La tosse è uno dei sintomi più frequenti in età pediatrica: basti pensare che almeno un bambino su tre ha assunto nell’ultimo mese un farmaco per la tosse e che la spesa per questi prodotti negli Stati Uniti è circa 2 miliardi di dollari all’anno.
La tosse accompagna le infezioni virali delle prime vie respiratorie ed è molto frequente nei bambini che frequentano le comunità infantili e si scambiano virus coi compagni e, a casa, con i fratelli. In questi casi viene raccomandata, dal medico o dal farmacista, una serie di farmaci, nonostante esistano poche certezze sulla loro efficacia. Si tratta di solito di una combinazione di farmaci (antistaminici, sedativi della tosse, espettoranti, decongestionanti e antipiretici) e i maggiori consumatori sono i bambini tra i due e i cinque anni, seguiti dai bambini più piccoli.
Una commissione di esperti, la Cochrane, ha analizzato 25 studi clinici sull’uso dei farmaci per la tosse: nessuna evidenza di efficacia superiore a quella del placebo è stata documentata per antistaminici, sedativi della tosse, associazione tra antistaminici e decongestionanti nasali e associazione tra sedativi della tosse e broncodilatatori.
L’Istituto di Sanità del Canada e la FDA (l’Agenzia governativa degli Stati Uniti che controlla i farmaci), vista la mancanza di prove sull’efficacia e la crescente preoccupazione per le reazioni avverse, hanno rilasciato dichiarazioni per quanto riguarda l’uso di questi prodotti nei bambini: sconsigliati in Canada nei bambini di età minore di sei anni, cautela da sei anni in su; negli USA l’uso è sconsigliato sotto i quattro anni.
Anche l’Agenzia francese per la sicurezza dei prodotti sanitari (AFSSAPS) ha proibito l’uso degli sciroppi mucolitici nei bambini sotto i due anni. La decisione è stata presa in seguito a 70 segnalazioni di complicazioni respiratorie legate all’uso di questi sciroppi: più della metà dei casi riguardavano bambini di età inferiore a un anno e in qualche caso era stato necessario il ricovero in ospedale.
I bambini piccoli hanno una ridotta capacità di tossire e gli sciroppi mucolitici possono causare difficoltà respiratorie. I bambini francesi che avevano assunto gli sciroppi a base di acetilcisteina, carbocisteina e benzoato di meglumina, indicati per fluidificare le secrezioni bronchiali, avevano avuto un peggioramento della loro capacità respiratoria. L’AFSSAPS, oltre ad avere controindicato tutti gli sciroppi mucolitici nei bambini sotto i due anni, ha predisposto anche il ritiro di tre farmaci destinate all’uso nei neonati.
L’unica sostanza che abbia avuto il beneplacito della letteratura ufficiale come efficace sul fastidio e l’intensità della tosse notturna è il miele, e questo è stato stabilito da una ricerca con un controllo-confronto rigoroso in cieco (cioè senza sapere a quale bambino veniva dato il miele e a quale bambino una soluzione inerte). «So già che molti, nel vedere questi risultati, penseranno: la nonna aveva ragione!», commenta Ian Paul, leader del team di ricercatori. L’articolo completo può essere consultato qui.
Il problema dell’abuso di farmaci e dei dosaggi “fai-da-te” nei bambini è molto grave, e la tosse è un tipico problema che scatena una reazione esagerata da parte dei genitori ansiosi. «L’unica cosa che bisogna dare ai bambini con la tosse è un po’ di tempo. Poi staranno bene», avverte Pat Jackson Allen della Yale University School of Nursing.
Ricordiamo che il miele non è indicato nei bambini di età inferiore a un anno.