Le posizioni per l’allattamento al seno

Esistono diverse posizioni per allattare al seno il bambino, differenti modi in cui mamma e neonato possono disporsi per riuscire a stare comodi e rilassati. Sapere come posizionarsi e le varie possibilità è importante per gestire al meglio la poppata

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Margherita Borgatti , ostetrica e docente
posizioni per allattamento del bambino

L’OMS, in collaborazione con l’UNICEF, ha redatto un decalogo di misure che hanno l’obiettivo di promuovere, sostenere e proteggere l’allattamento al seno, raccomandato, quando possibile, fino al sesto mese di vita in modo esclusivo. Il latte materno rimane la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari e fino ai 2 anni di età, o comunque fino a quando mamma e bambino lo desiderano. 

È utile che, già prima del parto, le donne in gravidanza ricevano informazioni sui vantaggi, le tecniche e le posizioni per allattare al seno il neonato. Esistono infatti diverse posizioni che il bambino e la mamma possono assumere durante l’allattamento; a questo proposito, è bene precisare che non ve ne è una migliore dell’altra, l’importante è che madre e neonato siano comodi e rilassati.

Per un buon attacco al seno, qualsiasi posizione per allattare si scelga, si deve ricordare che il capezzolo non dovrà puntare al centro della bocca del bambino, bensì al naso. In questo modo, quando il bambino aprirà la bocca, il capezzolo arriverà in profondità e la poppata risulterà confortevole ed efficace. 

In questo articolo spiegheremo quali sono le posizioni per l’allattamento al seno, in che modo si possono assumere e quali preferire nel caso in cui il neonato soffra di reflusso.

Posizione semireclinata

Sono stati condotti molti studi e osservate numerose poppate e ciò ha permesso di comprendere a pieno il ruolo fisiologico dell’alimentazione ventrale, comune a quasi tutti i mammiferi, e l’importanza di un contatto stretto tra madre e neonato anche al di fuori dei momenti di allattamento. La posizione semireclinata, etichettata come “biological nurturing”, con il neonato prono sul corpo della madre, è simile a quella di molti altri mammiferi. Per allattare in posizione semireclinata la madre si sistema supina semisdraiata, su una poltrona o sul letto, con la schiena adagiata sopra alcuni cuscini, in modo che il corpo sia sorretto e rilassato, evitando così le tensioni muscolari. Il neonato invece sarà posizionato prono (cioè disteso sul ventre) sulla madre nella zona che va dall’addome al torace. In questo modo il corpo della mamma sosterrà il neonato e le braccia sono libere di muoversi.

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Questa posizione permette al bambino di attivare, con i suoi tempi, i comportamenti automatici e di essere libero di muoversi alla ricerca del seno. Il neonato striscia sul corpo della mamma, talvolta includendo l’uso delle mani per trovare il capezzolo, spinge e sobbalza, muove la testa avanti e indietro. I movimenti sono armoniosi e agiscono facilitando il raggiungimento del seno e l’avvio dell’allattamento

Posizione rugby

La posizione rugby, anche chiamata presa sotto-braccio, permette di migliorare un attacco non ottimale ed è utile in caso di:

  • ragadi e/o capezzoli dolenti, dal momento che aiuta il bambino ad aprire meglio la bocca; 
  • frenulo corto del neonato; 
  • parto cesareo, dato che evita la pressione sulla zona del taglio;
  • contratture e/o dolori delle spalle del bambino, che possono sopraggiungere in seguito a parto difficoltoso. 

La mamma si siede comodamente appoggiando la schiena, ricavando uno spazio maggiore su un lato: il bambino viene sistemato sul fianco della madre con il viso rivolto verso di lei, sostenuto dal braccio corrispondente. La mano aperta sostiene la base del collo e le spalle del bambino, l’avambraccio e l’incavo del braccio sostengono schiena e sedere. Le gambe invece possono trovarsi rannicchiate o stese contro lo schienale. In questa posizione è il bambino o la bambina che va verso la madre e non viceversa. Durante la poppata alcuni cuscini possono essere utili per appoggiare il braccio che sostiene il bambino.

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Posizione sdraiata

La posizione sdraiata è molto amata, soprattutto di notte, perché permette alla mamma di riposare e contemporaneamente di allattare il neonato. Questa posizione è utile nel primo post-partum, specialmente in caso di taglio cesareo, in quanto il neonato non grava sulla ferita.

La mamma si posiziona sdraiata su un lato, con la testa appoggiata sul cuscino, e il braccio corrispondente a quel lato sistemato sotto il cuscino oppure in alto. Per godere appieno dei benefici di questa posizione si consiglia di porre un secondo cuscino dietro la schiena, come sostegno. Il bambino viene sistemato su un fianco accanto alla mamma, con il naso all’altezza del capezzolo del seno appoggiato al letto, mentre la mano è posta dietro le spalle del bambino, in mezzo alle scapole, in modo da avvicinarlo a sé. 

