delle persone e dell’ambiente.
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Il principio è quello della banca popolare cooperativa, di proprietà di migliaia di soci, con una governance democratica basata sul principio “una testa, un voto”. Ciò significa che ogni socio ha lo stesso peso decisionale, indipendentemente dall’entità del capitale investito, un modello, questo, che garantisce l’indipendenza da logiche speculative e assicura che le scelte finanziarie siano orientate al bene comune.
Non c’è poi finanza etica se non c’è la trasparenza. E proprio su questo aspetto va sottolineato che Banca Etica è l’unica banca in Italia che pubblica online l’elenco completo dei finanziamenti concessi, permettendo ai clienti di sapere esattamente dove finiscono i loro soldi. Inoltre, ogni prestito concesso viene valutato non solo dal punto di vista economico, ma anche per il suo impatto sociale e ambientale attraverso un’istruttoria socio-ambientale unica nel settore.
Banca Etica aderisce inoltre al Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili, prima adesione collettiva da parte di istituzioni finanziarie per chiedere ai governi di fermare l’espansione di carbone, petrolio e gas; è componente fondatrice della Global Alliance for Banking on Values (GABV), una rete mondiale di banche impegnate nella finanza etica, e partecipa attivamente a campagne per la giustizia sociale e ambientale. Questo impegno si traduce nella scelta originaria di rifiutare la concessione di qualsiasi finanziamento a imprese che violano i diritti umani, nella costante attenzione al perseguimento dei criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) e nel supporto a chi promuove modelli di economia circolare.
Secondo il Report di Impatto 2024, il 98% dei finanziamenti erogati da Banca Etica durante l’anno precedente è stato destinato a imprese “a impatto”, ovvero a imprese innovative che offrono prodotti, servizi o modelli di business finalizzati a risolvere problemi sociali o ambientali, che promuovono la transizione energetica, l’inclusione sociale e l’economia circolare. In particolare:
Gli investimento possono riguardare anche la finanza innovativa, e in questo caso troviamo strumenti come i Prestiti Obbligazionari a Impatto, che permettono ai risparmiatori di destinare il proprio investimento a settori chiave come istruzione, cultura, energia pulita e microcredito.
Il rischio che il nostro conto corrente finisca nelle “mani sbagliate”, dunque, ovvero che alimenti l’industria delle armi, il comparto dell’energia fossile, il gioco d’azzardo e la speculazione finanziaria, è purtroppo concreto. Scegliere la finanza etica significa sapere esattamente come verranno utilizzati i nostri soldi e, quindi, proteggere non solo i propri risparmi, ma anche investire nel futuro dei nostri figli e della comunità
Conti correnti, prestiti, mutui etici, investimenti responsabili: i prodotti finanziari a disposizione degli utenti sono diversi, e hanno il pregio di rimanere competitivi senza scendere a compromessi etici. Cambiare banca diventa così non solo una scelta finanziaria, ma un gesto concreto per un mondo più equo e sostenibile. Perché ogni euro depositato può fare la differenza.