Melatonina per bambini: cos’è e quando si utilizza

La melatonina può essere data, in casi selezionati, ai bambini di qualunque età, neonati compresi, rispettando il dosaggio massimo consentito dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare. In pediatria viene impiegata soprattutto nei bambini con problematiche di tipo neuropsichiatrico e nel trattamento di particolari disturbi del sonno

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Lilia Morabito , pediatra
bambini dormono per melatonina

Melatonina sì o no? L’impiego della melatonina nei bambini è cresciuto tantissimo nel corso degli ultimi anni e al tempo stesso sono aumentati gli scopi per i quali questa sostanza, conosciuta anche come “ormone del sonno”, viene utilizzata, portando molti genitori a interrogarsi sul suo uso. Spesso infatti si sente parlare di melatonina in riferimento alla sua funzione di favorire l’addormentamento, ma gli effetti della melatonina non sono limitati solo a quest’ambito. 

In questo articolo approfondiremo cos’è questa sostanza, quando e come può essere assunta in età pediatrica

Cos’è e a cosa serve la melatonina

Partiamo col dire cos’è la melatonina: si tratta di un ormone, cioè una sostanza normalmente prodotta nel nostro organismo, che serve a mantenere il corretto equilibrio tra il sonno e la veglia. La melatonina infatti “mette in ordine” molti processi che avvengono nel nostro corpo durante la giornata, facendo in modo che si verifichino seguendo un ritmo, chiamato ritmo circadiano.

Oltre a questa funzione fondamentale, la melatonina interviene nella risposta allo stress, limita il danneggiamento dei tessuti a causa della funzione antiossidante e ha anche proprietà benefiche sul sistema immunitario. Questa sostanza viene prodotta dalla ghiandola pineale o epifisi, un piccolo organo che si trova all’interno del cervello e che è formato da cellule sensibili all’alternanza luce/buio percepita attraverso l’occhio. 

La produzione di melatonina è infatti maggiore durante la notte, in particolare fra le ore 2 e le ore 4,  e si riduce in seguito all’esposizione alla luce del giorno. Altri fattori che influenzano la sintesi di melatonina sono la stagione dell’anno (la sua produzione è minore in estate e più abbondante in inverno) e l’età, infatti sia i neonati, sia gli anziani ne producono meno. Questo spiega perché il ritmo sonno/veglia dei neonati e degli anziani è diverso da quello dei bambini più grandi o degli adulti. 

Quando si utilizza la melatonina?

L’uso pediatrico della melatonina è riservato a casi selezionati e sempre dietro indicazione medica. Non dobbiamo infatti pensare che le formulazioni di melatonina per bambini debbano essere utilizzate in tutti i bambini che hanno difficoltà ad addormentarsi o in tutti i neonati che presentano un sonno disturbato o che “si ostinano” a rimanere svegli e piangono inconsolabilmente.

Le notti “bianche” sono infatti un problema abbastanza frequente per le famiglie con bambini. I dati pubblicati dalla Società Italiana di Pediatria dimostrano che il 25% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di disturbi del sonno e le cause di questo problema sono rappresentate dalle cattive abitudini di vita, dall’aumento delle luci artificiali e dall’utilizzo sempre più precoce degli strumenti elettronici, come tablet o smartphone.

Nei bambini più piccoli, di età compresa fra 1 e 3 anni, i disturbi del sonno possono inoltre essere legati alla cosiddetta “ansia da separazione”, cioè la paura di essere separati dalla mamma, che fa nascere una terribile sensazione di ansia e impedisce un riposo notturno senza interruzioni. In questi casi è importante che il genitore rassicuri il piccolo e lo accompagni all’addormentamento con dei rituali, come, ad esempio, la lettura di un libro a luce soffusa. 

Fra le “regole d’oro” per il buon sonno individuate dalla Società Italiana di Cure Primarie Pediatriche (SiCUPP), troviamo anche quella di far dormire il bambino sempre nella stessa stanza adeguatamente preparata, rispettando l’orario in cui va a nanna e dai 3-4 mesi di vita  dissociare la fase dell’alimentazione da quella del sonno, ossia staccarlo dal seno o dal biberon quando si sta per addormentare e metterlo sul lettino.

In pediatria la melatonina viene utilizzata nel trattamento dei disturbi del sonno dei bambini con problematiche di tipo neuropsichiatrico (disturbi dello spettro autistico, deficit d’attenzione- iperattività) o con malattie neurologiche mentre, più raramente, si utilizza in  bambini sani che presentano disturbi del sonno che non si sono risolti dopo l’applicazione delle tecniche comportamentali di cui abbiamo parlato (rassicurazione, impostazione di rituali, ecc.).

Trattandosi inoltre di una sostanza a effetto sedativo, la melatonina viene somministrata ai bambini che devono essere sottoposti ad anestesia o a procedure invasive.

Melatonina: età e dosaggi 

Da che età possiamo somministrare la melatonina ai bambini? La melatonina può essere data ai bambini di qualunque età, neonati compresi, nei casi selezionati dal pediatra. Studi recenti hanno infatti messo in evidenza l’effetto benefico di questa sostanza anche nei neonati prematuri o in quelli che hanno avuto problematiche varie, come ad esempio sofferenza alla nascita, gravi infezioni o distress respiratorio.

La melatonina può essere somministrata a un dosaggio di 0.5-1 mg al giorno, da assumere preferibilmente la sera, prima di andare a dormire. L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ha stabilito che i preparati a base di melatonina devono rispettare il dosaggio massimo di 1 mg, poiché al di sopra di questa concentrazione la melatonina diventa un vero e proprio farmaco. Gli integratori di melatonina in gocce per bambini presenti in commercio rispettano infatti in maniera rigorosa questo limite di dosaggio.

Effetti collaterali e controindicazioni della melatonina

Non esistono particolari controindicazioni all’impiego della melatonina e non sono stati descritti nemmeno altri effetti negativi. 

A questo punto possiamo rispondere con una buona dose di tranquillità alla domanda che molti genitori si fanno: si può dare la melatonina ai bambini? Assolutamente sì, ma solo in casi selezionati e dopo avere condiviso questa scelta con il proprio pediatra

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Lilia Morabito

calabrese, dopo la laurea in Medicina e chirurgia, conseguita presso l’Università di Messina, inizia il proprio percorso di formazione specialistica in Pediatria presso lo stesso Ateneo. Durante gli anni della scuola di specializzazione approfondisce le proprie conoscenze nel settore delle malattie endocrine dell’età infantile frequentando il Centro di Endocrinologia pediatrica del Policlinico Universitario di Messina. È autrice di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Dal 2019 scrive per Uppa.

Bibliografia

 

Articolo pubblicato il 26/11/2021 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura PeopleImages / iStock

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