«Perché non dorme?» una domanda che tutti i genitori si pongono nel momento in cui nasce il proprio bambino. Avrà le coliche? Non avrà mangiato abbastanza? Sarà normale che non ha mai sonno? Ma non starà dormendo troppo?
Il sonno dei bambini è un tema che sta molto a cuore ai genitori, che spesso si interrogano se sia normale che il piccolo non dorma mai o dorma troppe ore e si domandano se per caso non stiano sbagliando qualcosa. Il sonno di neonati e bambini è differente da quello degli adulti, i più piccoli in generale dormono di più, dal momento che il sonno influisce sulla loro crescita in molti aspetti, ma con cicli di durata differente dalle persone grandi.
In questa rubrica, dedicata al sonno dei bambini, gli specialisti di Uppa spiegheranno tutti i segreti del sonno dei più piccoli, chiarendo l’importanza della routine e come riuscire a gestire al meglio l’addormentamento.
Riposare bene è fondamentale a ogni età. Trovare la soluzione ottimale per tutta la famiglia può richiedere del tempo e soprattutto la flessibilità di adattarsi alle esigenze del bambino in uno specifico momento e/o nel corso della sua crescita. Per questo la scelta del lettino dovrebbe orientarsi su un prodotto sicuro e in grado di accompagnare il piccolo nelle diverse fasi del suo sviluppo
I problemi del sonno nei primi quattro mesi di vita sono principalmente dovuti al fatto che i bambini non hanno ancora maturato appieno la funzione cerebrale per regolare al meglio gli stati di veglia e di sonno e il passaggio tra di essi
Per fronteggiare le difficoltà del sonno dei bambini, da qualche anno, si è fatta strada la figura dei consulenti del sonno che, con percorsi formativi di varia natura, offrono differenti servizi di sostegno, proponendo un approccio “professionale” al problema
Berry Brazelton ha definito la regressione del sonno nei bambini una fase normale di disorganizzazione nel cervello e nel corpo del bambino nel corso della crescita. Si tratta di eventi transitori e improvvisi che non hanno una causa certa e sono tuttora oggetto di approfondimento
Cercare di evitare i risvegli notturni non è la strategia giusta, si tratta piuttosto di imparare a gestire questi fenomeni. A tal proposito è importante aiutare i genitori a seguire alcune raccomandazioni per affrontare la questione, dato che ricade ovviamente anche su di loro dal punto di vista fisico, mentale ed emotivo
Le caratteristiche del sonno nel neonato sono completamente differenti da quelle di un adulto. Nelle prime settimane di vita, il neonato ha la capacità di passare da una fase di sonno pesante a una leggera molto rapidamente, risultando agitato nel sonno
Le difficoltà ad addormentarsi e i frequenti risvegli nella maggior parte dei casi sono disturbi di natura “ambientale”. Il bambino quindi non ha nulla che non va, ma ha imparato a dormire in un modo che gli permette di addormentarsi e gestire i risvegli da solo
La morte improvvisa in culla colpisce in media un bambino ogni 1.500-2.000 e solo in Italia ogni anno è causa di 300 decessi. La maggioranza avviene in ambienti non sicuri per il sonno e nel 95% dei casi entro i 6 mesi di vita
I rumori bianchi possono favorire il rilassamento e il sonno del bambino piccolo, purché non superino i 60 dB (decibel), considerando che la soglia tollerata da un neonato è di 80/85 dB
Nel primo mese di vita il bambino necessita di almeno 15-16 ore di sonno al giorno. È in questo periodo che si assesta il ritmo sonno/veglia, e andare a dormire rappresenta un vero e proprio distacco dalla mamma e dal papà. Ecco perché, quand’è il momento di andare a dormire, il piccolo potrebbe mostrarsi agitato e piangere a lungo
Non occorre seguire un manuale per “insegnare a dormire”. L’ascolto dei segnali con cui il neonato comunica i propri bisogni, e la fiducia che sia in grado di esprimerli, consentono agli adulti di costruire con lui una relazione soddisfacente fin dai primi giorni di vita
Il sonnambulismo, disturbo del sonno di natura benigna, può manifestarsi dai 2 anni di età in su e continuare anche in età adulta. La probabilità di essere sonnambuli è tre volte superiore nei bambini con un solo genitore che presenta questo disturbo e aumenta di sette volte nel caso di bambini con entrambi i genitori sonnambuli
Durante il sonno i bambini possono compiere movimenti involontari e manifestare forti emozioni. Si tratta di comportamenti fisiologici, benigni, più frequenti nei bambini che negli adulti, e che quasi sempre scompaiono da soli o si riducono di frequenza e intensità con lo sviluppo
Il sonno è un bisogno fondamentale e i bambini cercano di soddisfarlo con i mezzi a loro disposizione. Ecco quali sono i principali fattori che aiutano il piccolo a dormire serenamente nelle diverse fasi dello sviluppo psicomotorio
Quando si parla di sonno non esistono abitudini giuste o sbagliate a priori; ciò che funziona per un bambino potrebbe non essere utile per un altro.
Per comprendere come sognano i bambini e le particolarità del sonno infantile possiamo partire da quanto avviene nel cervello di un adulto durante l’attività onirica
Il sonno è una parte molto importante della vita dei bambini, poiché influisce in maniera significativa sulla crescita. Vediamo quali sono le sue caratteristiche e come aiutare i nostri figli a prepararsi al meglio all’ora della nanna
Nella maggior parte del mondo si segue un modello di allevamento dei bambini ad alto contatto fisico, e vale anche per il sonno: dormire insieme è abitudine diffusa e condivisa
C’è una sola cosa capace di chiudere le porte al sonno: l’insicurezza. La percezione o il timore di un pericolo bloccano il sonno, perché tutelare la sopravvivenza è il primo obiettivo della natura
Tra i vari rituali dell’addormentamento, la ninna nanna dovrebbe occupare un posto privilegiato. Da sempre, infatti, rinforza il legame tra mamma e bambino
Come il più noto sonnambulismo, il pavor nocturnus rientra nelle parasonnìe, ovvero perturbazioni non patologiche del sonno. È piuttosto frequente, di solito compare fra i 2 e i 12 anni e scompare in adolescenza