La camomilla non è un sonnifero

Gli studi non confermano le proprietà sedative e favorenti il sonno di questa pianta, che piuttosto è dotata di azione antinfiammatoria e antispastica a livello dello stomaco e dell’intestino

Immagine per l'autore: Vitalia Murgia
Vitalia Murgia , pediatra e formatrice
Fiori della pianta di camomilla

Difficoltà di dormire, irrequietezza e irritabilità sono disturbi osservabili di frequente negli adulti e nei bambini, per questi problemi i genitori utilizzano spesso un rimedio naturale come la tisana di camomilla. La camomilla (Matricaria chamomilla o Chamomilla recutita) è una pianta della famiglia delle Asteracee di cui si usano i fiori. Il suo utilizzo risale a tempi antichissimi, essa è citata anche negli erbari della Mesopotamia e nel papiro Ebers, testi plurimillenari sull’uso delle piante medicinali.

I Greci antichi la usavano per curare molti mali e Dioscoride, medico greco del I sec. d.C, la consigliava per calmare i dolori, in particolare la cefalea, e per trattare i disturbi renali, epatici e vescicali. Nell’uso tradizionale italiano la tisana alla camomilla si beve soprattutto la sera per le sue supposte proprietà calmanti e favorenti il sonno. Ai bambini, nel desiderio di calmarli, spesso si danno quantità esagerate di tisana alla camomilla, ricche purtroppo anche di zucchero.

Camomilla: cosa dicono gli studi scientifici

Gli studi scientifici moderni non confermano, però, le proprietà sedative e favorenti il sonno di questa pianta. Le ricerche sull’animale e sull’uomo hanno confermato, invece, che è dotata di azione antinfiammatoria e antispastica a livello dello stomaco e dell’intestino e perciò allevia il dolore e il gonfiore dell’intestino e dello stomaco, i bruciori e le eruttazioni. Può essere utilizzata quindi per lenire i disturbi che accompagnano la gastrite e in genere gli stati infiammatori dell’apparato gastro-intestinale.

Proprio perché fa tanto bene allo stomaco e all’intestino probabilmente si è perpetuata la convinzione millenaria che la camomilla favorisca il sonno. Avere meno problemi allo stomaco e all’intestino durante la notte facilita sicuramente il sonno.

Studi sull’uomo hanno anche confermato che la camomilla riduce il tempo di guarigione delle ferite stimolando la rigenerazione di nuovi tessuti cutanei e che è efficace nella cura delle infiammazioni della bocca e delle gengive, della mucosa anale e genitale.

Quando e perché usare la camomilla nei bambini?

Nel bambino, anche molto piccolo, può essere usata in combinazione con finocchio, in caso di coliche gassose o con melissa e passiflora per i disturbi del sonno. Attenzione però perché le tisane solubili in granuli spesso contengono solo minime quantità di estratti (non garantiscono effetti certi dal punto di vista fitoterapico) e inoltre, avendo molto zucchero, possono disturbare l’allattamento al seno e rovinare i denti.

La camomilla può causare, anche se di rado, reazioni allergiche, più di frequente in persone già allergiche alle piante della famiglia delle Asteracee. Non è invece consigliata la somministrazione della camomilla ai neonati, dal momento che potrebbe creare un senso di sazietà nel piccolo e una diminuzione dell’assunzione di latte.

Istruzioni per l’uso

Per le coliche gassose o per disturbi del sonno (in combinazione con altre piante a blando effetto sedativo) è preferibile ricorrere a sciroppi ben formulati e di qualità seguendo le indicazioni riportate nella confezione. Volendo usare la tisana è meglio prepararla con la bustina filtro e senza aggiunta di zuccheri. Ne vanno somministrate solo piccole quantità (30-40 ml al massimo per dose) poche volte al giorno nel lattante. È scorretto far bere abitualmente al bambino abbondanti quantità di tisane dal biberon.

Scheda tecnica della camomilla:

Origine: Europa meridionale e orientale e Asia
Famiglia: Asteraceae/Compositae
Parte utilizzata: fiori
Preparazione farmaceutica: estratti secchi titolati o tisana
Principali effetti: antinfiammatorio, ri-epitelizzante, cicatrizzante.
Interazioni con altri farmaci: nessuno
Effetti collaterali: rare allergie.

Articolo pubblicato il 15/09/2015 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura Thomas Demarczyk / iStock

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