Mal di schiena in gravidanza

È uno dei problemi più comuni durante la gestazione ed è presente soprattutto negli ultimi mesi. Alcuni accorgimenti ed esercizi possono rivelarsi molto efficaci, ma laddove il dolore non migliori, è necessario rivolgersi al medico o all’ostetrica, al fine di escludere complicanze intercorrenti

Immagine per l'autore: Rita Breschi
Rita Breschi , ostetrica
Raffaella Baldi , fisioterapista
Donna soffre di mal di schiena in gravidanza

La gravidanza impegna il corpo femminile nella sua totalità mettendo alla prova organi e sistemi talvolta fino al limite del loro funzionamento, ma l’organismo materno in salute, nella norma reagisce adattandosi al cambiamento.

Questo impegno adattativo talora si traduce in disturbi passeggeri che possono essere alleviati in vario modo, ed è bene abituarsi a una nuova consapevolezza che comprenda anche questi cambiamenti. Stare in piedi, o sedute, o accovacciarsi in presenza di un voluminoso pancione è molto diverso da prima! 

Così come risulterà diverso da prima il bisogno di riposo: sarà importante rallentare i ritmi, imparare a riconoscere i segnali di stanchezza che provengono dal corpo e dalla mente, e godersi anche una quiete forse nuova.

Il mal di schiena (così come il mal di testa e il mal di pancia) è uno dei problemi più comuni in gestazione, ed è riconducibile a molte e diverse cause, che vedremo separatamente.
È importante sapere che esistono condizioni precedenti alla gravidanza che predispongono al mal di schiena, come ad esempio aver avuto un trauma del bacino o della colonna, o aver sofferto in passato di questa condizione.

Mal di schiena a inizio gravidanza

La comparsa di mal di schiena all’inizio della gravidanza (primi mesi, prime settimane) ha spesso una causa precisa. La zona lombare può infatti essere interessata da fastidi e dolori che rappresentano gli effetti del lavoro dell’utero, sottoposto in gravidanza a stimoli continui e potenti che ne cambiano la forma, il peso e il volume nello spazio di pochi mesi come nessun altro viscere del corpo umano. 

La gravidanza può annunciarsi quindi con un leggero mal di schiena, un fastidio causato dalla normale attività contrattile dell’utero, che reagisce e si adatta all’impianto dell’embrione nello spessore della sua mucosa. 

È tipico inoltre il dolore lombare in gravidanza nell’ultimo periodo, associato alle contrazioni che precedono il travaglio (prodromiche), o concomitante alle contrazioni del travaglio stesso. 

Ad ogni modo, qualora si riscontri un forte mal di schiena all’inizio della gravidanza o compaiano nel corso della stessa fitte associate a molto dolore, o una situazione di dolore alla schiena che non migliora nonostante i rimedi suggeriti in questo articolo, è necessario rivolgersi al medico o all’ostetrica, al fine di escludere complicanze intercorrenti.

Mal di schiena nel secondo e terzo trimestre: il dolore nel sistema muscoloscheletrico

Un leggero fastidio alla schiena è molto comune e presente soprattutto negli ultimi mesi. Di solito scompare dopo la nascita del bambino, ma talvolta persiste per un certo periodo dopo il parto. È molto importante capire l’origine del mal di schiena in gravidanza per orientarsi e agire di conseguenza.

I cambiamenti globali che si verificano durante la gravidanza hanno un’importante ricaduta sulla  postura: l’aumento del peso, associato spesso a una riduzione del movimento, può causare o accentuare squilibri che sono alla base dei dolori alla schiena in gravidanza. La zona lombare risulta quella più colpita, in quanto più coinvolta nel sostenere il peso degli organi addominali, ma può comparire anche un dolore che coinvolge posteriormente la zona sacrale e anteriormente la zona pubica.

