La quinta malattia (o megaloeritema infettivo) è una malattia esantematica comune dell’infanzia, causata dal Parvovirus B19. Colpisce soprattutto i bambini tra i 3 e i 10 anni e si riconosce per il caratteristico arrossamento delle guance, seguito da un esantema che si estende a corpo e arti. L’articolo illustra i sintomi iniziali, simili a una lieve influenza, le modalità di contagio, i tempi di incubazione e la durata della malattia. Viene spiegato che non esistono terapie specifiche, se non la gestione della febbre con antipiretici, e che la guarigione avviene spontaneamente. Pur essendo generalmente benigna, la quinta malattia può essere rischiosa in gravidanza: per questo è importante prevenire i contatti tra donne incinte e bambini infetti.
La quinta malattia è una malattia infettiva causata dal virus Parvovirus B19, che inizia con un arrossamento (eritema) di grandi dimensioni su entrambe le guance: per questo motivo il suo nome scientifico è Megaloeritema infettivo.
La quinta malattia è un’infezione molto frequente e alla fine dell’infanzia, circa metà dei bambini l’avrà “passata”: di questo ne siamo a conoscenza perché circa metà degli adulti presenta anticorpi contro il Parvovirus B19. Poiché la malattia non ha sintomi particolarmente aggressivi, molte volte compare senza che il bambino e la sua famiglia se ne rendano conto. Ma quali sono i sintomi della quinta malattia? E come si riconosce? Vediamolo insieme.
Inizialmente la sintomatologia della quinta malattia è simile a quella di una qualunque forma influenzale:
Solo dopo qualche giorno compare il sintomo più importante della quinta malattia, quello che ci permette di riconoscerla e le dà il nome: le guance, un po’ gonfie e calde, presentano entrambe un arrossamento a forma di farfalla.
Nei giorni successivi l’arrossamento si estende agli arti e al corpo e può durare anche molti giorni. Nella quinta malattia la febbre il più delle volte è assente o molto bassa.
L’esantema sul viso è così caratteristico che difficilmente passa inosservato. Mentre invece sugli arti e sul corpo la quinta malattia presenta delle bolle di colore rosso, un po’ a rilievo e qualche volta danno prurito.
La quinta malattia si trasmette da un soggetto all’altro attraverso le goccioline della saliva e il muco. Fra il contagio e la comparsa dei primi sintomi passano dai 4 ai 14 giorni. Anche un adulto può contrarre la quinta malattia, che si presenta con gli stessi sintomi dei bambini, ma ciò è molto difficile che accada, poiché molti adulti l’hanno già avuta in passato e posseggono dunque gli anticorpi contro il Parvovirus B19.
Non si tratta di una malattia pericolosa perché non dà praticamente mai complicazioni. I sintomi che precedono l’eruzione sul viso durano dai sette ai dieci giorni, ma sono spesso così lievi da passare inosservati. L’unico caso in cui la quinta malattia è pericolosa è se contratta in gravidanza perché può causare persino la morte del feto in utero. Per questo motivo è consigliabile evitare il contatto fra una donna incinta e un bambino affetto dalla quinta malattia.
Dalla comparsa dell’eruzione sul viso alla guarigione passano non più di quattro giorni. Non è previsto l’isolamento dopo la malattia, perciò il bambino che l’ha avuta può tornare a scuola non appena sarà guarito e si sentirà in grado di farlo.
Come per tutte le malattie virali non esistono farmaci specifici contro il Parvovirus B19. Né d’altro canto se ne avverte la necessità, dato il decorso lieve e l’esito benigno di questa malattia. Se la febbre dovesse essere alta e fastidiosa, si possono usare i comuni farmaci antifebbrili. Purtroppo al momento non esiste un vaccino contro la quinta malattia, anche perché si tratta di una forma benigna.
Non c’è nessun motivo per evitare l’esposizione della pelle al sole durante il decorso di questa malattia o subito dopo la guarigione.
Sono entrambe malattie esantematiche, si manifestano cioè con un’eruzione sulla pelle. Ma sono causate da due virus diversi (quello della sesta malattia è un Herpes virus) e si presentano in maniera diversa. La sesta malattia inizia con una febbre piuttosto alta, l’esantema compare contemporaneamente al calo brusco della temperatura e precede la guarigione. Altra esantematica dal nome simile è la quarta malattia, di cui parliamo in questo articolo.
Come si distingue la quinta malattia da altre malattie con esantema?
L’eruzione cutanea tipica della quinta malattia – guance “a schiaffo”, poi estesa a tronco e arti con aspetto reticolato – è un elemento caratteristico, ma il pediatra valuta anche storia clinica, sintomi prodromici (febbricola, malessere) e possibili esami del sangue per verificare la presenza di anticorpi (IgM) contro il Parvovirus B19.
Cosa fare se la quinta malattia è contratta da un adulto con malattie croniche o in gravidanza?
In adulti con patologie ematologiche o immunosoppressione, l’infezione può causare anemia o crisi aplastica transitoria: può servire un monitoraggio ematico. In gravidanza, soprattutto nel primo e secondo trimestre, il Parvovirus B19 può trasmettersi al feto e, in rari casi, causare anemia fetale severa o idrope fetale: si raccomanda valutazione e follow-up specialistico con ecografie fetali e eventuali test virologici.
Quanto dura l’eruzione cutanea e può ripresentarsi?
L’eruzione sul viso si manifesta tipicamente qualche giorno dopo i sintomi iniziali e permane alcuni giorni, per poi estendersi a corpo e arti. Il decorso completo è tra 1 e 3 settimane, anche se in casi particolari l’eruzione può riaffiorare temporaneamente con stimoli quali calore, stress o luce solare.
Come si gestiscono i sintomi (febbre, dolore, prurito)?
Non esiste terapia specifica contro il virus. Il trattamento è sintomatico: riposo, buon apporto di liquidi e antipiretici/analgesici come il paracetamolo per febbre o dolore. Per il prurito, si possono utilizzare rimedi topici delicati e misure non farmacologiche (abbigliamento fresco, bagni tiepidi lenitivi).
pediatra e giornalista, ha esercitato per quarant’anni come pediatra di famiglia nel Servizio Sanitario Nazionale e ha fondato nel 2001 il bimestrale per i genitori «Un Pediatra Per Amico», che ha diretto per 16 anni. Attualmente è un pediatra libero professionista.