Diabete gestazionale: serve una dieta?

La dieta consigliata per questa forma di intolleranza prevede di ridurre, o meglio ancora eliminare, gli alimenti ricchi di zucchero e fare più attenzione agli alimenti che contengono carboidrati, che durante la digestione diventano glucosio e modificano la glicemia

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Claudia Carletti , nutrizionista e dietista
Donna affetta da diabete gestazionale

Il diabete gestazionale, di cui parliamo in modo approfondito all’interno di questo articolo, è un aumento dei livelli di zucchero (glicemia) nel sangue a digiuno o dopo i pasti che si osserva durante la  gravidanza e che si risolve solitamente dopo il parto. La domanda che ci poniamo in questo articolo è se esiste o meno una dieta consigliata per il diabete gestazionale. La risposta è sì, una dieta che peraltro non si discosta molto dall’alimentazione sana proposta per tutte le donne in gravidanza.

Diabete gestazionale: cosa mangiare?

Spesso le donne con una glicemia alta in gravidanza si chiedono cosa mangiare.
Il primo trattamento efficace per il diabete gestazionale è proprio quello di ripensare alla propria dieta con lo scopo di tenere sotto controllo la glicemia e avere un’alimentazione varia ed equilibrata, che garantisca al feto una crescita adeguata. Al tipo di alimentazione va sempre associato uno stile di vita salutare, in particolare dell’attività fisica, dato che quest’ultima influenza molto gli effetti della dieta.

È importante sapere che non bisogna ridurre le calorie ma semplicemente fare più attenzione agli alimenti che contengono carboidrati, che durante la digestione diventano glucosio e modificano la glicemia. Pasta, riso, pane, patate, orzo, farro e gli altri cereali rappresentano però il carburante necessario sia per la mamma sia per il bambino (sono infatti un’importante fonte di energia per la crescita sana del nascituro) e non devono dunque essere eliminati. Al contrario, è importante che siano presenti a ogni pasto, pur facendo attenzione alle quantità.

In caso di diabete gravidico cosa non mangiare invece? È sicuramente importante ridurre, o meglio ancora eliminare, gli alimenti ricchi di zucchero come bibite zuccherate e/o gassate, succhi di frutta, merendine e dolci in generale. Si consiglia inoltre di scandire la giornata in tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e tre spuntini (metà mattina, metà pomeriggio e dopo cena) e di fare attenzione alla colazione, per nostra cultura tipicamente dolce (diminuire o evitare quindi dolci e succhi di  frutta) 

Diabete gestazionale: un esempio di dieta

Di seguito un esempio di schema di dieta per il diabete gestazionale.

  1. Colazione. Una tazza di latte parzialmente scremato o di bevanda vegetale senza zuccheri aggiunti, oppure un vasetto di yogurt al naturale. Assieme, si può scegliere tra: due-tre fette biscottate; quattro biscotti secchi; due-tre cucchiai di cereali senza zuccheri aggiunti; due fette di pane, preferibilmente integrali, con marmellata con pochi zuccheri o con un velo di ricotta.
  2. Spuntini. Una porzione di frutta, oppure uno yogurt bianco o alla frutta, oppure un pacchetto di crackers o di taralli, oppure un pugnetto di frutta secca (noci, nocciole, mandorle eccetera).
  3. Pranzo e cena. È una buona pratica quella di iniziare sempre il pasto con una porzione di verdura cotta o cruda che aiuta a controllare meglio la glicemia. È possibile proseguire con una porzione di pasta o altro cereale (riso, farro, orzo, cous cous, tortellini), condita con un sugo semplice o di verdura, e una piccola porzione di proteine (preferibilmente legumi da alternare a pesce, uova, formaggio e carne bianca o, più raramente, rossa). 

Raccomandazioni: 

  • Prediligere i cereali integrali (pasta, pane, riso…), in quanto riducono i picchi glicemici.
  • Mangiare due-tre porzioni di frutta fresca al giorno. La frutta è un buon alimento perché ricca di vitamine e sali minerali, ma contiene anche zucchero. Se si sceglie la banana o l’uva, ovvero frutta molto zuccherina, mangiare una porzione più piccola.
  • Mangiare due-tre porzioni di verdura al giorno. Alternare verdura cruda a verdura cotta e assumerne prima dei pasti.
  • Se non si riesce a fare un pasto completo (primo, secondo e contorno), si può scegliere di assumere il primo piatto e una verdura a pranzo e un secondo piatto con la verdura e un panino piccolo a cena. Il pane può anche essere sostituito da una porzione di patate o polenta.

Se si ha necessità di una dieta personalizzata è importante non affidarsi a diete “fai da te”, trovate magari sul web, o a diete iperproteiche, ma farsi seguire da un professionista del settore (dietista, dietologo o nutrizionista).

Diabete gestazionale: cosa fare dopo il parto

Il diabete gestazionale si risolve in seguito all’espletamento del parto, ma può accadere che chi ne ha sofferto sviluppi nel tempo una diversa forma di diabete dell’adulto (mellito tipo 2). Ci sono alcuni fattori che aumentano questo rischio, in particolare:

  • essere in eccesso di peso;
  • avere casi di diabete in famiglia;
  • avere valori di pressione arteriosa elevati.

Indipendentemente da questi fattori è importante fare dei controlli e proseguire anche nel post partum con una vita sana e una dieta equilibrata, varia e regolare, ricca di frutta, verdura e legumi senza eccedere con zuccheri e grassi.

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Claudia Carletti

Nutrizionista e dietista clinica presso l’Ospedale materno infantile IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste, svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione riguardante in particolare l’alimentazione e la prevenzione dell’obesità infantile. È referente regionale di due progetti di sorveglianza nazionale sul monitoraggio del sovrappeso e dell’obesità di bambini e adolescenti (OKkio alla Salute e HBSC) e autrice del libro “Io mangio come voi” (Terre di mezzo, 2014).

Bibliografia
Articolo pubblicato il 04/10/2021 e aggiornato il 18/04/2024
Immagine in apertura artursfoto / iStock

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