Perdite da impianto: cosa sono e come si riconoscono

La comparsa di piccoli sanguinamenti è un evento che può generare molta preoccupazione nelle donne. Le perdite da impianto, però, sono un fenomeno fisiologico del tutto normale che può presentarsi nel caso in cui sia appena avvenuto il concepimento

Martina Sarti , ostetrica
Donna controlla test di gravidanza dopo perdite da impianto

Elisa e il suo compagno, da un po’ di tempo, stanno cercando di concepire un bambino. Più o meno nel periodo in cui aspetta l’arrivo delle mestruazioni, Elisa si accorge di un leggero sanguinamento a livello vaginale. Si tratta di un fenomeno fisiologico del tutto normale, le cosiddette “perdite da impianto”, ossia delle secrezioni vaginali che possono presentarsi proprio dopo un concepimento; più precisamente, nei giorni in cui avviene l’annidamento dell’embrione all’interno della cavità uterina.

Non sempre, però, risulta facile riconoscere le perdite da impianto, poiché potrebbero essere scambiate per spotting premestruale o per l’inizio del flusso mestruale stesso. 


Cosa sono e come si riconoscono le perdite da impianto

Cosa sono esattamente le perdite da impianto? Per capirlo, cerchiamo di descrivere cosa succede nel corpo della donna. L’impianto è un evento che ha inizio circa 5-7 giorni dopo il concepimento e avviene quando l’embrione migra dalla tuba di Falloppio – luogo in cui è avvenuta la fecondazione – fino all’utero.

All’interno della cavità uterina l’embrione inizia il suo processo di impianto (o “annidamento”) attivando una serie di fenomeni biochimici che gli consentono di aderire, “scavare” e inserirsi in profondità nel tessuto uterino (tecnicamente chiamato “endometrio”). 

Ebbene, le perdite da impianto possono comparire proprio in corrispondenza di questi eventi: l’adesione e fusione dell’embrione a livello dell’endometrio potrebbe causare un lieve sanguinamento dell’endometrio stesso.
L’impianto si completa in una decina di giorni e dà luogo a successive e ulteriori evoluzioni, come ad esempio la formazione della placenta e l’inizio degli scambi nutritivi tra madre e bambino.

Vediamo ora quali sono le caratteristiche delle perdite da impianto, così riuscire a distinguerle dall’inizio della mestruazione. Le secrezioni vaginali sono generalmente lievi, di colore rosato o marrone, e si presentano sotto forma di piccole gocce, oppure possono essere mucose o viscose.
Le perdite da impianto sono comunemente di breve durata, non creano problemi, né hanno un significato patologico per il decorso della gravidanza o la salute del futuro bambino.

Le caratteristiche possono tuttavia variare da donna a donna, motivo per cui riconoscere le perdite da impianto non è sempre facile.
Non vi sono inoltre segni specifici correlati a questo fenomeno: alcune donne raccontano di crampi, fastidi simil-mestruali o sensazioni di tensione addominale nei giorni delle perdite da impianto. Altre invece non percepiscono nessun cambiamento o sintomo particolare.

Quando si verificano le perdite da impianto?

Parliamo di un evento estremamente variabile, che non si verifica sempre, bensì solo in alcuni casi (circa tre-quattro donne su 10). Quando avvengono, le perdite da impianto si presentano nei giorni dell’annidamento, ovvero tra i 7 e i 14 giorni dopo il concepimento. 

La durata delle perdite da impianto è, nella maggior parte dei casi, abbastanza breve: si va dal singolo episodio isolato a episodi che si prolungano per un massimo di 3-4 giorni

Come già accennato, talvolta è addirittura possibile confondere le perdite da impianto con secrezioni premestruali (spotting) o con la comparsa della mestruazione stessa. Quest’ultima opzione si verifica nei casi in cui le perdite da impianto durano più di un giorno, quando sono associate a tensioni addominali o a fastidi simil-mestruali e, soprattutto, quando compaiono in prossimità dei giorni in cui si attendono le mestruazioni. 

Tuttavia vi sono differenze significative tra le perdite da impianto e una comune mestruazione: il colore delle perdite da impianto non è quasi mai rosso vivo, la quantità è sempre molto inferiore rispetto a una mestruazione, così come l’intensità delle sensazioni fisiche è generalmente più lieve.

Come distinguere invece le perdite da impianto da un’eventuale minaccia d’aborto? Per capirlo, facciamo un elenco con le caratteristiche principali di entrambi i fenomeni.

Le perdite da impianto, comunemente:

  • sono rosate, marroni, rossastre;
  • hanno un aspetto viscoso o sono associate a muco;
  • sono di breve durata;
  • si presentano in quantitativi scarsi;
  • sono associate a fastidi o tensioni e più raramente a dolori;
  • si presentano prima che la donna sia venuta a conoscenza della gravidanza o nei primissimi giorni del ritardo.

Le perdite che si presentano in caso di minaccia d’aborto, invece:

  • sono di colore rosso vivo e di consistenza fluida/liquida;
  • con buona probabilità si associano a dolori mestruali e crampi uterini medio/intensi;
  • compaiono dopo che la donna ha conferma della gravidanza in corso.

Perché si verificano le perdite da impianto?

Le perdite da impianto sono del tutto casuali e non hanno alcun significato rispetto a quello che sarà l’andamento della gravidanza: non indicano né un corretto impianto, né rappresentano un segnale avverso per il decorso della gestazione. 

Non è facile determinare perché si hanno le perdite da impianto, ma come già detto le cause sono riconducibili al processo di adesione e fusione dell’embrione all’interno della parete uterina.
Nonostante siano riconoscibili talvolta solo a posteriori (ossia una volta accertata la gravidanza) e nonostante siano correlate a segni e sintomi piuttosto contenuti, è tuttavia fondamentale che la donna abbia la possibilità di rivolgersi a un professionista (come nel caso di Elisa) se ha timore che la comparsa di tali perdite rappresenti un evento anomalo.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 05/01/2023 e aggiornato il 22/08/2023
Immagine in apertura Delmaine Donson / iStock

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