Capsule, pastiglie e compresse: come e quando imparare a deglutirle

Alcune tecniche e suggerimenti possono essere d’aiuto quando ci si trova nelle condizioni di dover somministrare una compressa al bambino. Vediamo quali

Immagine per l'autore: Laura Reali
Laura Reali , pediatra di famiglia
Bambino prende una compressa

Non esiste un’età “giusta” per imparare a deglutire una compressa; bambini di età anche molto diverse possono essere in grado di farlo. Chi più di un genitore, che conosce meglio degli altri il proprio bambino, può intuire quand’è il momento giusto per insegnare questa pratica? In ogni caso, sempre meglio chiedere prima al medico o al farmacista se la compressa è disponibile anche in una formulazione pediatrica o se può essere frantumata in pezzettini o polverizzata ed essere quindi assunta insieme a un sorso d’acqua o al cibo.

Mai introdurre con la forza la compressa nella bocca del bambino, o contro la sua volontà: questa azione potrebbe facilitare l’aspirazione nelle vie aeree. Bisogna poi evitare di nascondere le compresse nel cibo a sua insaputa: se si sciolgono, possono rendere il pasto di un sapore sgradevole, col risultato che il piccolo non si fiderà più; se invece restano intere e non se ne accorge, potrebbero andargli di traverso. Piuttosto, gli si può spiegare perché è importante imparare a farlo: sarà più disponibile a collaborare. Gli si può dire che è per “fare come mamma e papà”, magari ricordandogli le altre cose “da grande” che ha già imparato (andare in bicicletta o allacciarsi le scarpe), così da farlo sentire più fiducioso nelle proprie capacità. 

Le tecniche e i suggerimenti descritti di seguito potrebbero esservi di aiuto nel caso vi trovaste nelle condizioni di dover somministrare una compressa al vostro bambino.

Semplici tecniche

Imparare a deglutire una capsula intera è importante nei casi in cui il bambino rifiuta in modo deciso una medicina liquida, magari perché di sapore sgradevole, oppure quando abbiamo a che fare con compresse che non si possono sciogliere. Ecco di seguito alcune tecniche,

Il “grande sorso”

Si mette la compressa in bocca al bambino (oppure può farlo da solo), e gli si fa bere più acqua possibile, chiedendogli di deglutire dopo dieci secondi.

Ancora un sorso

Gli si dà da bere qualche sorso d’acqua, latte o succo di frutta per inumidire la bocca (meglio se freddi, perché ciò aiuta a non percepire i sapori sgradevoli), poi si posiziona la compressa al centro della lingua e si chiede al bambino di bere per mandarla giù (può anche bere un ulteriore sorso, per favorire la discesa della compressa nello stomaco); la testa deve essere dritta, o un po’ in avanti, o di lato, per favorire la deglutizione.

Acqua in bocca

Si fa trattenere al bambino un po’ d’acqua in bocca, poi gli si dà la compressa e gli si chiede di deglutire il tutto.

Bevi dalla bottiglia

Una volta messa la compressa sulla lingua, si chiede al bambino di bere direttamente dal collo della bottiglia.

Con il cibo

Questa tecnica va considerata solo per farmaci che possono essere assunti a stomaco pieno (rivolgersi sempre al pediatra o al farmacista). Dopo aver messo un po’ di cibo in bocca (alimenti densi come yogurt, purè di patate…), si aggiunge la pastiglia, quindi si chiede al bambino di deglutire il tutto. Si può anche provare a inserire la compressa in un po’ di pane, che però il bambino dovrebbe ingoiare senza masticare.

Suggerimenti

  1. Mentre si fa vedere al bambino come deglutire una compressa, bisogna mostrarsi tranquilli e non metterlo sotto pressione. Non deve viverlo come un compito difficile. Se non si riesce a evitare di trasmettergli l’ansia, meglio lasciar fare a qualcun altro.
  2. Meglio iniziare con compresse piccole e lisce che non si sciolgono in bocca, per evitare sapori sgradevoli.
  3. Che il bambino riesca o meno a mandar giù la compressa, è comunque importante elogiarlo per l’impegno. Se non ci riesce al primo tentativo, bisogna rassicurarlo e dirgli che può riprovarci quando vuole. È necessario mantenere in ogni caso la calma ed evitare commenti negativi; se il bambino rifiuta, meglio lasciar stare e riprovare quando sarà più disponibile.
  4. Alcuni bambini con difficoltà particolari (un ritardo dello sviluppo, difficoltà nei movimenti della bocca, esperienze precedenti sgradevoli con l’ingestione di una compressa…) potrebbero rifiutarsi: in questi casi è preferibile evitare.
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Laura Reali

nata a Frosinone nel 1956, pediatra di famiglia a Roma dal 1985, si occupa soprattutto di Formazione e di ricerca in pediatria delle cure primarie. È redattrice della rivista «Quaderni ACP» e autrice per Uppa magazine, dove ricopre anche il ruolo di responsabile scientifico. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali, e di alcuni libri.

Articolo pubblicato il 07/12/2020 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura Nestea06 / iStock

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