L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sulla salute dei bambini e degli adulti.
Il latte è il primo alimento che il neonato assume alla nascita e che sarà sufficiente a fornirgli tutti i nutrienti specifici per la sua crescita fino al sesto mese di vita. Successivamente, con l’avvio dell’alimentazione complementare a richiesta, come più propriamente viene definito l’autosvezzamento, il bambino viene a contatto con gli alimenti che trova a tavola, per cui è importante che i genitori abbiano dei comportamenti alimentari salutari e rispettino le regole di una buona nutrizione, evitando cibi dannosi e dando preferenza ad alimenti non processati e a filiera corta.
Ecco quindi che l’educazione alimentare dei bambini passa attraverso l’imitazione delle abitudini alimentari dei genitori; stare a tavola con gli adulti comporta anche un coinvolgimento relazionale ed è un’occasione per educare e per confrontarsi.
Esistono molti modi per trasformare gli alimenti che acquistiamo in appetitosi piatti da condividere in famiglia: di ricette ne esistono tantissime e quelle delle tradizioni locali andrebbero custodite e tramandate alle future generazioni.
Una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere e il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse come l’obesità infantile.
La familiarità è il fattore più importante nel delineare le scelte alimentari che accompagneranno il bambino anche da adulto. È per questo che lo svezzamento va considerato come un momento importante: è lì che si incontrano la predisposizione al gusto del piccolo e la cultura culinaria dei “grandi”
Se confrontiamo le concentrazioni di sali minerali presenti nelle acque “adatte” per la diluizione del latte artificiale con quelle nelle acque provenienti da diversi acquedotti italiani, ci rendiamo conto che sono sostanzialmente equivalenti
Le calorie sono il nostro carburante, ma a parità di calorie, alimenti diversi hanno proprietà ed effetti diversi sull’organismo. Per un lattante basta il latte materno, mentre per un ragazzo è necessario saper scegliere quegli alimenti che possano soddisfare il suo fabbisogno calorico
Sappiamo quanto il gelato piaccia ai bambini, ma è sempre necessario controllarne con attenzione la qualità prima di offrirlo ai nostri figli. È bene che non contenga grassi vegetali idrogenati, coloranti sintetici o altri additivi artificiali, soprattutto se il bambino è in sovrappeso
Basta aggiungere pochi ingredienti per rendere questo contorno nutriente ancora più appetitoso. Un piatto che piacerà a grandi e bambini
Intorno ai 6-7 mesi di vita l’apparato digerente del bambino è sufficientemente maturo per digerire i normali alimenti preparati in casa. Sarà bene assecondare i suoi segnali di interesse nei confronti del pasto dei grandi, offrendogli piccoli assaggi di ciò che si sta mangiando
L’allattamento al seno è molto importante per un neonato prematuro, perché gli fornisce una maggiore protezione contro le infezioni, riduce l’incidenza delle patologie dell’intestino e stimola lo sviluppo neurologico
Scegliere se allattare al seno o col biberon il proprio bambino non sempre è facile e può condurre a immotivati sensi di colpa. Per evitarlo è importante essere bene informate e aumentare la fiducia in sé stesse
I sostituti del latte materno sono tutti uguali o qualcuno è meglio dell'altro? Facciamo chiarezza
Allattare, si sa, determina vantaggi anche per la salute della mamma, oltre che benefici sul piano economico e ambientale. Non sempre però è possibile: ecco che interviene la Leche league
Quanto latte deve succhiare il neonato durante la poppata? E si possono prendere i farmaci mentre si allatta? Vediamo alcune delle domande più comuni tra i neogenitori e le risposte dei nostri esperti
Solo l'essere umano è sfuggito alla regola secondo cui ogni specie di mammifero ha un latte formulato apposta per i suoi piccoli. Ma la scienza ci dice che il latte di altre specie non può sostituire quello materno
Sono molte le pubblicità che spingono al consumo di alimenti pensati apposta per l’infanzia. Ma sono davvero necessari?