Quinta malattia: come riconoscerla e trattarla?

Frequenza, sintomi, periodo di incubazione, contagio... Rispondiamo ad alcune tra le domande più frequenti su questa comune malattia esantematica

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Vincenzo Calia , pediatra e fondatore di Uppa
Bambino piccolo cui viene misurata la febbre per la quinta malattia

La quinta malattia è una malattia infettiva causata dal virus Parvovirus B19, che inizia con un arrossamento (eritema) di grandi dimensioni su entrambe le guance: per questo motivo il suo nome scientifico è Megaloeritema infettivo.

La quinta malattia è un’infezione molto frequente e alla fine dell’infanzia, circa metà dei bambini l’avrà “passata”: di questo ne siamo a conoscenza perché circa metà degli adulti presenta anticorpi contro il Parvovirus B19. Poiché la malattia non ha sintomi particolarmente aggressivi, molte volte compare senza che il bambino e la sua famiglia se ne rendano conto. Ma quali sono i sintomi della quinta malattia? E come si riconosce? Vediamolo insieme.

Quali sono i sintomi della quinta malattia?

Inizialmente la sintomatologia della quinta malattia è simile a quella di una qualunque forma influenzale:

  • febbre (generalmente bassa);
  • mal di gola;
  • malessere generale e spossatezza;
  • mal di testa.

Solo dopo qualche giorno compare il sintomo più importante della quinta malattia, quello che ci permette di riconoscerla e le dà il nome: le guance, un po’ gonfie e calde, presentano entrambe un arrossamento a forma di farfalla.
Nei giorni successivi l’arrossamento si estende agli arti e al corpo e può durare anche molti giorni. Nella quinta malattia la febbre il più delle volte è assente o molto bassa.

L’esantema sul viso è così caratteristico che difficilmente passa inosservato. Mentre invece sugli arti e sul corpo la quinta malattia presenta delle bolle di colore rosso, un po’ a rilievo e qualche volta danno prurito.

Contagio, durata e cura della quinta malattia

La quinta malattia si trasmette da un soggetto all’altro attraverso le goccioline della saliva e il muco. Fra il contagio e la comparsa dei primi sintomi passano dai 4 ai 14 giorni. Anche un adulto può contrarre la quinta malattia, che si presenta con gli stessi sintomi dei bambini, ma ciò è molto difficile che accada, poiché molti adulti l’hanno già avuta in passato e posseggono dunque gli anticorpi contro il Parvovirus B19.

Non si tratta di una malattia pericolosa perché non dà praticamente mai complicazioni. I sintomi che precedono l’eruzione sul viso durano dai sette ai dieci giorni, ma sono spesso così lievi da passare inosservati. L’unico caso in cui la quinta malattia è pericolosa è se contratta in gravidanza perché può causare persino la morte del feto in utero. Per questo motivo è consigliabile evitare il contatto fra una donna incinta e un bambino affetto dalla quinta malattia.

Dalla comparsa dell’eruzione sul viso alla guarigione passano non più di quattro giorni. Non è previsto l’isolamento dopo la malattia, perciò il bambino che l’ha avuta può tornare a scuola non appena sarà guarito e si sentirà in grado di farlo.

Come si cura la quinta malattia?

Come per tutte le malattie virali non esistono farmaci specifici contro il Parvovirus B19. Né d’altro canto se ne avverte la necessità, dato il decorso lieve e l’esito benigno di questa malattia. Se la febbre dovesse essere alta e fastidiosa, si possono usare i comuni farmaci antifebbrili. Purtroppo al momento non esiste un vaccino contro la quinta malattia, anche perché si tratta di una forma benigna.

Non c’è nessun motivo per evitare l’esposizione della pelle al sole durante il decorso di questa malattia o subito dopo la guarigione.

Quinta e sesta malattia: come distinguono?

Sono entrambe malattie esantematiche, si manifestano cioè con un’eruzione sulla pelle. Ma sono causate da due virus diversi (quello della sesta malattia è un Herpes virus) e si presentano in maniera diversa. La sesta malattia inizia con una febbre piuttosto alta, l’esantema compare contemporaneamente al calo brusco della temperatura e precede la guarigione. Altra esantematica dal nome simile è la quarta malattia, di cui parliamo in questo articolo.

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Vincenzo Calia

pediatra e giornalista, ha esercitato per quarant’anni come pediatra di famiglia nel Servizio Sanitario Nazionale e ha fondato nel 2001 il bimestrale per i genitori «Un Pediatra Per Amico», che ha diretto per 16 anni. Attualmente è un pediatra libero professionista.

Articolo pubblicato il 10/09/2019 e aggiornato il 21/06/2024
Immagine in apertura Milos Dimic / iStock

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