Hypnobirthing: un aiuto per il parto

È una forma naturale di gestione del dolore durante il parto i cui benefici si estendono anche al periodo non sempre facile del post-partum

Ilaria Giangiordano , psicologa
Busto e gambe di donna in gravidanza sdraiata

L’hypnobirthing (in italiano “ipnoparto”) è un programma di educazione prenatale che fornisce ai futuri genitori gli strumenti necessari per vivere la nascita del proprio bambino come un’esperienza positiva e soddisfacente. Un numero sempre più crescente di donne ricorre a questa tecnica proveniente dal mondo anglosassone, che rende l’esperienza del parto naturale o cesareo meno doloroso e aiuta anche la neomamma nel periodo iniziale della maternità.

I meccanismi fisiologici alla base dell’hypnobirthing

L’hypnobirthing si basa sul concetto che il nemico del parto non è il dolore, bensì paura, ansia e tensione. Queste reazioni, infatti, attivano nel nostro corpo un meccanismo primordiale che causa il rilascio di alcune sostanze “ostacolanti” per il parto (ne parliamo anche in questo articolo, dove facciamo chiarezza sul tema “parto orgasmico”). Si tratta di ormoni che hanno l’effetto di deviare il sangue verso i nostri organi di difesa, in modo che la donna possa “combattere” il pericolo percepito: il corpo si irrigidisce, fino ad aumentare il dolore e ostacolare il processo del parto.
Quando una donna è rilassata, invece, il suo organismo rilascia endorfine, ovvero antidolorifici naturali prodotti dal corpo stesso, che interagiscono con altri ormoni contribuendo a distendere i muscoli e facilitare, in questo modo, il parto.

Come rimanere calme durante il travaglio

I tre principali metodi che si apprendono durante un corso di hypnobirthing sono: le tecniche di respirazione, le affermazioni positive sul parto e l’autorilassamento.
Le prime sono utili per bloccare quelle risposte automatiche del nostro corpo che generano stress, con l’effetto di far risparmiare energia utile alla donna.
Le affermazioni positive, invece, vanno a sostituire le credenze negative apprese ad esempio dai racconti di altre mamme che hanno vissuto il parto come un’esperienza traumatica.
Infine, le tecniche di rilassamento, praticate durante l’ultimo trimestre della gravidanza, garantiscono una partecipazione attiva e consapevole della donna all’esperienza della nascita.

Benefici dell’hypnobirthing

Si tratta di una forma naturale di gestione del dolore che non prevede l’utilizzo di farmaci con potenziali effetti collaterali né per la mamma né per il bambino. Inoltre, può fornire comfort, relax e sollievo e diminuire lo stress e la paura durante il travaglio, permette di rimanere vigili e facilita l’esperienza del post-partum: se una mamma sente di aver preso le decisioni migliori per le sue particolari circostanze, il puerperio, ovvero il tempo necessario all’apparato genitale femminile per riprendere le normali funzionalità dopo il parto, sarà facilitato.

Luoghi comuni e miti da sfatare

Ecco un elenco di concetti da chiarire sull’hypnobirthing:

  • Non ci sono orologi da tasca che oscillano da un lato all’altro o altri metodi di ipnosi, si tratta piuttosto di una forma di meditazione profonda, che incoraggia le donne a usare la mente per gestire il dolore e l’imprevedibilità del parto
  • Le future mamme applicano da sole, in sala parto, le tecniche apprese, senza la necessità di un terapeuta presente
  • Non è una forma di controllo mentale o lavaggio del cervello
  • Non induce uno stato di sonno profondo
  • Non toglie alla donna il suo libero arbitrio e le sue capacità di scelta
  • Rende vigili e coscienti di ciò che accade nel processo di nascita
  • Hypnobirthing e metodi farmacologici di riduzione del dolore non si escludono a vicenda

Hypnobirthing in Italia

Sebbene siano presenti sotto forma di moduli divulgativi in alcuni reparti di ostetricia, l’offerta della maggioranza dei programmi di accompagnamento alla nascita non prevede i corsi complementari di hypnobirthing, che in Italia sono tenuti privatamente da personale adeguatamente istruito.
Il periodo migliore per seguire il corso coincide con l’inizio del terzo trimestre di gravidanza, in modo da avere poi tutto il tempo per praticare quanto appreso, mentre per quanto riguarda la frequenza, a un primo incontro, utile a informare e sensibilizzare entrambi i futuri genitori, ne seguono altri quattro.
L’hypnobirthing si rivela importante non solo per la neomamma, ma anche per i papà, che grazie a questa tecnica hanno la possibilità di essere parte integrante del processo di nascita del bambino.

Articolo pubblicato il 30/01/2019 e aggiornato il 26/10/2022
Immagine in apertura 4maksym / iStock

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