Primi tentativi alla scoperta del mondo

Il traguardo dei 4 mesi è caratterizzato da una crescente consapevolezza nei confronti del mondo circostante e da nuove competenze motorie che consentono sequenze di movimenti più complessi. Il bambino è partecipe e protagonista di ciò che gli accade intorno

Gruppo formatori Centro Touchpoints Brazelton
Luca Migliaccio , psicologo
Bambina di 4 mesi cerca di gattonare

Quello dei 4 mesi è un traguardo emozionante per voi e il vostro bambino. Nei mesi passati sono avvenuti tanti cambiamenti, e tutta la famiglia si è dovuta riorganizzare intorno ai bisogni primari del nuovo arrivato. Adesso sembra che molti degli sforzi fatti possano essere ripagati dalle crescenti capacità comunicative del bambino e dal sempre maggiore coinvolgimento che il piccolo manifesta all’interno della relazione con voi. I 4 mesi possono rappresentare una fase di grande orgoglio per i genitori, perché è estremamente appagante osservare ogni piccolo traguardo che il bambino raggiunge, sia sul piano comunicativo e sociale, sia su quello motorio.

Relazione e competenze motorie

Adesso vostro figlio è in grado di mantenere uno stato di veglia per periodi più lunghi ed è molto interessato dal mondo che vede intorno a sé. Avrete notato che può essere assai espressivo e vivace: produce vocalizzi e suoni gutturali, può scoppiare in grandi risate, anche in risposta al vostro volto e alla vostra voce, di cui coglie sempre più le intenzioni espressive. Ora non ci sono dubbi che riconosca le persone a lui familiari e può manifestare chiaramente le sue preferenze, attraverso lo sguardo, il volto e i movimenti del tronco e degli arti. È incantato dai volti delle persone e sta scoprendo il mondo.

In questa fase potete divertirvi insieme chiacchierando, cantando e ridendo… presto noterete, ascoltandolo e aspettando, che quando vi ha davanti a sé è in grado di proporsi e iniziare un’interazione giocosa. Le sue competenze motorie stanno crescendo e si stanno organizzando in sequenze di movimenti sempre più complessi: a pancia sotto si appoggerà sugli avambracci e piano piano imparerà a protendersi, poi a sollevare le braccia e andare ad afferrare gli oggetti (4-6 mesi). Quando vede un oggetto, lo tocca, poi lo afferra e lo porta alla bocca per esplorarlo. Ora potete offrirgli degli oggetti da maneggiare e mettere in bocca. Potreste persino provare a metterli di fronte a lui a una distanza tale per cui deve impegnarsi per raggiungerli, e condividere con entusiasmo i suoi tentativi (in questo articolo parliamo della graduale conquista dei primi passi). A partire dai 4-5 mesi, inoltre, potreste offrire delle esperienze di attività per terra (non da seduto), mettendolo a pancia in su, a pancia sotto, di fianco, dandogli così la possibilità di giocare e sperimentare il movimento in libertà e sicurezza.

Le routine quotidiane

La vita familiare può essere agevolata da ritmi prevedibili e routine quotidiane (ad esempio, una sequenza fatta di pasti, passeggiate, riposini, giochi, bagnetto…). Le routine aiutano tutta la famiglia: in primo luogo, creano stabilità e sicurezza al bambino, che ora può riconoscere situazioni sperimentate abitualmente (cibo, pulizia, uscite, addormentamento). La ripetizione permette al bambino di prevedere e anticipare ciò che accadrà, organizzando meglio il suo comportamento, e sentendosi partecipe e protagonista di ciò che gli succede intorno. In secondo luogo, se vengono proposte delle routine, la giornata diventa sempre più regolare, incluse le fasi di sonnoveglia e i momenti dei pasti, che hanno ora una ritmicità nel corso delle 24 ore: ciò aiuterà anche i genitori a organizzare più facilmente la giornata.

Una nuova spinta evolutiva

Grazie alla maturazione cerebrale del bambino, la consapevolezza del mondo circostante aumenta. A questa età può guardare mettendo a fuoco a distanze maggiori, e ciò vuol dire che vostro figlio sta diventando consapevole dei suoni e delle cose che vede in un modo del tutto nuovo. Questa nuova spinta evolutiva può avere ripercussioni su varie aree. Un esempio è il momento del pasto. Infatti, se prima riuscivate a coinvolgere il bambino in una lunga poppata, ora può essere più complicato. È difficile per lui rimanere attaccato quando intorno avvengono cose nuove e stimolanti che vuole guardare e ascoltare.

Questo comportamento può dare origine a varie preoccupazioni nei genitori. Alcuni hanno paura che rappresenti un rifiuto del seno, oppure che il seno non stia producendo abbastanza latte e per questa ragione il bambino smetta di poppare. In realtà, tutto ciò rappresenta un segnale positivo di crescita del bambino, che può durare circa due settimane e al quale è bene adattarsi, per non rischiare di interrompere precocemente l’allattamento, o di sentirsi frustrati e inadeguati come genitori. Potreste, ad esempio, lasciare che il bambino interrompa momentaneamente il pasto per guardarsi intorno ed esplorare, oppure potreste allattare il bambino in un ambiente calmo e con poche distrazioni, soprattutto al mattino e alla sera. Questi piccoli accorgimenti vi permetteranno di continuare a supportare con entusiasmo l’eccitazione che il bambino manifesta mentre impara a conoscere sé stesso e il mondo.

Il sonno

Questi cambiamenti maturativi potrebbero influenzare anche il sonno. A 4 mesi, infatti, la maturazione cerebrale consente periodi più lunghi di sonno, che possono durare anche otto ore consecutive, con brevi risvegli notturni. In questa fase il bambino è molto aiutato dai rituali a rilassarsi e addormentarsi, esperienza di separazione dal mondo esterno che vivrà ogni volta che si riaddormenta dopo un risveglio. Durante la notte, per gestire i brevi risvegli notturni, alcuni bimbi possono aver sviluppato delle capacità di autoconsolazione che garantiscono la possibilità di riaddormentarsi da soli: succhiarsi il dito, mettersi in una posizione comoda, ad esempio ricercando i bordi del lettino per sentirsi più contenuti. Altri bambini, invece, devono ancora imparare ad autoregolarsi e hanno bisogno del vostro aiuto, che richiedono anche intensamente, specie se si risvegliano in una situazione diversa da quella in cui si sono addormentati e che non si sentono ancora in grado di affrontare. In questi casi è utile gestire i risvegli notturni, analogamente al primo addormentamento, con rituali che assecondino la necessità del bambino di essere consolato dai genitori, aiutandolo al tempo stesso a sviluppare gradualmente competenze di autoorganizzazione del comportamento.

Verso l’autonomia

Cari genitori, vostro figlio sta crescendo a piccoli passi. Nei prossimi mesi svilupperà molte nuove competenze motorie e cognitive che gli permetteranno di sperimentare una maggiore autonomia, e questo alle volte può essere difficile per voi, perché fino ad ora avete vissuto un’unione molto intima con lui. Inoltre scoprirà l’alimentazione con cibi solidi e dopo i 6 mesi potrebbe insorgere un atteggiamento di paura – che non avevate mai osservato – nei confronti di persone a lui estranee (spesso anche verso persone familiari che vede in modo più intermittente). Affrontare questa fase sarà impegnativo per il bambino, che potrebbe avere maggiori difficoltà nelle separazioni, maggior bisogno di modalità di accudimento stabili e di rispetto dei suoi tempi di graduale maturazione.

Articolo pubblicato il 26/05/2020 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura romrodinka / iStock

Condividi l'articolo