Una volta che il neonato è riuscito a ottenere un attacco efficace e profondo, si può sistemare un asciugamano arrotolato dietro la sua schiena, per consentirgli di rimanere comodamente sistemato sul fianco. 

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Posizione incrociata 

Nella posizione incrociata la madre è seduta su una sedia o su una poltrona, con i piedi ben saldi a terra, le spalle aperte e rilassate. Quando la mamma è comodamente sistemata, prende in braccio il bambino sostenendolo con il braccio opposto alla mammella, contrariamente a quanto accade nella classica posizione “a culla”. Il corpo del bambino è di fronte alla mamma, sorretto dall’avambraccio, che regge la colonna, la mano è ben aperta per sostenere testa e spalle, mentre pollice e indice sono alla base delle orecchie. 

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Con la posizione incrociata mamma e bambino sono a stretto contatto e tra i loro corpi non vi sono spazi. Orecchie, spalla e anca sono in asse: il bambino non si trova costretto a girarsi di lato per attaccarsi al seno, dal momento che il corpo è già allineato. Questa posizione è utile in caso di attacco difficoltoso, nei neonati con il mento retratto e nei neonati che hanno scarso tono muscolare e suzione debole, in quanto consente di ottenere un attacco in profondità.  

Le posizioni in allattamento per i gemelli 

Le mamme possono produrre abbastanza latte per due o anche tre bambini, e i gemelli possono  stabilire la loro preferenza per un seno, ottenendo l’apporto di latte che soddisfa le loro necessità. Tuttavia nei primi giorni, mentre la disponibilità di latte si sta consolidando, si consiglia di alternare i seni per ogni bambino

Dopo un primo periodo in cui mamma e neonati apprendono singolarmente come poppare, per risparmiare tempo sui pasti è utile nutrire entrambi i neonati nello stesso momento, prestando attenzione al fatto che uno dei neonati può essere più debole e mangiare meno dell’altro. 

Posizionando un grande cuscino o il cuscino da allattamento sulle ginocchia è possibile mettere entrambi i bambini in posizione rugby, con la testa rivolta all’interno e sostenuta dalla mano del lato del seno da cui poppano. Un’alternativa a questa modalità di allattamento è la posizione semireclinata, che permette a sua volta di nutrire contemporaneamente i gemelli. 

I gemelli non devono obbligatoriamente assumere la stessa posizione nel momento in cui vengono allattati contemporaneamente: esistono infatti soluzioni che permettono a ciascun neonato di determinare il proprio modo di “usare” il seno. Ad esempio, si può collocare un neonato in posizione semireclinata e l’altro in posizione a rugby, oppure uno “a culla” e l’altro a rugby. 

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Anche in questo caso saranno la mamma e i bambini, supportati e incoraggiati dal resto della famiglia, a decidere la posizione più idonea alle loro esigenze.

Le posizioni in allattamento antireflusso

Il reflusso è un fenomeno piuttosto comune che può rendere difficile la vita del bambino e dei genitori nei primi mesi di vita. Alcuni accorgimenti durante la poppata possono essere utili per alleviarne i sintomi. 

Per riuscire a ridurre il reflusso è bene preferire le posizioni in cui il bambino è sostenuto in posizione verticale, in modo che la gravità sia di aiuto nell’impedire al latte di tornare indietro, ad esempio adottando la posizione semireclinata. Sarà bene evitare qualsiasi posizione che durante e dopo il pasto comprime lo stomaco. Mentre per tenere il bambino in posizione eretta al termine della poppata può essere utile utilizzare una fascia, comoda anche per allattare quando ci si trova fuori casa.

Ottima come posizione antireflusso è quella definita “a cavalcioni”: la madre si sistema su una sedia o una poltrona, mentre il bambino è seduto sulla gamba della mamma corrispondente al seno offerto e con la mano ben aperta, posizionata alla base del collo, si sostengono la testa e le spalle del bambino. Se la posizione non fosse comoda, può essere utile posizionare un asciugamano arrotolato tra il corpo della madre e quello del bambino. Di solito questa posizione e le sue varianti non sono adatte per un neonato e risultano essere efficaci quando il bambino è più grande e riesce a controllare meglio la posizione seduta, attorno ai 4 mesi circa. 

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Margherita Borgatti

Lavora come ostetrica negli ospedali bolognesi dal 2018 e conduce corsi di accompagnamento alla nascita. Dal 2020 è professoressa a contratto presso l’Università di Bologna, per il corso di Laurea in Ostetricia. Ha elaborato e coordinato un progetto, in collaborazione con l’Università di Bologna, di protezione e promozione dell’allattamento al seno, sostenendo a domicilio le mamme con difficoltà nell’avvio dell’allattamento.

Bibliografia

 

 

Articolo pubblicato il 12/11/2021 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura SolStock / iStock

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