L’alimentazione è uno dei fattori che influiscono maggiormente sulla salute dei bambini e degli adulti.
Il latte è il primo alimento che il neonato assume alla nascita e che sarà sufficiente a fornirgli tutti i nutrienti specifici per la sua crescita fino al sesto mese di vita. Successivamente, con l’avvio dell’alimentazione complementare a richiesta, come più propriamente viene definito l’autosvezzamento, il bambino viene a contatto con gli alimenti che trova a tavola, per cui è importante che i genitori abbiano dei comportamenti alimentari salutari e rispettino le regole di una buona nutrizione, evitando cibi dannosi e dando preferenza ad alimenti non processati e a filiera corta.
Ecco quindi che l’educazione alimentare dei bambini passa attraverso l’imitazione delle abitudini alimentari dei genitori; stare a tavola con gli adulti comporta anche un coinvolgimento relazionale ed è un’occasione per educare e per confrontarsi.
Esistono molti modi per trasformare gli alimenti che acquistiamo in appetitosi piatti da condividere in famiglia: di ricette ne esistono tantissime e quelle delle tradizioni locali andrebbero custodite e tramandate alle future generazioni.
Una dieta sana, equilibrata e varia è il punto di partenza per il benessere e il primo passo per prevenire alcune tra le malattie più diffuse come l’obesità infantile.
Gli episodi di inappetenza, solitamente, sono di breve durata e non devono far preoccupare i genitori. Se però si prolungano nel tempo, è importante rivolgersi al pediatra per escludere alcune patologie
Se si sceglie di allattare in gravidanza può succedere che il diverso assetto ormonale induca cambiamenti nella produzione di latte. Anche in questa circostanza, tuttavia, di solito non si verificano particolari difficoltà, soprattutto se il bambino ha più di un anno
Prima di capire quali sono i tagli sicuri per lo svezzamento occorre prestare attenzione in particolare ad alcune caratteristiche del cibo, ovvero consistenza, forma e scivolosità
L’ultimo report del programma di sorveglianza promosso dall’Istituto Superiore di Sanità sul sovrappeso, l’obesità e i fattori di rischio correlati mostra come ancora in Italia, nel 2019, il 20,4% dei bambini tra i 6 e i 10 anni risulti in sovrappeso e il 9,4% si trovi in una condizione di obesità
Si può smettere di allattare continuando a rispondere con amore e sollecitudine ai bisogni del proprio bambino e senza minare la relazione di fiducia e di accoglienza costruita fino a quel momento
Un certo grado di diffidenza del bambino verso il cibo può rappresentare una fase fisiologica. Quando però questa diffidenza si tramuta in qualcosa di più serio e il momento del pasto diventa una vera e propria battaglia, chiedere aiuto ai professionisti può essere d’aiuto
L’obiettivo principale non dovrebbe essere quello di spendere tempo ed energie alla ricerca di tante preparazioni differenti, ma piuttosto creare un menù condiviso da ogni componente della famiglia, inclusi i piccoli di casa
È dimostrato che l'alcol passa nel latte materno ed è possibile trovarne tracce per il tempo che rimane nel circolo sanguigno. Tra le più immediate conseguenze dell’assunzione di alcol in allattamento vi è l’inibizione dell’emissione del latte, dal momento che agisce sulla produzione di ossitocina, impedendo una normale fuoriuscita del latte dal seno
I rischi del fumo in allattamento per i bambini dipendono non soltanto dal quantitativo di sigarette, ma anche dal tempistiche che intercorrono tra l’ultima sigaretta e l’inizio della poppata. È bene poi ricordare che i residui tossici del fumo non passano solo attraverso il latte, ma rimangono su pelle, capelli, vestiti e superfici
La montata lattea può arrivare secondo tempistiche diverse, più precocemente o, in alcuni casi, dopo un ritardo. I tempi di evoluzione variano da soggetto a soggetto e solo in rari casi il ritardo può rappresentare un ostacolo all’allattamento
Molte mamme, con il ritorno del ciclo mestruale, si chiedono se sarà possibile allattare con le mestruazioni e se il ritorno del normale ritmo della ciclicità mensile cambierà il sapore del latte o la sua produzione
Le modalità per utilizzare l’allattamento complementare sono molteplici. Una strategia efficace è quella di offrire sempre il seno prima, a richiesta, tutte le volte che il bambino mostra segnali di fame, e successivamente proporre l’integrazione in piccole quantità, onde evitare che l’eccessivo riempimento gastrico comporti una minore richiesta del seno da parte del bambino
Non esiste una posizione per l'allattamento al seno migliore di un'altra e la decisione di quale assumere nel momento della poppata dipende solo dalla comodità di mamma e bambino, che devono trovare il loro equilibrio e la loro routine
È una patologia comune durante l’allattamento, comporta dolore, febbre e infiammazione del seno. Contrariamente a quanto si pensa, continuare ad attaccare al seno il proprio bambino può essere di grande aiuto per la guarigione.
Scegliere l’allattamento a richiesta significa saper riconoscere e cogliere i segnali di fame del bambino e attaccarlo al seno tutte le volte che lo richiede. È utile sapere che oggi si raccomanda un’alimentazione a richiesta anche quando il bambino è nutrito con formula artificiale
L′uso di dei paracapezzoli durante l′allattamento al seno può interferire con lo stesso, modificando i tentativi del neonato di coordinare i movimenti della suzione. Tuttavia, in alcuni casi particolari, questo strumento può essere di supporto
Il cibo non è solo il nostro “carburante”, ma ha anche un importante valore psicologico, sociale e affettivo. Per garantire una relazione sana con l’alimentazione, dunque, è importante prestare attenzione fin dall’infanzia alle diverse dimensioni che la caratterizzano
Il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno non vieta la vendita e l’uso di formule artificiali, né colpevolizza le donne che ne fanno uso, piuttosto vuole garantire la migliore alimentazione per i bambini, fornendo una corretta informazione
L’Italia è tra i Paesi europei in cui il problema del sovrappeso e dell’obesità in età scolare è più diffuso. Per far fronte alla situazione è importante adottare strategie preventive efficaci sul lungo periodo e garantire alle famiglie che ne hanno bisogno il sostegno di diversi specialisti
Uno studio recente mette in luce come i programmi televisivi per l’infanzia siano inframmezzati da numerose pubblicità di cibi e bevande che trasmettono messaggi potenzialmente dannosi per una corretta educazione alimentare
Esistono ristoranti dove i pasti sono lunghi e formali, inadatti ai più piccoli, e andrebbero quindi evitati. La scelta dovrebbe invece ricadere sui locali family friendly, ovvero adatto a tutta la famiglia. Non si tratta di luoghi “infantili”, bensì accoglienti, sensibili cioè alle esigenze dei clienti (adulti e bambini) e del personale che lavora in sala e in cucina