Granuloma ombelicale dei neonati: cos’è e come si cura

Si tratta di una piccola massa di tessuto rosso o rosa che può formarsi nell'area intorno all’ombelico in seguito a una complicanza nella guarigione del moncone ombelicale. Come riconoscerlo e come trattarlo? Può comportare dei rischi per la salute del bambino?

Barbara Hugonin , genetista pediatrica
neonato con cordone ombelicale

Il granuloma ombelicale è una complicanza nella guarigione del moncone ombelicale, ovvero la parte di cordone che resta dopo il clampaggio alla nascita e che va incontro a un processo fisiologico per cui si asciuga e si stacca completamente nel giro di 10-14 giorni, lasciando come unico segna la cicatrice dell’ombelico.

Il moncone e l’area attorno vanno mantenuti puliti per evitare possibili infezioni. In questo articolo vedremo come evitare questa eventualità e, nel caso invece si presentasse, come riconoscerla e quali sono i trattamenti più efficaci. 

Granuloma ombelicale, cos’è e come si riconosce

Esattamente, cos’è e come riconoscere il granuloma ombelicale? In che forma si presenta? Si tratta di una piccola massa di tessuto rosso o rosa che può formarsi nell’area intorno all’ombelico. Normalmente dopo il clampaggio (ovvero il taglio del cordone) resta un moncone che, come detto, nel giro di massimo due settimane si secca e cade, mentre l’area intorno si cicatrizza. In alcuni casi, però, può presentarsi una protuberanza umida, dovuta a un eccesso di tessuto cicatriziale, accompagnata da secrezione di liquido e sangue. Riguarda circa un neonato su 500, ed è il problema più frequente legato alla cicatrizzazione del moncone ombelicale. Dall’entità dell’infiammazione dipende la quantità di secrezioni di liquido chiaro o di sangue.

Le caratteristiche del granuloma ombelicale da valutare e da sottoporre eventualmente al pediatra sono: 

  • Dimensioni. In genere la massa di tessuto è piccola (inferiore a un centimetro di diametro), rare sono le protuberanze più grandi dovute a un eccesso di tessuto. 
  • Colore. È di solito rosso o rosa intenso, ma può variare come le aree più o meno infiammate intorno all’ombelico.
  • Consistenza, che può essere molle o tenera al tatto. 
  • Aspetto umido o bagnato o viscido.
  • Secrezione di liquido che può essere chiaro o color sangue.

Perché si forma il granuloma ombelicale?

Il granuloma ombelicale può avere cause differenti, legate alla gestione del moncone, alla sua cicatrizzazione e anche a una predisposizione del bambino a sviluppare questa infiammazione. Se dovessimo spiegare perché viene il granuloma ombelicale dovremmo quindi considerare più di un motivo, ad esempio:

  • Una manipolazione impropria del moncone ombelicale, cioè quando non viene gestito correttamente dopo la nascita: la zona intorno non viene pulita bene, il moncone viene compresso o schiacciato con indumenti troppo stretti e non traspiranti (laddove invece dovrebbe essere lasciato scoperto per favorire la cicatrizzazione). Un altro errore è l’utilizzo di prodotti non adatti (polveri, lozioni, alcol), oltre all’eccessiva frequenza dei lavaggi; in entrambi i casi si rischia di irritare la zona attorno al moncone e creare un ambiente troppo umido dove facilmente si sviluppano infezioni. Specifichiamo che non ci sono raccomandazioni scientifiche solide sull’utilizzo di disinfettanti spray a base di collagene e acido ialuronico e di soluzioni alcoliche. In realtà spesso questi prodotti sono inutili, a meno che non vi sia il rischio di andare incontro a problemi di cicatrizzazione e infezioni, come nel nato più fragile e prematuro. 
  • Infezioni. Quelle batteriche e fungine nell’area ombelicale potrebbero interferire con il processo di guarigione e contribuire alla formazione del granuloma. Non accade spesso che si sviluppi un’infezione locale (onfalite) o addirittura più estesa, con rischio di sepsi, proprio per questo è importante avere cura del moncone ombelicale. Lo Staphylococcus aureus spesso associato alle infezioni della pelle, la Candida, alcuni ceppi di Pseudomonas, possono causare infezione e formazione di granulomi ombelicali soprattutto nei neonati fragili, nati prematuri e immunocompromessi, che sono più a rischio. 
  • Predisposizione. Alcuni neonati possono essere più suscettibili di altri alla formazione di granuloma ombelicale a causa di fattori genetici o ambientali. Non ci sono molti studi a riguardo ma negli anni si è ipotizzato che un deficit immunitario, in alcuni casi, possa causare una maggiore predisposizione alle infezioni, che facilmente si sviluppano in una ferita non cicatrizzata (il moncone appunto).

Nella maggior parte dei casi, osservare norme igieniche semplici ma essenziali aiuta a prevenire o a limitare la comparsa del granuloma. È buona norma lavarsi le mani con acqua e sapone sempre, lavare il bambino evitando l’immersione in acqua (non ci sono controindicazioni a farlo, ma mamme e papà devono sapere che potrebbe ritardare la caduta del moncone) e assicurarsi di tenere pulita l’area intorno al moncone, in particolare eliminando residui di urine e feci, che facilmente possono contaminare questo punto così delicato.

