Olio di palma: la Coop ritira 120 prodotti. Ecco perché

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Elena Uga , pediatra

Coop ritira dagli scaffali 120 prodotti contenenti olio di palma. La decisione è stata presa dopo la  la pubblicazione da parte dell’agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), lo scorso 3 maggio, di un dossier che valuta la tossicità di alcuni contaminanti che si formano nel processo di raffinazione ad alte temperature di oli vegetali(200 C). Una delle sostanze incriminate, il glicidiolo, è accusato di geno tossicità e di cancerogenicitá (capacità di favorire lo sviluppo di tumori e di danneggiare le informazioni genetiche all’interno delle cellule).
Quindi il colpevole non è solo l’olio di palma (che peraltro contiene concentrazioni maggiori di queste sostanze), ma anche altri oli vegetali e margarine che subiscono un processo industriale di raffinazione ad alte temperature. Gli alimenti che più contengono questi oli sono prodotti da forno industriali, merendine, snacks, e spesso alimenti per lattanti. L’iniziativa è senz’altro lodevole, ma si inserisce sulla scia della campagna mediatica contro l’olio di palma che contiene un messaggio di fondo scorretto, almeno in parte. Infatti, l’olio di palma di per sé non è “tossico”, è un prodotto che viene da lontano e che ha un impatto ambientale molto pesante. Come sappiamo viene utilizzato per la preparazione di prodotti dolciari e snacks di cui si fa un largo abuso, soprattutto fra i bambini e i giovani. Ma le sostanze incriminate dall’EFSA, non sono presenti esclusivamente nell’olio di palma.

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Quindi, come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Coop ritira i prodotti contenenti olio di palma e li sostituisce con prodotti contenenti oli vegetali più sicuri, sani e meno impattanti dal punto di vista ambientale, in questo modo rende felice una grossa fetta di consumatori, quelli attenti alle etichette. D’altro canto più volte è stato sottolineato come, senza assolvere in toto l’olio di palma, il grosso problema sia il consumo eccessivo di prodotti da forno, snacks e anche alimenti speciali per l’infanzia (che, per altro, non è chiaro perché debbano essere “speciali”), e come sia questo abuso a comportare  l’eccessivo introito di sostanze nocive, fra cui quelle incriminate, nonché l’insorgenza di abitudini alimentari scorrette.
Come sempre la cosa migliore da fare è la cosa più semplice: aumentare il consumo (soprattutto per la colazione per le merende) di  frutta o prodotti fatti in casa e non ci sarebbe il bisogno di sostituire le merendine con l’olio di palma con altre merendine.

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Elena Uga

pediatra, lavora presso l’ospedale S. Andrea di Vercelli e si occupa nello specifico di allergologia, allattamento e ambiente. Dal 2011 collabora come autore per Uppa.

Articolo pubblicato il 20/05/2016 e aggiornato il 22/09/2022

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