Nella sezione di Uppa dedicata alla pedagogia gli specialisti del settore rispondono ad alcune delle domande più frequenti dei genitori sull’educazione dei più piccoli.
Perché i bambini mordono? Come gestire l’aggressività dei più piccoli? Come si affronta il tema del razzismo? Sono solo alcune delle tematiche approfondite in questa rubrica che permette di chiarire i molti dubbi legati alle azioni e ai comportamenti dei piccoli.
La scuola e l’asilo nido devono restare luoghi sicuri per tutti i bambini, e gli adulti hanno il dovere di impegnarsi a garantire le occasioni in cui i piccoli possono stare insieme e giocare. Tutto ciò significa prevenire ogni forma di discriminazione, anche momentanea
Genitori e educatori sono spesso disorientati dai comportamenti violenti dei bambini. Ma questi atteggiamenti nascondono bisogni profondi che devono essere compresi e accolti, aiutando i bambini a esprimerli in maniera più appropriata
Ascoltare le domande dei bambini, fermarsi a parlarne con loro e accompagnarli alla ricerca di significati possibili è una pratica filosofica che arricchisce anche gli adulti, permettendo loro di osservare il mondo con occhi diversi
I bisogni dei bambini sembrano essere in aumento: la società di mercato tende a produrre continue necessità indotte, da soddisfare attraverso l’acquisto di oggetti specifici. Eppure l’unico vero bisogno dei piccoli rimane una relazione di cura amorevole e attenta
La crescita non è un percorso lineare: i bambini procedono per passi avanti e piccole “regressioni”, per trovare il loro equilibrio all’interno di un mondo complesso che cambia costantemente. In che modo sostenerli in questa ricerca?
Parlare fin dall’infanzia, nel modo giusto, di razzismo, discriminazione e disuguaglianza è un imperativo educativo. Come farlo? Gli spunti di riflessioni possono venire da più parti, come spiega la scrittrice, pedagogista e ricercatrice Igiaba Scego
Avere un cane è il desiderio di tanti bambini. I genitori talvolta esitano, spaventati dal carico di lavoro e responsabilità che comporta. Eppure, con un’adeguata preparazione di tutta la famiglia, i vantaggi saranno considerevoli
Le mestruazioni sono state a lungo segnate da pregiudizi e da un’aura “negativa”, che portavano le ragazzine a viverle con imbarazzo e difficoltà. Ma sono sempre di più le narrazioni che propongono un punto di vista differente
Cosa significa essere genitori? È un interrogativo che ha attraversato i tempi e le culture, e una risposta si trova anche nelle fiabe: considerate di solito narrazioni adatte a intrattenere i bambini, sono in realtà strumenti preziosi per riflettere sul senso della maternità e della paternità
Capita spesso che i genitori si lamentino di una scarsa partecipazione dei figli alla vita domestica. Ma la cura degli spazi comuni è un’abitudine che va trasmessa ai bambini fin dalla prima infanzia
I prodotti culturali destinati all’infanzia riflettono i valori e gli orientamenti dell’epoca in cui sono stati prodotti. Come comportarsi quando i classici contengono stereotipi o rappresentazioni problematiche? Non è necessario abbandonarli, ma sarà opportuno educare i bambini a uno sguardo critico
È possibile educare all’altruismo e ai comportamenti “prosociali”? Uno studio recente dell’Università Milano-Bicocca mette in luce come leggere storie e parlare delle proprie emozioni, fin dalla prima infanzia, insegni a “mettersi nei panni degli altri”
Si dice spesso che i bambini non sono in grado di concentrarsi, ma già Maria Montessori aveva sfatato questo mito. È attraverso la concentrazione, generata dall’interesse, che le diverse competenze si sviluppano e si affinano. Esistono maniere per incentivarla?
La vera sfida non è riconoscere la bellezza nelle sue grandi manifestazioni, siano esse naturali o umane, ma trovarla nella semplicità del quotidiano, dall’ambiente, all’ascolto, alle parole, alle cose ben fatte
Come tutte le competenze, anche il pensiero creativo necessita di esercizio, fin dalla prima infanzia. L’opinione del genitore è importante in quanto educatore e modello per il bambino, ma le sue idee e scelte non dovrebbero essere percepite dal piccolo quali uniche vie possibili
Afferrare, manipolare, muoversi sono aspetti fondamentali del processo di crescita fisica e cerebrale del bambino. Il gioco infatti, favorisce anche lo sviluppo di quelle strutture nervose (in particolare la corteccia frontale) che ci consentono di valutare le conseguenze del nostro operato, il rispetto delle regole e gli aspetti etici, ad esempio il senso di colpa, la generosità, la solidarietà e l’amicizia
Nella pedagogia moderna il bambino viene riconosciuto come soggetto attivo della relazione educativa. Buone abitudini, esempio degli adulti e giochi con i coetanei possono favorire l’apprendimento delle regole della cosiddetta buona educazione
Il gioco con la sabbia garantisce tantissimi benefici e mostra come, contrariamente a quanto spesso si pensa, siano le attività più semplici a offrire le occasioni più complete di crescita
Mal di testa, mal di pancia e dolori vari che compaiono improvvisamente spesso hanno più a che fare con le emozioni che con le malattie. Ad esempio, uno stato di disagio emotivo come la paura, viene vissuto dal piccolo senza avere piena consapevolezza di ciò che accade, e spesso può tradursi in questi “sintomi”
Al contrario della punizione, il premio sembra essere, a prima vista, un incentivo positivo, che non danneggia né il bambino né la relazione educativa. Ma in realtà, con questo meccanismo, il piccolo ubbidisce solo per compiacere l’adulto o avere qualcosa in cambio, e non ha l’occasione di responsabilizzarsi
È fondamentale che i bisogni di tutti i componenti del nucleo familiare, dal più piccolo al più grande, vengano ascoltati e rispettati. Al centro, ovviamente, devono essere messe le esigenze del neonato: il sonno, l’alimentazione, il contatto sono alcune priorità da tenere a mente rispetto alla scelta delle attività sociali che si desidera svolgere