Tutto questo accade perché muscoli e legamenti, grazie al lavoro di alcuni ormoni (estrogeni e relaxina), si rilassano per favorire spazi più ampi al bambino e il suo passaggio attraverso gli anelli ossei del bacino. Ciò però riduce la loro capacità di sostegno, soprattutto a livello dell’addome, del bacino e delle gambe. 

Ne deriva una modificazione della statica del corpo materno, che a causa dell’aumento di peso/volume dell’addome, nella ricerca del nuovo equilibrio accentua la curva della colonna lombare tendendo a spingere in fuori il bacino (iperlordosi). In questa condizione si possono irritare alcune radici nervose, e da qui ha origine il dolore che può arrivare a coinvolgere tutta l’articolazione sacroiliaca.

A tentare di correggere questo disequilibrio interviene spontaneamente il lavoro compensatorio di alcuni gruppi muscolari, in primo luogo i dorsali, che possono essere sottoposti così a eccessiva tensione, che a sua volta può generare crampi e dolori.

L’ingrossamento progressivo dell’utero fa sì che la muscolatura addominale si allunghi e si assottigli, riducendo il suo ruolo di supporto alla colonna vertebrale, oltre a generare una maggior pressione sul nervo sciatico, con possibile dolore irradiato a tutto il suo decorso sul gluteo e la coscia.

Mal di schiena in gravidanza: cosa fare per prevenirlo?

Possiamo cogliere molte opportunità per prevenire o alleviare il mal di schiena in gravidanza. Innanzitutto mantenere una dieta ricca e sana per non aumentare troppo di peso, e mantenere uno stile di vita attivo, non rinunciando all’esercizio fisico moderato (che non comporti pericolo di traumi) se la gravidanza non è a rischio. 

L’attività fisica migliora il rendimento dei muscoli e l’allenamento costante dona una muscolatura più tonica che può continuare a svolgere adeguatamente la sua funzione di sostegno: in questo modo si pone in essere una vera prevenzione del disturbo.

Può essere di aiuto lo Yoga, antica disciplina che abbina la respirazione a movimenti di stretching e allungamento, così da creare un’armonia fra benessere del corpo e della mente. È scontato infatti sottolineare come tensioni emotive portino a rigidità muscolari con conseguenti ricadute su postura e movimento.

Anche il Pilates è un’ ottima tecnica di allenamento basata sul controllo dei muscoli posturali, che aiutano a tenere il corpo bilanciato e a supportare la colonna vertebrale. Questa disciplina utilizza la sinergia fra il respiro e il rafforzamento di tutti muscoli connessi al tronco.

Se la gestante è già abituata a questo tipo di esercizi, può continuare a svolgerli fino al parto inserendo opportune precauzioni.
Anche chi non ha mai praticato queste discipline può trovare un nuovo benessere grazie a esercizi specifici che i professionisti del settore sapranno indicare.

L’esercizio in acqua può essere particolarmente utile per il mal di schiena. L’acqua, infatti, sostiene il peso e aiuta a evitare lesioni e affaticamento muscolare. Molte donne nuotano fino alla fine della gravidanza.

Camminare è l’attività più raccomandata durante la gravidanza ed è ottimo per la schiena: mentre si cammina, è utile porre attenzione a distribuire uniformemente il peso su tutta la colonna vertebrale e sul bacino. È molto importante indossare scarpe comode a tacco basso (ma non piatte) con un buon sostegno dell’arco plantare e ben ammortizzate (scarpe da camminata o da ginnastica), evitando i tacchi alti, che inclinano il corpo in avanti e sollecitano perciò i muscoli lombari.

