Diarrea in gravidanza: principali cause e rimedi

È un sintomo molto comune, di solito non preoccupante, che però può essere fastidioso e spiacevole in un periodo delicato come quello della gravidanza. Le cause sono spesso dovute a virus e batteri, e la maggior parte dei casi guarisce dopo un paio di giorni anche senza cure

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Ilaria Lemmi , ostetrica
Donna soffre di diarrea in gravidanza

La diarrea è definita come emissione di feci acquose, semiformate o liquide più volte nel corso della giornata o comunque con frequenza maggiore rispetto a quella abituale. [1] Più nel dettaglio, si tratta di un disturbo della defecazione con un aumento della quantità giornaliera di feci superiore ai 200 g. In base alla sua durata, può essere distinta in “acuta”, se dura da due a quattro settimane, oppure “cronica”, se è presente da più di quattro settimane circa.

La diarrea (o dissenteria), non solo in gravidanza, non è una malattia ma piuttosto un sintomo che può essere isolato o accompagnarsi ad altri segnali, tra cui: dolore addominale, nausea, vomito, febbre

Scopriamo più nel dettaglio questo disturbo molto comune, di solito non preoccupante, anche se può essere fastidioso e spiacevole finchè non termina (generalmente, nel giro di pochi giorni o di una settimana).

La diarrea in gravidanza è normale?

Come detto, in linea generale possiamo affermare che solitamente la dissenteria in gravidanza non è un fenomeno pericoloso. Bisogna però considerare che il periodo della gestazione è un momento particolare nella vita di una donna e necessita sicuramente di specifiche considerazioni che analizzeremo di seguito.

Diarrea a inizio gravidanza

Sappiamo come la gravidanza si accompagni a uno stravolgimento ormonale già dal suo inizio. Questi cambiamenti possono farsi sentire a livello intestinale anche sotto forma di dissenteria. È vero che la maggior parte delle donne sviluppa una stipsi in gravidanza ma non è escluso che gli ormoni, lo stress della nuova scoperta e il cambio di alimentazione, possano incidere sulla mobilità dell’intestino causando leggere e poco frequenti scariche di diarrea. [2]

Ad esempio, alcuni integratori che talvolta vengono prescritti all’inizio della gravidanza possono contenere alcuni elementi, come il ferro, che sovrastimolano le pareti intestinali e rendono le feci più liquide. Quindi è sempre bene, nel caso compaia questo sintomo, parlarne col proprio medico o con la propria ostetrica, che potranno eventualmente prescrivere un cambio di integratore.

Vomito e diarrea in gravidanza

La stessa raccomandazione vale nel caso in cui si associno nausea, vomito e diarrea in gravidanza: pur trattandosi di sintomi comuni durante la gestazione, in particolare nel primo trimestre, sarà meglio consultare il proprio medico o l’ostetrica.

Diarrea in gravidanza: secondo e terzo trimestre

Nel secondo trimestre è difficile che la dissenteria sia imputabile al solo stato di gravidanza, e lo stesso vale per il settimo, ottavo e nono mese. Se questo sintomo compare durante questi periodi, o comunque prima del termine della gestazione, non occorre allarmarsi ma è importante escludere la presenza di contrazioni uterine regolari (non associate ai crampi diarroici). Questa evenienza potrebbe essere il segnale di una minaccia di parto prematuro e la diarrea solo il risultato del picco ormonale ossitocico (questa eventualità è molto rara; è più probabile che si tratti di gastroenterite).

Tendenzialmente, quando il sintomo è fisiologico tende a scomparire col proseguire della gravidanza e può apparire nuovamente poco prima dell’insorgenza del travaglio, come a predire il cambiamento ormonale e l’innalzamento dei livelli di ossitocina necessario per far iniziare le contrazioni uterine. In questo caso la diarrea è un “avvertimento”: cambiano gli equilibri ormonali, aumentano i livelli di ossitocina e di progesterone necessari per il travaglio. È tempo per la mamma di prepararsi a lasciare andare il suo bimbo!

Diarrea in gravidanza: le cause

Escluse quindi le cause fisiologiche della gestazione, le cause della diarrea, anche in gravidanza, sono spesso dovute a virus o batteri: l’infezione intestinale (gastroenterite) è causata da virus come il norovirus e il rotavirus, batteri come il campylobacter e l’escherichia coli, spesso contenuti in cibo contaminato, o parassiti come la giardia, trasmessa all’uomo attraverso acqua contaminata. Le infezioni intestinali possono essere contratte anche durante viaggi all’estero, in particolare in zone con scarsa igiene (questo tipo di diarrea è nota come “diarrea del viaggiatore”). La diarrea acuta può anche essere associata a intolleranza alimentare, allergia, utilizzo di farmaci o stato ansioso.

In gravidanza, infatti, il nostro organismo può essere più suscettibile agli agenti patogeni esterni perché il sistema immunitario si trova in un delicato e complesso equilibrio tra la funzione di accettare, senza danneggiarlo, il nuovo individuo e quella di difendersi dalle infezioni esterne.

Diarrea in gravidanza: cosa fare

Rispondiamo di seguito ad alcune tra le domande più comuni riguardo a questo disturbo.

