Introduciamo il tema delle difese immunitarie dei bambini attraverso un esempio. I genitori di Vittoria sono disperati. Quest’anno la loro piccola ha iniziato il nido e nei primi tre mesi non è mai riuscita a frequentare la struttura per più di tre giorni consecutivi, perché ogni volta c’è un raffreddore, una o una diarrea che glielo impedisce.
«Perché si ammala così spesso? Potrebbe avere un sistema immunitario particolarmente debole? Cosa possiamo fare per rafforzarlo un po’?», chiedono i genitori al pediatra, soprattutto dopo aver scoperto che alcuni compagni di classe di Vittoria prendono vitamine e integratori per rafforzare le difese immunitarie. Ma questi prodotti sono davvero efficaci per rafforzare le difese immunitarie dei bambini? E soprattutto, il sistema immunitario di un bambino va veramente rafforzato?
Le difese immunitarie dei bambini sono un sistema complesso che cresce assieme a loro e che, come tutto il resto dell’organismo, impara a svilupparsi tramite il contatto con l’ambiente circostante. È proprio incontrando le forme più disparate di germi che il sistema immunitario “impara” a riconoscere e combattere le più comuni infezioni (parliamo ovviamente di bambini in buona salute, ai quali non è stato diagnosticato alcun deficit immunitario). Come vedremo più avanti, per rafforzare le difese immunitarie dei bambini occorre seguire alcuni semplici consigli.
«E l’utilizzo di vitamine e integratori per le difese immunitarie dei bambini? Serve oppure no?». L’utilizzo di questi prodotti non è supportato da alcuna letteratura scientifica che ne abbia verificato l’efficacia.
Inoltre non lasciamoci ingannare dalla dicitura “naturale” che spesso troviamo riportata sulle etichette, poiché nessuna molecola, per quanto di derivazione biologica o naturale, è mai totalmente innocua. Spesso, anzi, vitamine e integratori per le difese immunitarie contengono sostanze in grado di stimolare reazioni allergiche in soggetti predisposti e di accumularsi nell’organismo (come nel caso delle vitamine liposolubili) con potenziali effetti tossici con un rapporto rischio/beneficio nella somministrazione ai più piccoli assolutamente sfavorevole.
Come già accennato, le difese immunitarie dei bambini appena nati sono immature e si sviluppano con la crescita. Anche alla nascita però il neonato non è completamente “scoperto”, cioè privo di ogni difesa immunitaria. Gli anticorpi materni, infatti, lo raggiungono attraverso la placenta durante l’ultimo trimestre e rimarranno con lui per proteggerlo i primi mesi di vita. Inoltre, durante il parto, l’attraversamento del canale vaginale aiuta il piccolo a costruire il cosiddetto microbiota intestinale, perché gli fornisce un sistema di batteri “buoni” che lo accompagneranno per tutta la vita e che saranno fondamentali nell’aiutare il suo sistema immunitario a riconoscere e combattere i batteri “cattivi”.
Nel caso di parto cesareo – dunque se mancherà il passaggio vaginale – esistono altri modi per fornire al neonato una protezione. In primis con l’allattamento materno, che contiene anticorpi e altre sostanze fondamentali, ma anche attraverso il contatto pelle a pelle tra la mamma e il bambino, che permette il passaggio di batteri “buoni”. Questo “scambio”, fondamentale dopo il parto, continua anche successivamente per tutto il periodo neonatale e durante l’allattamento anche quando il bimbo è più grande. Niente paura, dunque, se il vostro bambino è nato da parto cesareo e/o è alimentato con un latte artificiale: Madre Natura ha escogitato molti sistemi per proteggerlo!
Anche dopo questi primi mesi di vita, il sistema immunitario del bambino continuerà a plasmarsi e maturerà con lui. Crescendo, infatti, veniamo esposti a germi di ogni tipo (principalmente virus e batteri). I globuli bianchi, che formano le cellule dell’immunità nel nostro organismo, una volta venuti a contatto con un nuovo germe produrranno non solo gli anticorpi necessari per combatterlo ma anche cellule e anticorpi della “memoria”, ovvero una immunità a lungo termine grazie a cui è possibile mettere da parte le informazioni fondamentali qualora dovessimo incontrare nuovamente lo stesso patogeno.
Questo processo di maturazione è quindi fortemente legato al contatto con l’ambiente esterno: più patogeni il bambino incontrerà precocemente, prima il suo sistema immunitario potrà maturare riducendo via via la frequenza delle infezioni.
Dunque è sbagliato parlare di difese immunitarie basse nei bambini solo in virtù del fatto che questi si ammalano spesso: se si ammalano di frequente, soprattutto nei primi mesi di nido, vuol dire che stanno esercitano il loro sistema immunitario per proteggersi meglio in futuro.
Quando possiamo dire che il sistema immunitario del bambino è maturo? La prima fase di maturazione avviene entro l’anno di vita, e si giunge a uno stadio di stabilità entro i tre anni. In questo lasso di tempo il bambino, soprattutto se ha avuto modo di entrare spesso in contatto con altri coetanei e adulti sia del proprio nucleo familiare sia esterni, incontra moltissimi germi dai quali “imparerà” a difendersi.
Non dimentichiamo, però, che il sistema immunitario è in continua evoluzione, e si modifica dunque per tutto il corso della nostra vita, adattandosi in base alle nostre esperienze e al nostro stile di vita.
Dunque, come rafforzare le difese immunitarie dei bambini? Cosa possiamo fare invece di acquistare inutilmente integratori e vitamine di cui, ricordiamolo, non esistono prove di efficacia dal punto di vista scientifico? Ecco alcuni consigli utili.
Pediatra, attualmente svolge un dottorato di ricerca in Immunologia, Medicina Molecolare e Biotecnologie Applicate presso l’Università di Roma Tor Vergata e lavora come Clinical Research Fellow presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, dove svolge attività clinica presso il Dipartimento di Oncoematologia, Terapia Cellulare, Terapie Geniche e Trapianto Emopoietico e attività di ricerca presso i laboratori dell’Unità di Terapia Cellulare e Genica delle Malattie Ematologiche.