Gli estratti di arnica montana sembrano avere un’azione antifungina, antibatterica e antiinfiammatoria, quindi un effetto positivo sulla guarigione, cicatrizzazione e caduta del moncone ombelicale, anche se non c’è una significativa differenza nei nati dopo le 35 settimane trattati con il metodo di lavaggio e cura classico. [1]

Il trattamento con una polvere dermoprotettiva a base di arnica montana sembra ridurre i tempi di cicatrizzazione ed essiccamento del moncone e complicanze come la formazione di secrezioni o sangue; in merito a questo trattamento, è stato valutato anche l’effetto positivo e anti-stress sui genitori, evitando anche l’utilizzo di prodotti non adatti e conseguenze indesiderate. [2]

Come si cura il granuloma ombelicale?

Il granuloma ombelicale può essere curato a casa, anche se talvolta può richiedere trattamenti ospedalieri specifici; in entrambi i casi sempre dopo una valutazione del pediatra.
Più nel dettaglio, esistono diversi tipi di cure per il granuloma ombelicale. Ad esempio:

  • Cure conservative. Soprattutto nelle fasi iniziali, tenere l’area pulita e asciutta può favorire la guarigione naturale. Evitare di toccare o manipolare il granuloma e assicurarsi che l’ombelico sia adeguatamente aerato può aiutare a prevenire irritazioni e promuovere la guarigione.
  • Trattamenti medico-chirurgici. Uno dei metodi più efficaci è la matita caustica a base di nitrato d’argento al 75%, che a contatto col granuloma riesce a bruciarlo. Il pediatra può eseguire questo piccolo intervento in ospedale o in ambulatorio. È un metodo assolutamente indolore ed efficace già dopo due-tre trattamenti.
  • Trattamento domiciliare. Un metodo molto conosciuto e semplice, senza effetti indesiderati, è l’utilizzo del comune sale da cucina, con impacchi alla base della cicatrice (per capire come effettuare l’operazione, è sempre bene confrontarsi con il pediatra). [3]
  • Polveri. Dietro prescrizione medica, uUn preparato a base di zucchero salicilato al 3% da applicare tre volte al giorno con una garza asciutta, utilizzato sia a casa che in ospedale. Sono diversi gli studi che ne hanno valutato l’efficacia, con una riduzione dei tempi di guarigione e di caduta del moncone. 
  • Legatura. Effettuata dal pediatra, è una tecnica che utilizza un filo di seta per legare alla base il granuloma, in particolare quando appare allungato e stretto. L’uso di un filo di seta, assorbibile, rende questo metodo efficace, risolvendo il problema in una settimana.

Quando preoccuparsi per il granuloma ombelicale? Se il problema si presenta subito in forma grave, o continua a persistere nonostante le prime cure, c’è il rischio che l’infiammazione si estenda e si complichi in infezioni gravi. Infatti, se il granuloma è accompagnato da sangue e/o formazione di liquido, febbre, gonfiore, dolore, è fondamentale un trattamento antibiotico con creme e soluzioni da utilizzare localmente, per evitare che l’infezione possa diventare sistemica (compromettere quindi altri organi e tessuti) e portare a conseguenze più gravi. 

Nei casi in cui l’infezione persiste e il granuloma ha una massa più grande e non si risolve con la cauterizzazione, si può ricorrere all’asportazione chirurgica del moncone. Non è frequente, ma quando necessario è un trattamento efficace e definitivo, che porta a una guarigione completa.

A volte, pur essendo estremamente scrupolosi, non si ha la certezza assoluta di evitare questo spiacevole problema, l’importante è osservare sempre tutti i cambiamenti possibili e rivolgersi al pediatra per qualsiasi dubbio, consiglio e confrontarsi su quali siano le scelte migliori nel limitare e trattare il granuloma ombelicale. 

Note
[1] AA.VV. Umbilical cord stump medication with a topical dermo protective powder compared to dry care in healthy full-term and near-term newborns: a two-center prospective cohort study «Minerva Pediatr», Torino, 6 febbraio 2024
[2] AA.VV. Umbilical cord medication in healthy full-term newborns: a before-after uncontrolled quality improvement study «Eur J Pediatr», febbraio 2021;180(2):505-511
[3] Haftu H, Bitew H, Gebrekidan A, Gebrearegay H The Outcome of Salt Treatment for Umbilical Granuloma: A Systematic Review «Dovepress», 30 ottobe 2020, vol. 2020:14, pp. 2085-2092
Bibliografia
  • Abbas M. E. A., Up to date management of umbilical cord granuloma, «American Journal of Medical and Clinical Research & Review», vol. 2, 2023.
  • Banerjee A., Munghate G., et Al., Treatment of Umbilical Granuloma in Infants With Topical Application of Common Salt: A Scoping Review, «J. Pediat. Surgery», 2023. 
  • Namba F., Miahara N., Haga M., et Al., Interventions for treating umbilical granuloma: a protocol for a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials, «BMJ Open», 2023.
  • Steve E. V., Okon O.A., Umbilical granuloma: a case reports, «International Journal of Science and Research Archive», 2023
Articolo pubblicato il 16/04/2024 e aggiornato il 23/04/2024
Immagine in apertura Orbon Alija / iStock

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