Emorroidi post parto: durata, rimedi e cure

Talvolta si presentano già durante la gravidanza, a causa dei cambiamenti ormonali, meccanici e di natura circolatoria e linfatica, e in ogni caso sono abbastanza frequenti dopo il parto. Come prevenirle e trattarle?

Martina Sarti , ostetrica
emorroidi dopo il parto

Tra le varie situazioni che riguardano le puerpere, una piuttosto diffusa è quella delle emorroidi post parto.

Le emorroidi sono provocate dal rigonfiamento delle vene emorroidarie presenti nell’ultima parte dell’intestino (retto e canale anale) che assumono un aspetto simile alle vene varicose; in seguito a sforzi, processi infiammatori, lesioni, o se le condizioni di base del perineo non sono ottimali, possono procurare fastidiosi sintomi. La gravidanza crea delle condizioni locali e generali che spesso determinano la comparsa delle emorroidi dopo il parto.

È possibile prevenire le emorroidi dopo il parto? Esistono delle soluzioni o cure efficaci per riuscire a lenire i fastidi di questo disturbo? Andiamo insieme ad approfondire questo argomento, vedendo la durata e i sintomi che si associano alle emorroidi del post parto. 

Emorroidi post parto: sintomi e durata

A cosa servono le emorroidi? La loro presenza all’interno del canale rettale aiuta il mantenimento della continenza e lo svuotamento intestinale. In caso di infiammazione, però, se si verifica la trombosi dei vasi sanguigni all’interno delle emorroidi o se avviene una protrusione verso l’esterno del canale rettale che provoca una strozzatura dell’emorroide stessa, possono comparire fastidi o disturbi anche molto dolorosi.

Talvolta il fenomeno si presenta già durante la gravidanza (i cambiamenti sia ormonali, sia di natura circolatoria e linfatica, possono aumentare le probabilità di avere le emorroidi) e a ciò possono aggiungersi fattori meccanici: l’addome gravidico, con l’aumento di peso, può esercitare una crescente pressione a livello perineale con conseguente comparsa di emorroidi esterne.

Non ultimo, le donne che soffrono di stipsi durante tutta la gravidanza, e che pertanto hanno un ritmo intestinale poco regolare o con evacuazioni difficoltose, hanno maggiore probabilità di avere emorroidi sia durante la gravidanza sia dopo la nascita del bambino.

In altri casi le emorroidi compaiono dopo il parto, in particolare questo può accadere se:

  • vi è un travaglio molto lungo, con un periodo espulsivo che si protrae per diverse ore;
  • vi è un periodo espulsivo molto veloce;
  • vi è un parto operativo (con utilizzo di ventosa);
  • il perineo subisce lacerazioni importanti o un’episiotomia;
  • la posizione del parto non è favorevole alla donna.

Quando vengono le emorroidi dopo il parto le donne sentono quasi subito una sensazione diversa a livello anale. Può comparire qualche lieve sanguinamento e presentarsi una difficoltà a stare sedute o a evacuare. Inoltre, tra i più frequenti sintomi di emorroidi post parto troviamo:

  • sensazione di peso a livello perineale;
  • bruciore;
  • prurito;
  • sensazione di gonfiore all’addome.

Quanto durano le emorroidi dopo il parto e con quali sintomi è variabile. In alcuni casi la durata è di qualche giorno, mentre nelle situazioni meno semplici i sintomi possono perdurare per diverse settimane.

Cure e rimedi rimedi naturali per le emorroidi dopo il parto

Tra le cure per le emorroidi post parto troviamo innanzitutto quelle preventive, che si possono attuare già in gravidanza attraverso:

  • una corretta alimentazione e idratazione, affinché le feci siano quanto più possibile morbide e il transito intestinale sia regolare;
  • uno stile di vita non eccessivamente sedentario, che possa aiutare nella gestione dell’incremento di peso ponderale, nel mantenere una buona dinamica circolatoria e linfatica e che possa favorire un’adeguata mobilità ed elasticità perineale;
  • la cura del perineo, che si effettua con una valutazione condotta da uno specialista (ostetrica, fisioterapista), utile a capire e risolvere anticipatamente tensioni, contratture o zone muscolari di lassità che possono favorire la comparsa di emorroidi durante e dopo la gestazione.

Per molte donne, un’attenta valutazione pelvi-perineale – effettuata già durante la gravidanza – e un’eventuale riabilitazione delle aree muscolari più bisognose, rientra tra le soluzioni alle emorroidi dopo parto. In sede di valutazione, infatti, è possibile conoscere meglio la propria salute perineale di base, raccogliere indicazioni di natura posturale, sugli esercizi e sulle strategie utili. Tutto ciò ha lo scopo di preparare alla nascita il perineo scongiurando la comparsa di inconvenienti o fastidi successivi.

Se, nonostante queste strategie di prevenzione, compaiono le emorroidi nel post parto è importante in primo luogo adottare alcune accortezze legate allo stile di vita e alla condotta alimentare. Ad esempio, un’adeguata alimentazione e idratazione non sono solo elementi di prevenzione, ma anche preziosi accorgimenti nel caso in cui vi sia la comparsa dei sintomi emorroidari.

Inoltre, è possibile ricorrere ad alcuni rimedi naturali per le emorroidi, come ad esempio:

  • gli unguenti, ovvero creme specifiche contenenti amamelide, un principio attivo con funzioni astringenti e analgesiche;
  • i semicupi, ossia immersioni in acqua tiepida della zona perineale, utili a favorire la circolazione, soprattutto in caso di emorroidi molto tese o gonfie (si consiglia di ricorrere ai semicupi un paio di volte al giorno per 10-15 minuti a volta);
  • i probiotici, che favoriscono la corretta colonizzazione intestinale e, di conseguenza, un adeguato transito.

Alcuni esperti consigliano anche l’uso di impacchi freddi, tuttavia vi sono pareri discordanti in merito, poiché il freddo attenua la sensazione di dolore e funge da antinfiammatorio ma non favorisce la circolazione e provoca quindi la vasocostrizione (diminuzione del diametro del vaso sanguigno). È quindi probabile che l’uso del ghiaccio dia un immediato sollievo a fastidi e dolori locali, ma che non favorisca la risoluzione del problema.

Da un punto di vista prettamente medico, i trattamenti di prima scelta – creme, unguenti, farmaci specifici, antidolorifici a base di ibuprofene – sono sempre di natura conservativa. Solo in alcuni casi può essere necessario valutare con il medico specialista un approccio chirurgico.

Cosa fare se le emorroidi non passano?

In rari casi, le emorroidi post partum non passano, cioè non guariscono mai completamente. Dunque, cosa fare se le emorroidi non passano? In questi casi è opportuno rivolgersi al proprio medico o professionista di riferimento che valuterà la situazione e, in caso lo ritenga opportuno, consiglierà alla donna una visita proctologica.

Quando rivolgersi al medico per le emorroidi post parto? È opportuno farlo dopo aver valutato l’intensità dei sintomi e l’implicazione che questi hanno sul proprio stile di vita. Ad ogni modo è consigliabile consultare il professionista di riferimento se i sintomi perdurano senza miglioramenti oltre i 7-10 giorni dopo il parto.

Inoltre, anche in questo caso può essere utile una valutazione pelvi-perineale, per capire se l’adattamento del pavimento pelvico dopo il parto, talvolta correlato al perdurare delle emorroidi, ha necessità di un percorso di riabilitazione o di alcune accortezze specifiche.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 07/04/2023 e aggiornato il 29/08/2023
Immagine in apertura Evrymmnt / iStock

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