Quali sono i rimedi per la diarrea in gravidanza?

La maggior parte dei casi guarisce dopo un paio di giorni anche senza cure e, generalmente, non è necessario consultare il medico di famiglia. È, però, opportuno bere molti liquidi, anche a piccoli sorsi, perché questo disturbo può portare a disidratazione.

In caso di diarrea in gravidanza, cosa devo mangiare?

Si può continuare a ingerire cibi solidi, o, se in precedenza erano stati sospesi, ricominciare a consumarli nel momento in cui ci si sente in grado di farlo.

Cosa posso prendere? Fermenti lattici?

In caso di dissenteria in gravidanza associata a disturbi gastrointesinali, è consigliabile l’utilizzo di probiotici, microrganismi vivi (nella maggior parte dei casi batteri) simili a quelli che si trovano naturalmente nell’intestino umano. Sono disponibili principalmente sotto forma di integratori alimentari e alimenti e “se somministrati in quantità adeguate conferiscono un beneficio per la salute all’ospite”. Sono disponibili da soli o in combinazione come compresse, gocce, liquidi e capsule orali o vaginali; sono anche contenuti in vari alimenti fermentati, più comunemente gli yogurt. I probiotici sono stati usati per il trattamento della diarrea acuta, diarrea associata agli antibiotici, Clostridium difficile, lievito e vaginosi batterica. Negli esseri umani sani, i lattobacilli sono normalmente presenti nella cavità orale, nell’ileo, nel colon e nella vagina.

Se ingeriti per via orale o usati per via vaginale, i probiotici sono generalmente considerati sicuri e sono ben tollerati. [3] I dati attuali suggeriscono che l’integrazione di probiotici è raramente assorbita a livello sistemico quando viene utilizzata da individui sani. Una meta-analisi e diversi studi condotti su donne al terzo trimestre di gravidanza non hanno riportato un aumento di esiti fetali avversi.

Sono anche disponibili farmaci, tra cui la loperamide, che limitano la diarrea. Il loro uso, tuttavia, è per lo più sconsigliato in gravidanza e va riservato solo a casi particolari, dietro prescrizione medica e valutandone possibili benefici e rischi.

Prevenire la diarrea

È possibile ridurre il rischio di diarrea mantenendo elevate condizioni di igiene. In particolare:

  • lavare accuratamente le mani con acqua calda e sapone dopo essere andati in bagno e prima di mangiare o preparare il cibo;
  • evitare alimenti crudi, lavare bene le verdure e la frutta (è sufficiente farlo con acqua, non è necessario l’utilizzo di disinfettanti o bicarbonato), consumare uova crude solo molto fresche;
  • evitare di fare viaggi in paesi o zone del mondo dove sia frequente ammalarsi di dissenteria del viaggiatore;
  • evitare di condividere asciugamani, tovaglioli, posate, bicchieri con altri membri della famiglia.

È necessario consultare il medico se gli episodi di diarrea sono particolarmente frequenti, gravi o sono associati ad altri sintomi quali:

  • febbre;
  • sangue e/o pus nelle feci;
  • vomito persistente;
  • mal di stomaco grave o continuo;
  • segni di disidratazione quali sonnolenza, emissione di scarse quantità di urine di colore giallo carico o ambrato, sensazione di stordimento o vertigini, perdita di peso.
Immagine per l'autore: Ilaria Lemmi
Ilaria Lemmi

Ostetrica, si è occupata a lungo di cooperazione internazionale e di progetti sostegno alle salute delle donne migranti. Dal 2007 al 2009 fa parte del pool di ostetriche che danno vita al Centro nascita “Margherita” dell’Azienda Universitaria di Firenze che si occupa del travaglio e del parto fisiologici a esclusiva conduzione ostetrica. Dal 2014 lavora nell’Ospedale Santa Maria Annunziata nel reparto di Ostetricia e in sala parto.

Note
[1] ISSalute Diarrea «www.issalute.it», 28 febbraio 2018
[2] Eugene S. Bonapace, Robert S. Fisher Constipation and diarrhea in pregnancy «Gastroenterology Clinics of North America», marzo 1998, vol. 27, n. 1, pp. 197-211
[3] Jackie Elias, Pina Bozzo, Adrienne Einarson Are probiotics safe for use during pregnancy and lactation? «Canadian Family Physician», marzo 2011, vol. 57, n. 3, pp. 299-301
Bibliografia
  • L. West, J. Warren, T. Cutts, Diagnosis and management of irritable bowel syndrome, constipation, and diarrhea in pregnancy, «Gastroenterology Clinics of North America», dicembre 1992, vol. 21, n. 4, pp. 793-802.
  • FAO, WHO, Guidelines for the Evaluation of Probiotics in Food – Report of a Joint FAO/WHO Working Group on Drafting Guidelines for the Evaluation of Probiotics in Food, «www.who.int», 30 aprile – 1 maggio 2002, London Ontario, Canada.
Articolo pubblicato il 18/01/2021 e aggiornato il 18/04/2024
Immagine in apertura Biserka Stojanovic / iStock

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