L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sulla salute dei bambini e degli adulti.
Il latte è il primo alimento che il neonato assume alla nascita e che sarà sufficiente a fornirgli tutti i nutrienti specifici per la sua crescita fino al sesto mese di vita. Successivamente, con l’avvio dell’alimentazione complementare a richiesta, come più propriamente viene definito l’autosvezzamento, il bambino viene a contatto con gli alimenti che trova a tavola, per cui è importante che i genitori abbiano dei comportamenti alimentari salutari e rispettino le regole di una buona nutrizione, evitando cibi dannosi e dando preferenza ad alimenti non processati e a filiera corta.
Ecco quindi che l’educazione alimentare dei bambini passa attraverso l’imitazione delle abitudini alimentari dei genitori; stare a tavola con gli adulti comporta anche un coinvolgimento relazionale ed è un’occasione per educare e per confrontarsi.
Esistono molti modi per trasformare gli alimenti che acquistiamo in appetitosi piatti da condividere in famiglia: di ricette ne esistono tantissime e quelle delle tradizioni locali andrebbero custodite e tramandate alle future generazioni.
Una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere e il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse come l’obesità infantile.
I livelli di prolattina nel sangue cambiano in base a diversi fattori, alle fasi dell’allattamento e alle condizioni generali della mamma. Insieme all’ossitocina questo ormone regola la produzione di latte
Dal punto di vista nutrizionale, i legumi si trovano a metà strada tra alimenti proteici e alimenti ricchi in carboidrati. Per ottenere una quota di carboidrati sufficiente a soddisfare le esigenze di un pasto e tutti gli aminoacidi essenziali, basterà abbinarli a un cereale
È bene sapere che i bambini sono geneticamente predisposti a preferire gli alimenti di sapore dolce, salato e umami (il gusto del glutammato), mentre sono invece portati a diffidare del sapore amaro, che si trova principalmente spesso nelle verdure, e del sapore acido di alcuni frutti
Secondo l’American Academy of Nutrition and Dietetics e altre società scientifiche del settore, la scelta dello svezzamento vegetariano è una scelta sicura per i bambini, purché la dieta sia ben pianificata e venga integrata la vitamina B12
Seguire una modalità di svezzamento naturale, anche chiamato autosvezzamento, significa evitare ansia ai genitori, nel caso in cui il bambino non voglia mangiare. Rispettare il bambino significa infatti attendere e non forzarlo, creando piuttosto un ambiente favorevole per il suo sviluppo sereno e autonomo
La letteratura scientifica afferma che la scelta di un regime alimentare vegano è possibile a ogni età della vita, dal bambino durante lo svezzamento all’atleta agonista, fino all’anziano, incluse le fasi della gravidanza e dall’allattamento, purché sia ben pianificata
Dal punto di vista nutrizionale il brodo vegetale non contiene molte sostanze nutritive, per cui può essere usato per la preparazione di pappe, ma non è assolutamente indispensabile per l’avvio allo svezzamento
Riconoscere e trattare la candida durante l’allattamento non è sempre semplice perché la diagnosi si basa, nella maggior parte dei casi, su sintomi soggettivi o comuni anche ad altri disturbi. È bene però che le donne siano consapevoli del fatto che, qualora si contragga, non è necessario interrompere l’allattamento al seno
Il latte materno protegge il neonato dalle infezioni ed è sempre adatto al piccolo, in quanto si modifica per fornire la migliore nutrizione e per rispondere alle esigenze del piccolo, anche in caso di febbre della mamma
Gli episodi di inappetenza, solitamente, sono di breve durata e non devono far preoccupare i genitori. Se però si prolungano nel tempo, è importante rivolgersi al pediatra per escludere alcune patologie
Se si sceglie di allattare in gravidanza può succedere che il diverso assetto ormonale induca cambiamenti nella produzione di latte. Anche in questa circostanza, tuttavia, di solito non si verificano particolari difficoltà, soprattutto se il bambino ha più di un anno
Prima di capire quali sono i tagli sicuri per lo svezzamento occorre prestare attenzione in particolare ad alcune caratteristiche del cibo, ovvero consistenza, forma e scivolosità
L’ultimo report del programma di sorveglianza promosso dall’Istituto Superiore di Sanità sul sovrappeso, l’obesità e i fattori di rischio correlati mostra come ancora in Italia, nel 2019, il 20,4% dei bambini tra i 6 e i 10 anni risulti in sovrappeso e il 9,4% si trovi in una condizione di obesità
Si può smettere di allattare continuando a rispondere con amore e sollecitudine ai bisogni del proprio bambino e senza minare la relazione di fiducia e di accoglienza costruita fino a quel momento
Un certo grado di diffidenza del bambino verso il cibo può rappresentare una fase fisiologica. Quando però questa diffidenza si tramuta in qualcosa di più serio e il momento del pasto diventa una vera e propria battaglia, chiedere aiuto ai professionisti può essere d’aiuto
L’obiettivo principale non dovrebbe essere quello di spendere tempo ed energie alla ricerca di tante preparazioni differenti, ma piuttosto creare un menù condiviso da ogni componente della famiglia, inclusi i piccoli di casa
È dimostrato che l'alcol passa nel latte materno ed è possibile trovarne tracce per il tempo che rimane nel circolo sanguigno. Tra le più immediate conseguenze dell’assunzione di alcol in allattamento vi è l’inibizione dell’emissione del latte, dal momento che agisce sulla produzione di ossitocina, impedendo una normale fuoriuscita del latte dal seno
I rischi del fumo in allattamento per i bambini dipendono non soltanto dal quantitativo di sigarette, ma anche dal tempistiche che intercorrono tra l’ultima sigaretta e l’inizio della poppata. È bene poi ricordare che i residui tossici del fumo non passano solo attraverso il latte, ma rimangono su pelle, capelli, vestiti e superfici
La montata lattea può arrivare secondo tempistiche diverse, più precocemente o, in alcuni casi, dopo un ritardo. I tempi di evoluzione variano da soggetto a soggetto e solo in rari casi il ritardo può rappresentare un ostacolo all’allattamento
Molte mamme, con il ritorno del ciclo mestruale, si chiedono se sarà possibile allattare con le mestruazioni e se il ritorno del normale ritmo della ciclicità mensile cambierà il sapore del latte o la sua produzione
Le modalità per utilizzare l’allattamento complementare sono molteplici. Una strategia efficace è quella di offrire sempre il seno prima, a richiesta, tutte le volte che il bambino mostra segnali di fame, e successivamente proporre l’integrazione in piccole quantità, onde evitare che l’eccessivo riempimento gastrico comporti una minore richiesta del seno da parte del bambino