Camera gestazionale: cosa ci racconta sulla gravidanza

È la struttura dentro cui si sviluppa l’embrione, un vero e proprio nido che protegge lo sviluppo del feto in utero. Rilevare le misure della camera gestazionale può essere utile per capire l’evoluzione della gravidanza quando questa sembra a rischio

Immagine per l'autore: Ilaria Lemmi
Ilaria Lemmi , ostetrica
controllo della camera gestazionale con ecografia

La camera gestazionale si forma nell’utero materno subito dopo l’impianto dell’embrione e rappresenta il nido all’interno del quale si svilupperà il bambino. È un ambiente chiuso, protetto, delimitato e fortemente intimo che racchiude dentro di sé tutte le caratteristiche necessarie alla crescita del feto nella pancia della mamma.

Si tratta, inoltre, della prima struttura della gravidanza visibile attraverso l’ecografia: l’immagine che viene rimandata dall’ecografo è proprio quella di una bolla di protezione pronta ad accogliere il bambino che arriverà.

Cos’è la camera gestazionale?

La camera gestazionale ha origine dai “foglietti embrionali”, i diversi strati cellulari dai quali si formano le strutture necessarie allo sviluppo dell’embrione e degli organi annessi (placenta, funicolo, membrane amniocoriali…). 

Una volta avvenuto l’impianto dell’embrione, le cellule iniziano a moltiplicarsi e a differenziarsi per dare origine a tutti i tessuti necessari al proseguimento della gravidanza e allo sviluppo del bambino.

Per quanto riguarda le caratteristiche della camera gestazionale, essa è delimitata dalla membrana amniotica, che protegge il piccolo dalla forza di gravità e da eventuali traumi grazie alla presenza del liquido amniotico. [1]

Nelle primissime settimane, nella camera gestazionale è visibile il “sacco vitellino” prima ancora dell’embrione, una sorta di paracadute a cui è attaccato l’embrione stesso, che fornisce alle prime cellule i nutrienti essenziali per le prime fasi di sviluppo. È grazie al sacco vitellino che si crea il primo abbozzo di circolazione fetale. 

Come e quando si vede la camera gestazionale?

La camera gestazionale si vede a partire dalla quinta settimana di gravidanza attraverso un’ecografia ostetrica, meglio se effettuata per via transvaginale.

In una donna sana, senza fattori di rischio particolari, non c’è però motivo di effettuare un’ecografia in epoca così precoce. [2] Lo studio della morfologia e delle misure della camera gestazionale viene riservato solo ad alcuni casi, come ad esempio la presenza di perdite di sangue o di dolori addominali.

Camera gestazionale vuota, piccola o irregolare

Durante un controllo ecografico effettuato in epoca precoce è possibile riscontrare eventuali anomalie della camera gestazionale riguardanti la forma, il contenuto o la grandezza. Spesso, però, trovare queste irregolarità non significa necessariamente che la gravidanza non stia procedendo bene, e la cosa migliore da fare è programmare un controllo a distanza di circa una settimana, al fine di valutare l’evoluzione della situazione.

Riscontrare una camera gestazionale vuota o irregolare o piccola per l’epoca gestazionale è un evento molto comune. Spesso ciò accade perché il concepimento è avvenuto più tardi rispetto a quello che ci si aspetta sulla base della data dell’ultima mestruazione (per molti e diversi motivi, è più che normale avere un’ovulazione ritardata).

Altre volte, invece, le anomalie della camera gestazionale dipendono dal fatto che la gravidanza non possiede le caratteristiche necessarie per progredire fisiologicamente ed è destinata a interrompersi. Per fare una diagnosi di aborto interno, solitamente si preferisce programmare un controllo ecografico a distanza e valutare le immagini ecografiche in associazione al dosaggio delle betaHcG (spieghiamo di cosa si tratta in questo articolo). 

Misure della camera gestazionale

Rilevare le misure della camera gestazionale può essere utile per capire l’evoluzione della gravidanza quando questa sembra a rischio (quando compaiono, cioè, fattori negativi come perdite di sangue o dolori addominali anomali). Prima della quinta settimana di gravidanza, anche l’ecografia non è in grado di visualizzare né la camera gestazionale né nessun altro elemento della gravidanza. 

Le misurazioni della camera gestazionale vengono valutate insieme all’epoca di amenorrea (il mancato arrivo delle mestruazioni) ma, come abbiamo visto, è possibile che l’epoca gestazionale non sia corretta, dunque è normale riscontrare misurazioni più piccole rispetto al previsto. Per questo, ciò che bisogna valutare è l’evoluzione della misurazione a distanza di una settimana. [3]

Quando si rileva una camera gestazionale che misura 25 mm ci si aspetta di vedere anche l’embrione al suo interno. [4] Se così non fosse, è comunque consigliabile attendere ed effettuare più avanti un’ulteriore valutazione.

Va anche tenuto presente che stiamo parlando di misure molto piccole e che anche all’operatore più esperto può capitare di non essere precisissimo e di richiedere il consulto di un altro specialista per confrontare le misurazioni. 

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Ilaria Lemmi

Ostetrica, si è occupata a lungo di cooperazione internazionale e di progetti sostegno alle salute delle donne migranti. Dal 2007 al 2009 fa parte del pool di ostetriche che danno vita al Centro nascita “Margherita” dell’Azienda Universitaria di Firenze che si occupa del travaglio e del parto fisiologici a esclusiva conduzione ostetrica. Dal 2014 lavora nell’Ospedale Santa Maria Annunziata nel reparto di Ostetricia e in sala parto.

Note
[1] Benagiano B., Cozza B., Fecondazione, annidamento e placentazione, Ginecologia e Ostetricia, Monduzzi Editore, Bologna, 1987
[2] Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica Linee Guida SIEOG «sieog.it», 2021
[3] Jure Knez, Andrea Day, Davor Jurkovic Ultrasound imaging in the management of bleeding and pain in early pregnancy «Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol», luglio 2014;28(5):621-36
[4] NICE Ectopic pregnancy and miscarriage «nice.org.uk», aprile 2019
Bibliografia
Articolo pubblicato il 22/06/2022 e aggiornato il 16/04/2024
Immagine in apertura gorodenkoff / iStock

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