Riflesso di estrusione: cos’è e come si riconosce

È un riflesso istintivo che tutti i neonati hanno e che scompare dopo alcuni mesi. Perché è così importante e in che modo è legato al passaggio all’alimentazione complementare?

Annamaria Sapuppo , pediatra
prima pappa in svezzamento

Nei primi mesi di vita le capacità motorie orali dei bambini sono ancora immature. A questa età, infatti, oltre ad avere uno scarso controllo della testa e del collo, mancano le capacità motorie necessarie per spingere fuori dalla bocca eventuali corpi/oggetti. In più i bambini di quest’età giacciono spesso sulla schiena o in posizione reclinata, con la forza di gravità che può spingere eventuali corpi estranei verso la gola, il che comporta quindi un rischio di soffocamento (in questo articolo troverete alcuni importanti suggerimenti per evitare che ciò accada).

I bambini a questa età sono però dotati di un riflesso istintivo e naturale che serve proprio per evitare tutto ciò. Si tratta del riflesso di estrusione. Man mano che svanisce, i piccoli apprendono anche i movimenti più coordinati della lingua e delle dita, e diventano quindi capaci di spingere volontariamente via ciò che hanno in bocca. Non è un caso che la scomparsa di questo riflesso rappresenti uno dei segnali fondamentali da riconoscere per capire quando un bambino potrebbe essere pronto per iniziare lo svezzamento (o per meglio dire l’alimentazione complementare).

Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste il riflesso di estrusione, come riconoscerlo e come comportarsi di conseguenza, in relazione anche alla successiva proposta di nuovi alimenti diversi dal latte materno o dalla formula artificiale

Cos’è il riflesso di estrusione?

Il riflesso di estrusione cos’è? Consiste in un movimento del tutto involontario che il neonato effettua quando uno stimolo esterno raggiunge l’interno della sua bocca. In particolare, il piccolo tende istintivamente a spingere via con la lingua qualsiasi corpo estraneo introdotto nel cavo orale.

Questo riflesso è fisiologico e serve a favorire la suzione del latte dal seno materno, impedendo un eventuale soffocamento. Nello specifico, si tratta di un riflesso “arcaico”, cioè presente già dalle prime fasi dell’evoluzione, correlato all’istinto di sopravvivenza che porta il piccolo a cercare il nutrimento dato dal latte materno. Questo riflesso non solo è del tutto naturale, ma è anche temporaneo: infatti, quando il bambino sarà pronto per iniziare svezzamento – dunque sarà in grado di ingerire anche altri alimenti oltre al latte –, tenderà progressivamente a scomparire.

Di solito, il momento per iniziare lo svezzamento è intorno ai sei mesi di vita. Tuttavia, ricordiamoci che questo è solo un riferimento generico: non esiste una tempistica precisa, ogni bambino ha i suoi tempi, e questi vanno rispettati.

Per verificare il riflesso di estrusione basta introdurre delicatamente un dito o, ancor meglio, un cucchiaino nella bocca del piccolo, e ci si accorgerà così di una lieve spinta della lingua che impedisce l’accesso al corpo estraneo.

Quando compare il riflesso di estrusione? E quando scompare?

Quando avviene esattamente la comparsa del riflesso estrusione? Parliamo, come detto, di un riflesso naturale e istintivo che tutti i neonati presentano fin dalla nascita, ma che si sviluppa generalmente a partire dalla 32^ settimana di gravidanza.

Per quanto riguarda invece la scomparsa del riflesso di estrusione, come già accennato avviene intorno ai sei mesi di vita, ed è uno degli indicatori del fatto che il bambino è pronto per lo svezzamento. Altri segnali importanti includono la capacità di sedere con poco o nessun supporto, l’interesse per il cibo e la capacità di afferrare oggetti e portarli alla bocca.

Quando il bambino inizia a perdere il riflesso di estrusione, non spingerà più automaticamente fuori dalla bocca oggetti o cibi introdotti. Inizierà invece a provare a masticare e a ingoiare. Il riflesso di estrusione è infatti un riflesso protettivo, che impedisce al bambino di soffocare con oggetti che potrebbero essere per lui troppo grandi da ingerire.

Come riconoscere il riflesso di estrusione?

Quali sono esattamente i segnali del riflesso estrusione? Riconoscere il riflesso di estrusione in un neonato è abbastanza semplice. Come abbiamo detto, la prova del dito/cucchiaino delicatamente introdotti nella sua bocca e respinti dalla lingua è un segno evidente. Questa reazione ci indica che il piccolo non è ancora pronto a ingerire cibi solidi.

A tal proposito, va ricordato che non esiste un metodo specifico per “far perdere” il riflesso di estrusione: scompare naturalmente e non c’è alcun bisogno di affrettare questo processo. Al contrario, è importante rispettare i tempi del bambino e non forzarlo a mangiare alimenti diversi dal latte prima che sia pronto a farlo. L’introduzione precoce di cibi solidi comporta infatti il rischio di soffocamento e altri problemi digestivi.

Riflesso di estrusione e svezzamento: perché sono legati?

Il riflesso di estrusione e lo svezzamento sono strettamente collegati. Come detto, il riflesso è infatti un indicatore chiave del fatto che il bambino non è ancora pronto a ingerire cibi solidi. Infatti, attraverso l’azione di spinta esercitata dalla lingua contro qualsiasi cosa venga introdotta nella bocca, viene favorita la suzione del latte materno e impedito un eventuale soffocamento.

Quando, invece, il bambino è pronto per lo svezzamento, cioè per iniziare a ingerire anche altri alimenti oltre al latte materno, il riflesso di estrusione scompare. È fondamentale attendere che ciò accada prima di iniziare l’introduzione dei cibi solidi. Oltre a questo aspetto, va tenuto presente che il piccolo non deve presentare altre problematiche, come ad esempio una mancata acquisizione della posizione seduta oppure della capacità di afferrare gli oggetti per portarli alla bocca. Tutti questi fenomeni sono legati allo sviluppo del bambino, per cui, a mano a mano che ciò avviene, ci si avvicinerà sempre di più al momento ottimale per iniziare l’alimentazione complementare a richiesta.

Ecco alcuni consigli che potrebbero essere utili:

  1. Non costringere il bambino a mangiare.
  2. Lasciare il cucchiaino in mano al bambino, quando avrà raggiunto una sufficiente coordinazione motoria per portarlo alla bocca. Magari la cosa comporterà un po’ di macchie e sporco attorno, ma questo è il modo migliore per far abituare il piccolo a maneggiare la posata.
  3. Introdurre un alimento per volta, senza mischiarli. In questo modo il bambino si abituerà ai sapori diversi.
Bibliografia
  1. EFSA Panel on Nutrition, Novel Foods and Food Allergens (NDA) et al. Appropriate age range for introduction of complementary feeding into an infant’s diet. EFSA J. 2019 Sep 12;17(9):e05780.
  2. Lau C, Geddes D, Mizuno K, Schaal B. The development of oral feeding skills in infants. Int J Pediatr. 2012;2012:572341.
Articolo pubblicato il 19/03/2024 e aggiornato il 25/03/2024
Immagine in apertura LucaLorenzelli/ iStock

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