Un proverbio africano afferma «Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio», un saggio modo di dire per ricordare quanto impegno, tempo e competenze servano per svolgere il lavoro di genitori.
Uppa aiuta i genitori a gestire al meglio ogni fase dello sviluppo del bambino, spiegando in modo semplice e chiaro quali sono le fasi della crescita e i problemi che si possono trovare sulla strada. Nella sezione dedicata al bambino troverete quindi informazione e approfondimenti sulla crescita, il sonno, l’igiene e molto altro ancora.
In questa fase il piccolo appare più in grado di tollerare le separazioni dalle figure di riferimento e comincia a manifestare in modo evidente il suo carattere. Inoltre è particolarmente attratto dal gioco interattivo con i coetanei, è sempre più curioso e condivide anche la voglia di capire e scoprire le correlazioni tra eventi
Nel bambino di età prescolare che produce i primi scarabocchi c’è un rapporto molto stretto tra corpo e mente, tra muscoli, occhi e sistema nervoso. Proprio da questo rapporto nasce l’alfabeto dei segni che il piccolo utilizzerà per raccontare la realtà, le emozioni, gli stati d’animo
I bambini possiedono alcune capacità percettive fin dalla nascita. A pochi giorni di vita sanno seguire visivamente un suono, a 4-5 mesi hanno la percezione di oggetti nascosti e si rappresentano i rapporti tra oggetti nello spazio tridimensionale, a 2-3 anni sanno distinguere tra entità diverse in base al numero e riconoscono la progressione numerica fino al 4 o al 5. Insomma, la mente del bambino “funziona” già prima di iniziare a parlare
Il termine “parlatore tardivo” si riferisce a bambini che manifestano un ritardo nella produzione di parole in assenza di una diagnosi di disabilità o di ritardo dello sviluppo in ambito cognitivo e motorio. Non definisce una patologia, ma indica una situazione che può essere la manifestazione di un disordine emergente
Durante il sonno i bambini possono compiere movimenti involontari e manifestare forti emozioni. Si tratta di comportamenti fisiologici, benigni, più frequenti nei bambini che negli adulti, e che quasi sempre scompaiono da soli o si riducono di frequenza e intensità con lo sviluppo
Già a poche ore di vita i neonati sono in grado di distinguere il parlato da altri tipi di stimoli uditivi. A 8 mesi imparano a distinguere alcune parole. A differenza degli adulti, i bambini raggiungono in un tempo relativamente breve una competenza raffinata della loro lingua madre e, se vivono in un ambiente bilingue, riescono a imparare perfettamente entrambe
Il linguaggio si apprende nell’interazione, attraverso l’ascolto, la ripetizione e l’imitazione, grazie a un sistema cognitivo generale che modula l’interazione tra gli stimoli ricevuti e le abilità di partenza. Il suo sviluppo è quindi in stretta relazione con quello di altri ambiti cognitivi
Può capitare che, per un certo tempo, alcuni bambini presentino dei tic: movimenti rapidi e involontari ripetuti frequentemente. In genere sono legati a momenti di crescita particolarmente impegnativi e non devono destare preoccupazione
Tra gli specialisti si parla di “persone che balbettano”, più che di balbuzie, proprio per restituire l’immagine di un fenomeno mutevole a seconda dei giorni e delle circostanze, che può avere importanti risvolti psico-emotivi
Se il bambino dimostra di avere difficoltà a pronunciare determinati suoni, l’intervento del logopedista può rivelarsi prezioso: permette di valutare il tipo di problema e di stabilire, in accordo con i genitori, le strategie da adottare
Con Disturbo Primario del Linguaggio si intendono quelle difficoltà linguistiche che non derivano da altri disturbi visibili e spesso si presentano insieme con altre vulnerabilità. Secondo le ultime stime, sembra interessare circa il 7% dei bambini di 5 anni. Un intervento precoce del logopedista può rivelarsi prezioso per favorire un normale sviluppo linguistico
I primi passi, momento di conquista per il bambino e di grande emozione per i genitori, rappresentano solo la fase finale di un lungo percorso che il tessuto cerebrale compie già dal momento in cui le sue prime cellule cominciano a funzionare
Fin dalla prima infanzia i denti vanno spazzolati regolarmente e con cura. Quale strumento è opportuno utilizzare? Quali sono le differenze tra spazzolino manuale ed elettrico? I bambini possono usarli entrambi? Ecco alcuni consigli
Il sonno è un bisogno fondamentale e i bambini cercano di soddisfarlo con i mezzi a loro disposizione. Ecco quali sono i principali fattori che aiutano il piccolo a dormire serenamente nelle diverse fasi dello sviluppo psicomotorio
Il cervello dei bambini è molto sensibile all’azione degli ormoni coinvolti nello stress e alle alterazioni di alcune sostanze che veicolano le informazioni fra i neuroni
La curva di crescita è un grafico che raffigura l’incremento nel tempo di peso, altezza, circonferenza cranica e indice di massa corporea. Per classificare questi parametri si utilizza il calcolo dei percentili di crescita del bambino
Il traguardo dei 12 mesi è caratterizzato da nuove esperienze e scoperte per il bambino, che raggiunge una maggiore indipendenza: muove i primi passi da solo, migliora il suo equilibrio, diventa più sicuro
A 9 mesi, le nuove conquiste motorie assorbono gran parte delle energie del piccolo, che potrebbe mostrare anche dei temporanei passi indietro nelle abitudini già acquisite relative al sonno e all’alimentazione
Il traguardo dei 7 mesi non comporta un cambiamento solo per il bambino, il quale matura nuove competenze motorie, sociali e cognitive, ma anche per i genitori, che si trovano a esercitare un maggior controllo fisico e dell’ambiente
I 4 mesi possono rappresentare una fase di grande orgoglio per i genitori, che osservano appagati i traguardi che il piccolo raggiunge sia sul piano comunicativo e sociale, sia su quello motorio
Quando si parla di sonno non esistono abitudini giuste o sbagliate a priori; ciò che funziona per un bambino potrebbe non essere utile per un altro.