L’introduzione degli alimenti solidi è un momento che tutti i genitori aspettano e che può far sorgere molte domande. Tra queste: come iniziare lo svezzamento? Esiste un’età più giusta per cominciare? L’inizio lo svezzamento è una fase a cui bisogna prestare maggiore attenzione rispetto al prosieguo?
In questo articolo cercheremo di sciogliere un po’ di dubbi per affrontare l’introduzione dei cibi solidi con serenità e rispetto dei tempi del bambino.
L’avrete probabilmente sentito raccontare da qualcuno (amici e/o conoscenti) ma ancora non ci credete: si può iniziare lo svezzamento (termine ormai in disuso, sostituito con “alimentazione complementare”) con quello che si vuole, con gli alimenti salutari che mangiano i genitori, non esistono tabelle rigide da seguire.
Non ci credete perché magari qualcuno che vi è molto vicino (vostra madre, vostro suocero…) vi ha raccontato che ai suoi tempi si seguiva lo schema del pediatra alla lettera e che in questo modo ci si trovava bene.
Non ci credete perché la pubblicità che vedete passare spesso in TV vi racconta che in quei vasetti in bella mostra c’è della frutta buonissima, il primo alimento da far assaggiare al vostro bambino o alla vostra bambina («Quindi serve la frutta per iniziare lo svezzamento?», è solo uno dei tanti dubbi che potrebbe venirvi in mente).
In realtà oggi sappiamo che si può iniziare lo svezzamento con il cibo che si ha in tavola, proprio lo stesso che i genitori mangiano e che possono proporre ai loro piccoli, ovviamente con delle piccole accortezze e raccomandazioni, come ad esempio quelle sui tagli sicuri (ne parliamo in modo approfondito in questo articolo).
Sono le evidenze scientifiche a confermarci che non c’è motivo di ritardare gli alimenti cosiddetti allergenici, e che anzi dobbiamo sfruttare questo momento di interesse dei bambini verso i nuovi sapori per proporre loro più gusti possibili, anche quelli amari di alcune verdure (cicoria, rucola…), perché più gusti offriamo, più il bambino mangerà in modo vario negli anni a venire.
Ma magari continuate a essere assillati dai dubbi: «Sì, ma… cosa evitare durante lo svezzamento per fare in modo che il bimbo stia bene? Cosa non devo fare?». Il timore di compiere degli errori durante lo svezzamento è più che legittimo: è la prima volta per genitori e bambini. Ma, come detto, basterà seguire alcune semplici raccomandazioni. Ovvero:
Dimenticate, come detto, tabelle e schemi per lo svezzamento: non c’è alcuna ragione di posticipare i cibi cosiddetti “allergenici”, come pesce, uova o pomodori, il bambino può assaggiarli fin da subito importante che al vostro bambino, già dai primi assaggi, venga proposta una grande varietà di cibi, consumati in famiglia, in modo che possa conoscere e abituarsi a tanti gusti diversi.
Per quanto riguarda gli orari per lo svezzamento, basterà fare riferimento a quelli che si seguono normalmente in casa per i pasti, il bambino si adatterà facilmente. Ricordiamoci però che almeno fino ai 12 mesi il latte della mamma o la formula artificiale sono a richiesta e copriranno ancora gran parte dei fabbisogni del piccolo; gli alimenti saranno solo dei piccoli assaggi per allenare il gusto ai diversi sapori.
Quindi, iniziate lo svezzamento intorno ai 6 mesi di età con naturalezza, rispondendo però alle richieste del vostro piccolo. Sarete invece voi a scegliere cosa offrire: l’alimentazione della famiglia andrà benissimo, basta mangiare in modo sano, e se pensate di voler migliorare in questo senso, lo svezzamento è un’ottima occasione per iniziare a farlo tutti insieme (in questo articolo vi suggeriamo qualche ricetta!).
Nutrizionista e dietista clinica presso l’Ospedale materno infantile IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste, svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione riguardante in particolare l’alimentazione e la prevenzione dell’obesità infantile. È referente regionale di due progetti di sorveglianza nazionale sul monitoraggio del sovrappeso e dell’obesità di bambini e adolescenti (OKkio alla Salute e HBSC) e autrice del libro “Io mangio come voi” (Terre di mezzo, 2014).