La collana da allattamento è davvero uno strumento utile?

Scopriamo insieme se davvero questa nuova proposta può essere un aiuto per l’allattamento oppure se si tratta solo di una nuova e geniale trovata di marketing

Immagine per l'autore: Tommaso Montini
Tommaso Montini , pediatra
Mamma con collana da allattamento

«Collana? Per allattare ci vuole una collana?» chiedo non avendo compreso.
«Ma aggiornati una buona volta!» mi dicono. «Nei paesi anglosassoni le collane per allattamento sono diffuse e finalmente sono arrivate anche da noi».
«Ok, ammetto di non essere aggiornato. E allora lo chiedo a te, proprio per capire: cos’è una collana da allattamento?». 

Cos’è una collana da allattamento?

«Sono collane colorate, morbide o fatte in legno naturale ricoperto con cotone o lana lavorata all’uncinetto, di varie forme, che servono ad attrarre l’attenzione del bambino mentre succhia al seno. Come sai intorno ai tre quattro mesi i bambini spesso si staccano poi si riattaccano al seno, si distraggono, lo toccano con le manine, tirano i capelli della mamma… Una collana colorata e morbida indossata dalla mamma mentre allatta, alla perfetta distanza per essere nel loro campo visivo e raggiungibile con le manine, fornisce un punto di attenzione che risolve tutto!».

E perché servirebbe per migliorare l’allattamento?

«Perché, attratto dai colori, il piccolo fissa le palline colorate e forse cerca di afferrare loro piuttosto che i capelli di mamma o il suo seno! Insomma, non si distrae, non disturba la mamma e succhia tranquillo! Non è fantastico?».
«La collana per l’allattamento serve a non distrarre il bambino e a far succhiare meglio?».
«Certo!».
«Uhm… dici che non si distrae e succhia? Sarò sincero, credo invece che si distragga proprio! E in modo sbagliato».
«Che vuoi dire?».

L’allattamento  è “anche” nutrizione, ma l’aspetto nutrizionale, per quanto ottimo, è solo una parte dell’allattamento. Per il bambino il seno è un tuffo sensoriale che dall’esperienza del contenimento nell’utero rappresenta il naturale continuum. Un abbraccio caldo, morbido, liscio, profumato, dolce che si accompagna a incontri di sguardi dolcissimi e musica. Quella che la mamma offre naturalmente con la sua voce! Sensazioni intense, che attraverso la pelle, l’olfatto, la vista e l’udito, muovono ormoni e neuroni.

Nei primi mesi il piccolo non sa dove finisce lui e dove comincia la sua mamma, è un tutt’uno con lei. Proprio come quando era dentro di lei. Il seno morbido è un caldo piacere, quindi rilassamento, benessere, sicurezza.

Ma intorno al terzo quarto mese… iniziano a conoscersi! «Ciao mamma! Che bella che sei! Questo seno… aspetta, ma come è fatto?». Il bambino si stacca e si riattacca, guarda intorno e fissa la mamma in modo diverso. Ora il suo sorriso è una carezza che fa battere il cuore e lui sa rispondere a quel sorriso. È un momento magico, intenso, profondo dove la comunicazione tra la mamma e il suo bambino si arricchisce giorno dopo giorno.

«Eh ma poi tira i capelli alla mamma, tocca il seno con le manine e a volte diventa fastidioso».
«Davvero? E allora ti chiedo…»

Meglio fissare e toccare delle palline colorate che incontrare gli occhi di mamma e toccarle il seno?

«Davvero credi che delle palline colorate morbide, che attraggono lo sguardo, non siano un’intrusione in questo meraviglioso concerto di emozioni, di incontri, di relazioni? Davvero credi che non distraggano dal perdersi invece nello sguardo dolce di mamma? Toccare il corpo di mamma non è il modo più bello per creare un’intimità e una conoscenza particolare?».

A me la proposta di queste collane per l’allattamento sembra un tentativo di intrusione in una intimità che invece meriterebbe un rispetto particolare. L’intimità tra la mamma e il suo bambino o bambina ha bisogno di un luogo riservato, un tempo dilatato e piacere condiviso, proprio attraverso il toccare, tirare, staccarsi e poi riattaccarsi, e poi sorridere, e poi chiudere gli occhietti e poi riaprirli. L’allattamento è una danza, non un travaso di liquido in un contenitore!

Per questo io credo che queste collane siano inutili. E inoltre, se facessero davvero quanto propagandano, distrarrebbero dalle cose importanti, risultando un’inutile e fastidiosa interferenza.

«Ti dico come la penso, e come tutte le evidenze confermano: per allattare, meno “impicci” e intrusioni ci sono e meglio è. Meglio senza vestiti, pelle a pelle, la mamma con il suo bambino su un bel lettone o su una poltrona, rilassati, per godere di ogni sfumatura, ogni sorrisino, ogni piccolo respiro. Sempre meglio non avere compiti in classe da “saper fare” e tempi da rispettare. Quello che serve è il sorriso di mamma, la sua serenità, il suo amore e il suo sentirsi amata».

E allora… collana per allattamento?

Adesso che ci penso, una “collana” potrebbe essere proprio una fantastica idea, ma non quella di stoffa colorata per “ipnotizzare” il piccolo mentre si nutre. No, anziché regalare alla mamma una collana per l’allattamento o qualsiasi oggetto per allattare, il partner, così come gli amici o i parenti, possono regalare una collana fatta di sostegno, stima, aiuto materiale, presenza rispettosa. Sì, ciò che fa davvero bene all’allattamento è il supporto che viene dato alla donna. Far sentire la propria vicinanza e il proprio supporto, infatti, può certamente avere un’azione potente sulla produzione di prolattina e ossitocina, ormoni fondamentali dell’allattamento, e abbasserebbe i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

Articolo pubblicato il 16/01/2023 e aggiornato il 16/01/2023
Immagine in apertura Kanawa_Studio / iStock

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