Febbre nei bambini in estate: come gestirla?

La febbre può venire anche d’estate. Come capire se è dovuta a un’infezione o se si tratta di un colpo di calore o di un'insolazione? E quali precauzioni prendere a seconda dei casi?

Immagine per l'autore: Pietro Rossi
Pietro Rossi , pediatra
Bambino con febbre in estate

«Dottore, siamo un po’ preoccupati… Dopo un intero inverno al nido in cui Francesca è stata quasi sempre malata, è finalmente arrivata l’estate, eppure… ha di nuovo la febbre! Ma com’è possibile?».

La febbre estiva nei bambini può avere diverse cause: ad alcune siamo più abituati (come i virus), ad altre meno, tanto da chiamarla talvolta falsa febbre. I bambini sono infatti più delicati degli adulti sotto vari punti di vista, anche per quanto riguarda la termoregolazione. Vediamo allora perché e come viene la febbre d’estate nei bambini e a cosa può essere dovuto un aumento di temperatura corporea in estate.

Febbre estiva nei bambini: le cause più comuni

Come sappiamo, la febbre è un meccanismo di risposta del nostro organismo a diverse situazioni. Molto spesso, in estate come in inverno, la causa è un agente infettivo, virale o batterico. Adenovirus, COVID-19, Enterovirus – che possono causare sintomi respiratori e/o gastrointestinali – ma anche i virus responsabili della bocca-mani-piedi, quinta e sesta malattia, con le loro manifestazioni cutanee, sono solo alcuni dei virus in circolo questa estate.

Dopo la pandemia da COVID-19, inoltre, abbiamo cominciato a veder circolare lo streptococco di gruppo A, responsabile di tonsillite e scarlattina, anche nei mesi estivi; altri batteri, responsabili ad esempio di impetigine o diarrea, possono causare febbre in estate. Le cause infettive sono quindi molteplici e piuttosto frequenti, ma un aumento di temperatura può essere dovuto anche ad altri fattori. 

Il sistema di regolazione della temperatura corporea si sviluppa insieme al bambino; più si è piccoli, più si fa fatica a termoregolarsi. Se in inverno siamo molto attenti a far sì che i bambini non prendano freddo, in queste estati sempre più calde potremmo far fatica a garantire loro ambienti freschi. Stare in un ambiente troppo caldo e umido, che non permette di abbassare efficacemente la temperatura corporea in estate, potrebbe causare un colpo di calore, caratterizzato da:

  • febbre;
  • nausea;
  • mal di testa;
  • disidratazione;
  • nei casi più gravi, disturbi neurologici come alterazioni della coscienza e convulsioni.

Altra cosa è invece il colpo di sole o insolazione, dove all’aumento della temperatura e alla disidratazione si somma l’effetto dei raggi solari sulla pelle, e quindi l’eritema o altri segni di scottatura, come le bolle, sulle zone esposte al sole.

Quanto dura la febbre estiva nei bambini?

La durata della febbre estiva nei bambini è legata alla causa: la maggior parte dei virus si risolve spontaneamente in pochi giorni, mentre per i batteri può essere necessario il ricorso a un antibiotico.

Nel caso del colpo di caldo o di sole, il quadro si risolve tanto più in fretta quanto prima agiamo: è necessario portare il bambino in un luogo fresco e ventilato, svestirlo, idratarlo con acqua o soluzioni reidratanti orali, raffreddarlo con pezze bagnate.

Febbre alta nei bambini in estate: quando consultare il pediatra

La febbre legata ai virus, che insorge insieme a sintomi come vomito, raffreddore, tosse e diarrea, difficilmente preoccupa i genitori, che solitamente gestiscono i sintomi a casa in autonomia, eventualmente con antipiretici se il bambino è infastidito dalla febbre.

In caso di non miglioramento o peggioramento del quadro è importante contattare il pediatra. 

Nel caso di febbre legata al caldo o al sole, il Ministero della Salute consiglia di riferirsi al personale medico nel caso di sintomi moderati o gravi: disidratazione (urine ridotte, mucose asciutte, spossatezza, irritabilità), febbre alta che non migliora con gli interventi di raffreddamento, segni neurologici (convulsioni, perdita di coscienza). 

Influenza estiva e bambini

Per rispondere ai genitori preoccupati di inizio articolo: anche in estate ci si ammala!L’influenza, intesa come virosi con febbre, colpisce i bambini anche a giugno, luglio e agosto; se da una parte si possono gestire con serenità le infezioni più banali, dall’altra, in un’ottica di cambiamento climatico e riscaldamento globale, è necessario imparare a prevenire i colpi di calore e di sole, soprattutto nei bambini più piccoli: garantire ambienti freschi, ventilati e protetti dai raggi solari, mantenere una dieta ricca di frutta e verdura e idratarli abbondantemente sono consigli in apparenza noti e banali, ma spesso sottovalutati e da applicare con costanza nei confronti dei nostri figli.

FAQ

La febbre estiva nei bambini è pericolosa?

Dipende! I bambini guariscono spontaneamente dalla maggior parte dei virus, a volte invece è necessario il ricorso agli antibiotici (nei casi di infezione batterica). Un aumento di temperatura corporea in estate in seguito a esposizione al caldo o al sole, se non trattata tempestivamente, può essere pericolosa.

Si può partire con un po’ di febbre?

Visto che solitamente la febbre è espressione di una virosi, raramente andrebbe controindicata la partenza per le vacanze. È comunque fondamentale contattare il proprio pediatra per un consiglio a riguardo ed eventualmente far visitare il bambino per partire più sereni.

Può fare il bagno con la febbre?

Se le condizioni del bambino lo permettono, perché no? Immergersi in acqua fresca può aiutare la termoregolazione ed è consigliato per la gestione dei colpi di calore e di sole, ma attenzione a rispettare un organismo in lotta con un patogeno esterno, garantendo il necessario riposo e non esagerando con attività stressanti o troppo richiedenti.

Cosa dare da mangiare in estate a un bambino con la febbre?

La febbre porta a una maggiore perdita di liquidi, si consiglia quindi un’alimentazione ricca di acqua, frutta, verdura e, in generale, alimenti di origine vegetale. Prediligere inoltre cibi freschi e facili da digerire, evitando preparazioni complesse e ricche di grassi, utilizzare poco sale ed evitare bevande con zuccheri aggiunti.

Immagine per l'autore: Pietro Rossi
Pietro Rossi

Si è specializzato in Pediatria presso l’Università degli Studi di Torino. Pediatra del Territorio, fa parte dell’Associazione Culturale Pediatri e del gruppo Pediatria di Genere.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 15/07/2025 e aggiornato il 15/07/2025
Immagine in apertura Foremniakowski / iStock

Condividi l'articolo