Si può prendere il sole in gravidanza? Alcune raccomandazioni

Prendere il sole in gravidanza si può, con le stesse precauzioni raccomandate per tutti. In più occorre però prestare molta attenzione ad alcune regole basilari, poiché un’esposizione eccessiva o nelle ore più calde può determinare stati di insolazione, disidratazione e colpi di sole pericolosi per il benessere della donna e del bambino

Francesca Finiguerra , ostetrica
donna in gravidanza mette crema solare sulla pancia

Arriva l’estate, e molte gestanti, in vista delle vacanze o di giornate da trascorrere al mare o in altre località, si pongono alcune domande tutt’altro che banali: «Si può prendere il sole in gravidanza?»; «Prendere il sole può comportare dei rischi per il mio bambino?»; «Occorre una particolare protezione solare sulla pancia?».

Nonostante i rischi noti di un’eccessiva esposizione al sole, non si può negare che un po’ di abbronzatura può far sì che una donna si senta meglio con sé stessa, anche dal punto di vista estetico, soprattutto durante un periodo particolare come la gravidanza. Inoltre, a piccole dosi, il sole apporta anche benefici. Il tutto, però, deve avvenire seguendo alcune semplici quanto importanti indicazioni, al fine di evitare insolazioni e macchie solari nel corso della gravidanza.  

Si può prendere il sole in gravidanza?

Prendere il sole in gravidanza è pericoloso? Nella giusta misura, l’esposizione al sole può avere effetti positivi anche in gravidanza, tra i quali:

  • La produzione di vitamina D. Fondamentale per le ossa e per la crescita del feto, è sintetizzata dalle cellule della pelle grazie all’azione dei raggi ultravioletti (UV).
  • La regolazione del ritmo sonno-veglia. Un’esposizione corretta aumenta la produzione di melatonina nelle ore serali, dunque favorisce il sonno.
  • La produzione di serotonina (l’ormone del “benessere”).

Per ottenere questi risultati basta tuttavia una normale attività all’aria aperta.  Prendere il sole in gravidanza si può fare, ma non per necessità. Se la donna lo desidera lo può fare ma con moderazione e facendo attenzione, poiché lo stato gravidico è ricco di cambiamenti per l’organismo, compreso l’aumento della melanina, la sostanza colorata che determina un’ipersensibilità alla luce solare

Dal 2011 è stato invece giustamente proibito nelle donne in gravidanza l’uso di lettini e lampade abbronzanti.

Sole in gravidanza: dal primo al terzo trimestre

Il primo trimestre di gravidanza è quello in cui prestare una maggiore attenzione, poiché prendere il sole in questo periodo può determinare stati di insolazione, disidratazione e colpi di sole che potrebbero essere molto pericolosi per il benessere fisico della donna e del bambino. 

Anche durante il secondo trimestre è opportuno essere cauti, poiché un’esposizione eccessiva può aumentare gli sbalzi della pressione arteriosa, soprattutto se si soffre di pressione bassa. 

Per prendere il sole nel terzo trimestre occorrerà fare attenzione alle indicazioni generali (le riassumiamo in fondo all’articolo). 

Quale protezione solare usare in gravidanza?

Il sole sulla pancia della gestante non è pericoloso per il bambino: il liquido amniotico che circonda completamente il corpo del piccolo, infatti, regola la temperatura in utero e la mantiene costante, senza che questa venga alterata dall’esposizione ai raggi. L’utilizzo di una protezione solare per la pancia in gravidanza è fortemente raccomandata, ma tanto quanto per il resto del corpo. 

Ma qual è la crema solare più indicata per la gravidanza? In commercio ne esistono di varie marche e prezzi, che non necessariamente vanno di pari passo con la loro qualità. Poiché è importante applicarla in quantità, più volte al giorno, il prezzo non deve scoraggiare questo suo uso generoso.

Molto importante da valutare è il fattore di protezione solare (SPF), che deve essere alto (di valore 30-50). Altro suggerimento utile è applicare la crema mezz’ora prima dell’esposizione e, in seguito, costantemente durante tutto il giorno. 

Di nuovo, sottolineiamo che l’utilizzo della crema solare serve a proteggere la pancia in gravidanza, ma non solo: deve essere ben applicata su tutto il corpo esposto al sole, con particolare attenzione al viso!

Regole generali per una corretta esposizione solare 

Ecco di seguito alcune regole fondamentali per una corretta esposizione al sole, soprattutto durante la gravidanza. Oltre all’applicazione della crema solare, tra le altre indicazioni troviamo: 

  • Limitare l’esposizione. È sconsigliabile esporsi al sole nelle ore più calde della giornata, durante le quali la temperatura è maggiore. Prediligere quindi le ore più fresche (prima mattinata o tardo pomeriggio), ricordando sempre di alternare anche momenti all’ombra.
  • Bagnarsi spesso. Per ridurre al minimo il rischio di colpi di calore e di insolazioni, occorre bagnarsi soprattutto la testa, i piedi e le gambe e utilizzare un cappello.
  • Idratarsi. Un consiglio da seguire, in generale, per tutta la gravidanza. Una buona idratazione (1,5-2 litri al giorno) è fondamentale, così come una corretta alimentazione, ricca di sali minerali e vitamine.
  • Riposare. Sfruttare i momenti all’ombra per far riposare il corpo, magari in vista di una passeggiata sul lungomare nelle ore meno calde.

Macchie solari in gravidanza: si possono prevenire?

Il melasma, comunemente chiamato “maschera gravidica”, è una forma particolare di iperpigmentazione che consiste nell’apparizione di alcune aree scure sulla cute (solitamente sul viso). Queste macchie solari in gravidanza compaiono a causa dell’aumento di produzione di melanina dovuto un’eccessiva esposizione solare e all’aumento degli ormoni tipici di questo periodo (estrogeni e progesterone). 

Ovviamente la prevenzione è fondamentale, ecco perché è importante seguire le regole generali per l’esposizione al sole. 

Qualora le macchie dovessero comunque apparire, la diagnosi va affidata al medico. Per evitare un peggioramento bisogna certamente continuare a utilizzare la crema solare, indossare indumenti protettivi e soprattutto ridurre l’esposizione ai raggi. Di norma il melasma scompare seguendo questi consigli e, in ogni caso, con la fine della gravidanza. 

Bibliografia

 

Articolo pubblicato il 24/06/2022 e aggiornato il 22/09/2022
Immagine in apertura MariaDubova / iStock

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