Lunghezza del feto: perché è importante misurarla?

È un parametro che viene rilevato durante la valutazione ecografica dallo specialista ginecologo. Nel periodo compreso tra la nona e la quattordicesima settimana, questo dato consente di stimare l’età gestazionale del nascituro con una buona precisione

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Anna Maria Bagnato , pediatra
Calcolo della lunghezza del feto tramite ecografia

Le prime otto settimane della gravidanza rappresentano la fase dell’embriogenesi, un’epoca molto delicata, in quanto, in questo periodo, si sviluppano i rudimenti di quasi tutti gli organi vitali (come il cuore). Al completamento di questi processi, a partire dalla nona settimana dall’ultima mestruazione, non si parla più di embrione, bensì di feto

Durante tutta la gravidanza, nel corso delle ecografie, verranno tenute sotto controllo le misure del feto e sarà calcolata la lunghezza del femore, un indicatore di salute molto importante. Calcolare la lunghezza del feto e rapportare le sue misure con tabelle standard di crescita fetale permetterà non solo di comprendere l’età gestazionale, ma anche di valutare il corretto sviluppo del piccolo o della piccola.
Scopriamo insieme perché le misure del feto sono così importanti e come vengono calcolate durante i vari mesi di gravidanza.

Misure del feto: perché si calcola la lunghezza?

Conoscere le dimensioni del feto è molto importante perché questi parametri consentono di datare in maniera piuttosto precisa la gravidanza (una datazione precisa della gravidanza è fondamentale nell’ottica della diagnostica prenatale). In più, l’andamento di questi parametri nel corso delle settimane, valutato con le curve di crescita intrauterine, consente di riconoscere eventuali malattie in grado di interferire con lo sviluppo del bambino.
All’inizio della decima settimana di gestazione, peso e lunghezza del feto si attestano rispettivamente sui 9 grammi e i 5 centimetri circa, e risultano parametri importanti per capire lo stato di avanzamento della gravidanza.

Ma perché si calcola la lunghezza del feto? Nel corso del primo e durante l’inizio del secondo trimestre di gravidanza, tra le dimensioni del feto si valuta principalmente la lunghezza vertice-sacro (lunghezza cefalo-rachidiana, in inglese Crown-Rump Lenght, CRL). Questo parametro, nel periodo compreso tra la nona e la quattordicesima settimana, consente di stimare l’età gestazionale del nascituro con una buona precisione (più o meno sette giorni tra l’età stimata ecograficamente e quella calcolata a partire dall’ultima mestruazione).

Come si calcola la lunghezza del feto

La lunghezza del feto viene rilevata durante la valutazione ecografica dallo specialista ginecologo e consiste nella misurazione dalla testa fino all’osso sacro. È il parametro di riferimento per la datazione ecografica effettuata con l’ecografia ostetrica, che in genere viene programmata nel primo trimestre tra le 11 settimane + 0 giorni e le 13 settimane + 6 giorni, ossia quando la CRL è compresa tra 45 e 84 mm

Dopo la quattordicesima settimana, e comunque quando la lunghezza cefalo-rachidiana è superiore ai 50 mm, una misura molto utilizzata per la datazione della gravidanza è il “diametro biparietale” (BPD), ovvero la distanza tra le due ossa parietali del bambino (in termini più semplici, la distanza tra le due orecchie del piccolo), che consente una stima dell’età gestazionale con una precisione di tre-quattro giorni nel periodo compreso tra la dodicesima e la sedicesima settimana. 

Altra misurazione molto importante per la datazione ecografica della gravidanza è la lunghezza del femore fetale, che viene utilizzata a partire dall’ecografia del secondo trimestre per valutare l’andamento della crescita del feto.
Meno utilizzata durante i controlli ecografici è invece la lunghezza vertice-calcagno (CHL): dal vertice del cranio fino al calcagno, ovvero l’altezza in posizione “eretta” del feto.

Dalla lunghezza del feto si può capire se è maschio o femmina? Si domandano spesso le gestanti. Seppure esistano studi che valutano l’andamento della crescita dei feti maschi e dei feti femmine nel corso delle settimane, non si può arrivare a capire il sesso del nascituro a partire dalla lunghezza del feto. Tale informazione si può ottenere intorno alla dodicesima settimana, ovvero quando sono visibili i genitali esterni. 

Tabella per la lunghezza del feto 

Riportiamo di seguito la crescita fetale settimana per settimana riferendoci al valore medio per età gestazionale sulle curve validate dello studio Intergrowth, condotto dall’Università di Oxford. 

