Il secondo trimestre di gravidanza: la simbiosi tra mamma e bambino

Il secondo trimestre della gravidanza è il momento in cui comincia a stabilirsi una vera e propria relazione tra la futura mamma e il suo bambino, cambiano le abitudini di vita e il sostegno dell’ostetrica diventa importante e prezioso

Cristina Servienti , ostetrica
Donna durante il secondo trimestre di gravidanza

Il secondo capitolo del libro della gravidanza (in questo articolo vediamo come calcolare le settimane in modo preciso) si apre con una trasformazione piuttosto marcata del corpo della donna. L’utero, infatti, per far spazio al bambino che cresce, si ingrandisce, e la pancia smette di passare inosservata. È a questo punto, nella maggior parte dei casi, che la gravidanza viene annunciata ufficialmente. Se l’ambiente lo permette, questo sarà per la donna un periodo sereno e ricco di nuove esperienze (ne parliamo anche all’interno del primo modulo del nostro corso preparto online).

I movimenti fetali

Il primo trimestre è concluso, e si è quindi ridotto il rischio di aborto spontaneo. Le nausee si placano e il bambino comincia a farsi sentire, prima delicatamente, con movimenti lievi (descritti come sfarfallii, o bolle d’aria), e poi in maniera sempre più chiara e decisa. Il momento in cui si iniziano a percepire i movimenti fetali è variabile e dipende da molti fattori (per esempio dalla posizione della placenta o dal numero di bambini che la donna ha già avuto), ma, una volta avvertiti, accompagneranno costantemente la donna fino al parto. Ogni feto compie movimenti diversi e peculiari, sia nella frequenza sia nei modi e, con il passare del tempo, la futura mamma imparerà a riconoscerli, ad attenderli, ed eventualmente a stimolarli, quando non li sentirà per qualche ora: scoprirà infatti che sdraiandosi su un fianco, assumendo una posizione comoda, oppure facendo uno spuntino, il bambino non tarderà a reagire! Il movimento è il modo con cui il piccolo comunica il suo stato di salute e il suo temperamento.

Nuove abitudini

La donna, gradualmente, accoglie e crea spazio dentro di sé, si adegua ai ritmi dettati dalla gravidanza, ascolta i propri bisogni e modula spontaneamente lo stile di vita e le abitudini alimentari in base al senso di protezione che avverte nei confronti del nascituro. Raggiunge così uno stato di armonia, di stabilità emotiva e di benessere; una condizione che facilita l’instaurarsi di quella relazione intima con il bambino che viene comunemente chiamata simbiosi.

Nel secondo trimestre la donna recupera le energie spese durante il primo trimestre, e dovrebbe quindi adattare la propria attività lavorativa a un ritmo diverso, più lento. Il suo corpo, infatti, sta funzionando a pieno regime e ha bisogno di momenti della giornata in cui riposare, mentre il bambino richiede attenzione e contatto.

In questo articolo parliamo di un altro prezioso “alleato” della gravidanza, ovvero l’attività sportiva.

I corsi di accompagnamento alla nascita

Durante questo periodo si sente spesso l’esigenza di raccogliere informazioni sulla gravidanza, sul parto e sulla fase successiva alla nascita, di dedicarsi al lavoro corporeo e di condividere la propria esperienza con altre donne. I corsi di accompagnamento al parto, organizzati in gruppi e condotti principalmente dall’ostetrica (ma anche da altri esperti del settore, come pediatri, anestesisti, educatori), rispondono a queste necessità. Il lavoro in gruppo consente di aprirsi, di elaborare con più facilità ciò che accade; dà la possibilità di acquisire informazioni utili per poter prendere le decisioni necessarie, di rimodellare il proprio punto di vista e di instaurare legami nuovi e duraturi con le altre donne e i loro figli.

L’ambiente accogliente e positivo, lo scambio e la condivisione di esperienze, così come i racconti sulla nascita, rafforzano la motivazione della donna, ne favoriscono l’autostima e contribuiscono allo sviluppo delle competenze materne. L’offerta dei corsi è varia e tiene in considerazione la maggiore predisposizione della futura mamma al lavoro corporeo a terra o in acqua (dove l’assenza della forza di gravità permette anche di alleviare l’eventuale senso di pesantezza). Viene inoltre lasciato spazio alla creatività e all’espressività, attraverso la proposta di attività che prevedono l’uso della voce, della danza o del disegno, e sempre più spesso si incoraggia la partecipazione in coppia.

Il ruolo prezioso dell’ostetrica

L’ostetrica, in questa fase, ha un ruolo fondamentale. Mantenendo un dialogo costante con la futura mamma, osserva come si adatta alla gravidanza, il tipo di relazione che instaura con il bambino, il suo ritmo di vita e l’ambiente che le gravita attorno e in cui trova sostegno. Grazie all’indagine clinica monitora i segni che indicano il normale funzionamento della placenta: con la palpazione verifica la quantità di liquido amniotico e i movimenti fetali, tramite la misurazione mensile sinfisi pubica-fondo dell’utero sorveglia la crescita del feto; inoltre, misura regolarmente la pressione arteriosa della donna e ne sorveglia il graduale aumento di peso corporeo.

L’ostetrica ha anche il compito di valutare i risultati degli esami e degli screening previsti. Uno dei momenti più attesi è quello dell’ecografia morfologica, che viene effettuata al quinto mese e ha lo scopo di controllare gli organi del feto, le sue misure, la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. Nelle gravidanze a basso rischio sono tre gli screening ecografici raccomandati a livello nazionale, ovvero uno per trimestre, ed è consigliabile non discostarsi da tale programmazione in assenza di indicazioni cliniche. Questa sorveglianza costante e attenta dello stato di salute della donna e del feto consente di individuare precocemente qualsiasi deviazione dalla norma, e il ruolo dell’ostetrica è proprio quello di favorire l’adattamento alla maternità in un’ottica di promozione della salute.

Il secondo trimestre si conclude verso la ventisettesima settimana di gestazione; il feto adesso pesa circa 550 grammi e gli organi, compresi quelli di senso, sono completamente formati. Nelle settimane successive continuerà ad aumentare di peso e le sue strutture matureranno progressivamente fino al termine previsto, alla conclusione del nono mese di gravidanza.

Articolo pubblicato il 29/04/2020 e aggiornato il 21/06/2023
Immagine in apertura Adene Sanchez / iStock

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