Se si deve stare in piedi a lungo, si può poggiare un piede su uno sgabello o su una scatola per alleviare lo sforzo della schiena. È bene utilizzare sedie con un buon supporto per la schiena o infilare un piccolo cuscino dietro la zona lombare. Se si deve rimanere sedute a lungo, è bene utilizzare gli appositi supporti lombari, dispositivi speciali venduti nei negozi di forniture per ufficio. 
Ecco di seguito altre raccomandazioni utili:

  • Non mantenere a lungo le posizioni in piedi o seduta, in quanto affaticano il sistema circolatorio: camminare qualche minuto ogni tanto, magari stiracchiando braccia e schiena, può prevenire fastidi e dolori.
  • Evitare movimenti bruschi per alzarsi da una posizione sdraiata: girarsi su un fianco e solo in seguito mettere le gambe a terra. Importante anche limitare torsioni del tronco: se ci si deve voltare ruotare anche i piedi.
  • Evitare di sollevare oggetti pesanti. Se si deve sollevare qualcosa, è consigliato accovacciarsi piegando le ginocchia mantenendo la schiena dritta: mai piegarsi sulla vita per raccogliere oggetti posti in basso.
  • Dormire bene, su un materasso comodo, meglio su un fianco (preferibilmente il sinistro), un consiglio che aiuta anche con l’insonnia in gravidanza. Per aiutarsi si possono piegare una o entrambe le ginocchia, posizionando un cuscino in mezzo alle gambe e, quando sarà necessario, anche uno sotto la pancia, posizione ideale per dormire in gravidanza.

Mal di schiena in gravidanza: rimedi 

Cosa fare in caso di mal di schiena in gravidanza? Vediamo di seguito una serie di efficaci rimedi “fai da te”, sempre sottolineando che, laddove il dolore non migliori, è necessario rivolgersi al medico o all’ostetrica.

Il calore

Si può usare una piastra elettrica o una bottiglia di acqua calda per i muscoli della schiena doloranti. Le piastre riscaldanti devono essere impostate alla temperatura più bassa possibile. Il termoforo o la borsa dell’acqua calda devono essere avvolti in un asciugamano per prevenire le ustioni. Il tempo di applicazione deve essere limitato a mezz’ora circa.

Impacco di Argilla 

È un efficace rimedio naturale con forte potere antinfiammatorio
Si procede creando un impasto morbido e omogeneo con cui si confeziona un impacco tiepido dello spessore di circa mezzo centimetro da posizionare in zona. Si ricopre con un panno e lo si lascia per almeno 30 minuti sulla parte da trattare, fino a un massimo di due ore. Una volta secco va tolto con acqua tiepida. Lo si può ripetere quotidianamente.

«Cosa posso prendere per il mal di schiena in gravidanza?», chiedono spesso le donne in attesa che soffrono di questo dolore. È importante ricordare che l’eventuale ricorso a farmaci, integratori o altri trattamenti più invasivi deve essere concordato con lo specialista e può variare da donna a donna.

Mal di schiena in gravidanza: quando preoccuparsi?

Il forte mal di schiena in gravidanza a volte può rappresentare un segno di alcune complicazioni. Ad esempio, nelle prime settimane può essere uno dei sintomi di aborto, o più avanti un sintomo del travaglio pretermine. Il dolore continuo o intermittente può anche essere segno di un’infezione o di altri problemi del tratto urinario (come ad esempio la cistite). È necessario contattare lo specialista se sono presenti febbre, dolore durante la minzione, sanguinamento o altre perdite vaginali, contrazioni uterine, e comunque in caso di dolore intenso o persistente. Un dolore che continua dopo il parto deve essere trattato per evitare che diventi cronico.

Esercizi per la schiena in gravidanza

Promuovere una buona postura serve a mantenere forti i muscoli della schiena, dell’addome, dei fianchi e della parte superiore del corpo, aiuta ad alleviare il mal di schiena e a prepararsi per il travaglio e il parto.

I piccoli esercizi per la schiena descritti di seguito possono essere ripetuti quotidianamente e diventare anche una piacevole abitudine per tutta la vita. Sono suggerimenti che aiutano a mantenere una postura corretta, a rinforzare e allungare la muscolatura di sostegno per la schiena e le gambe.