 CRL (lunghezza media vertice- sacro)
9 settimane21,9 mm
10 settimane32,6 mm
11 settimane 43,8 mm 
12 settimane55,6 mm
13 settimane67,8 mm
14 settimane80,6 mm
15 settimane93,9 mm

Tabella diametro biparietale e lunghezza femore feto (dalla sedicesima settimana al termine della gravidanza)

 Diametro biparietale medio (mm)Lunghezza media femore (mm)
16 settimane35,7 mm19,5 mm
17 settimane38,8 mm22,5 mm
18 settimane42 mm25,5 mm
19 settimane45,2 mm28,5 mm
20 settimane48,4 mm31,3 mm
21 settimane51,7 mm34,1 mm
22 settimane55 mm36,7 mm
23 settimane58,2 mm39,4 mm
24 settimane61,4 mm41,9 mm
25 settimane64,5 mm44,4 mm
26 settimane67,6 mm46,7 mm
27 settimane70,6 mm49 mm
28 settimane73,5 mm51,3 mm
29 settimane76,3 mm53,4 mm
30 settimane78,9 mm55,5 mm
31 settimane81,4 mm57,5 mm
32 settimane83,8 mm59,4 mm
33 settimane85,9 mm61,3 mm
34 settimane87,9 mm63,1 mm
35 settimane89,7 mm64,8 mm
36 settimane91,2 mm66,4 mm
37 settimane92,5 mm67,9 mm
38 settimane93,6 mm69,4 mm
39 settimane94,4 mm70,8 mm
40 settimane94,9 mm72,1 mm

Nel determinare la crescita del feto si deve inoltre tener presente che intervengono sia fattori genetici sia ambientali.

Come cresce il feto

Nel corso della gravidanza le dimensioni del feto vanno incontro a ritmi di crescita esponenziali in relazione al periodo: dal 3° al 5° mese risulta accentuata la crescita in lunghezza (circa 5 cm al mese), mentre negli ultimi due mesi di gestazione è l’aumento del peso fetale a essere privilegiato (circa 700 grammi al mese). In più avviene una modificazione delle proporzioni testa-corpo: all’inizio del 3° mese le dimensioni del capo rappresentano la metà della lunghezza vertice-podice (CRL), per poi decrescere fino a rappresentare un quarto della lunghezza vertice-calcagno (CHL) alla nascita.

Parallelamente all’aumento dei parametri di crescita avvengono processi di differenziazione e di sviluppo straordinari:

  • 10^ settimana. Il volto comincia ad assumere la sua fisionomia, gli occhi tendono ad accentrarsi e le orecchie ad assumere la loro posizione ai lati del capo.
  • 12^ settimana. È possibile distinguere i genitali esterni, quindi conoscere il sesso del nascituro, e sono facilmente identificabili gli arti e le dita.
  • 18^-20^ settimana. È possibile distinguere una fine peluria sulla cute (la lanugine) e cominciano a essere riconoscibili sopracciglia e capelli. La cute si presenta sottile e rugosa perché non è ancora ben sviluppato il tessuto sottocutaneo. La madre inizia a percepire le classiche “scosse”, ovvero i movimenti spontanei del feto (anche prima della diciottesima settimana nelle gravidanze successive alla prima). Successivamente, grazie alla maturazione del sistema nervoso e muscolare, vengono avvertiti come movimenti più lenti e coordinati, con una frequenza che, a fine gravidanza (40- 41 settimane), arriva a 80-100 movimenti al giorno. 
  • 24^ settimana. Avviene un processo molto importante per la nascita e la sopravvivenza, cioè la produzione all’interno degli alveoli polmonari di una sostanza chiamata surfattante, che consentirà, dopo il primo respiro, che i polmoni rimangano ben espansi e che ci sia un buon adattamento alla vita extrauterina. 
  • 28^ settimana. Gli occhi del feto diventano sensibili alla luce (il riconoscimento di forma e colori verrà maturato dopo la nascita). 
  • Dalla 28^ settimana in poi, grazie all’accumulo del grasso sottocutaneo, il feto assume un aspetto più tondeggiante. Al termine della gravidanza la cute del feto è rivestita da una sostanza chiamata vernice caseosa, dal colorito biancastro e ricca di grassi, prodotta dalle ghiandole sebacee del neonato. 
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Anna Maria Bagnato

calabrese di nascita, ha studiato a Messina, dove si laurea in Medicina e si specializza in Pediatria, approfondendo in particolare i campi della Neonatologia e delle emergenze pediatriche. Il percorso di specializzazione la porta anche a frequentare la Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale “Buzzi” di Milano e il Pronto Soccorso Pediatrico dell’IRCSS “Burlo Garofolo” di Trieste. Dal 2019 scrive per Uppa.

Articolo pubblicato il 20/11/2020 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura vadimguzhva / iStock

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