  • Per evitare un accorciamento della muscolatura della colonna cervicale e il conseguente irrigidimento della muscolatura dorsale, rilassare le spalle come per tirarle verso il pavimento.
  • Cercare di spingere il petto in fuori, sollevando lo sterno e attivando la muscolatura addominale.
  • Abituarsi a camminare tenendo i piedi paralleli, aperti alla larghezza dei fianchi.
  • Sedersi su una sedia o, ancora meglio, su una palla, in modo che le gambe formino col pavimento un angolo retto, piedi divaricati alla stessa larghezza delle anche, aprire il torace e guardare in avanti mantenendo la posizione.
  • In posizione seduta su una palla, compiere movimenti basculanti col bacino: in avanti, indietro, lateralmente, in rotazione oraria e antioraria.
  • In posizione carponi, ispirare e inarcare la colonna, poi espirare incurvando la colonna sollevando bacino e testa. 

L’intervento della fisioterapia

Massoterapia in gravidanza

Sicuramente il massaggio in gravidanza offre numerosi benefici: ha un potere decontratturante, allevia il dolore, stimola i tessuti e migliora il drenaggio di tossine trasportate dal sistema linfatico del corpo. Contribuisce quindi a rilasciare la tensione dei muscoli, attraverso una pressione che deve essere calibrata per agire sulle contratture e attivare la microcircolazione. Le manovre lente e avvolgenti si concentrano sui muscoli dolenti, lavorando poi sui paravertebrali e su tutta la schiena.  

Kinesio Tape in gravidanza

Il Kinesio Tape è un nastro terapeutico con un’elasticità simile a quella della nostra pelle, che viene utilizzato per il trattamento e la prevenzione di lesioni di tipo muscolare. Non contiene farmaci e agisce per un puro e semplice effetto meccanico: aderendo alla pelle, solleva la stessa dal sottocute creando spazio e allentando le tensioni e le pressioni sui muscoli. Favorisce inoltre una migliore circolazione del sangue, stimolando il drenaggio di eventuali liquidi ristagnanti. L’applicazione del nastro kinesiologico più conosciuta è in ambito sportivo, ma ha un’efficacia riconosciuta per alleviare i dolori muscoloscheletrici di varia natura e per risolvere edemi e gonfiori in tutte le parti del corpo, e non ha controindicazioni in gravidanza.  

Laserterapia ND YAG ad alta potenza in gravidanza

La laserterapia è un trattamento fisioterapico che utilizza radiazioni luminose. È un trattamento relativamente nuovo che può essere utilizzato in associazione a quanto già descritto, con la precauzione di escludere la zona pelvica e addominale in caso di gravidanza e dopo aver consultato il parere dello specialista. La laserterapia riesce a velocizzare i processi di riparazione dei tessuti, con conseguente effetto antalgico e antinfiammatorio. È efficace nella risoluzione del dolore legato a disfunzioni muscolari e fasciali, ed è l’unico trattamento strumentale da prendere in considerazione durante la gestazione quando siamo di fronte a dolore invalidante. Le sedute non sono invasive e possono essere eseguite quotidianamente fino a un massimo di 10 applicazioni, ripetibili a distanza di tempo se il problema si ripresenta o non scompare del tutto.

Immagine per l'autore: Rita Breschi
Rita Breschi

ostetrica, ha avuto una lunga esperienza lavorativa nel servizio pubblico, sia sul campo sia come ostetrica dirigente. In questa veste ha aperto il Centro nascita “Margherita”, struttura dedicata al parto naturale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze, e lo ha diretto dal 2007 al 2014. È autrice di numerose pubblicazioni su riviste di settore, e del libro “Partorirai con amore”. È in pensione dal 2017.

Bibliografia
Articolo pubblicato il 21/12/2020 e aggiornato il 11/10/2023
Immagine in apertura Nestea06 / iStock

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